Spesso, visitando le splendide città medioevali italiane, maturiamo la convinzione che esse fossero molto austere, nelle forme e nel colore. Le mura, le case, le torri, le cattedrali ci appaiono oggi nei colori della pietra, anche scurita dal passare del tempo.
E invece sbagliamo. Dobbiamo dire grazie ad artisti come Benozzo Gozzoli e Giotto se oggi sappiamo con certezza che le città medioevali erano delle vere e proprie "follie cromatiche " (cit. Philippe Daverio).
Ad esempio Arezzo, nel quadro di Benozzo Gozzoli, era così all'epoca di S. Francesco, con facciate delle case rosso vivo o blu intenso:
E anche Giotto ci ha lasciato una sua immagine di Arezzo sgargiante nei suoi colori:
Ma anche le grandi cattedrali gotiche (aggettivo che oggi usiamo per indicare realtà austere, essenziali) del nord Europa dovevano essere tutt'altro che grigie. Ad esempio, questa è la facciata della cattedrale di Limburg an der Lahn, in Germania, 70 km a nord di Francoforte, restaurata in base a precise indicazioni filologiche:
E che dire della grandiosa cattedrale francese di Amiens? Qui, dove sculture e bassorilievi danno vita a così tante storie dell'Antico Testamento da essere note come "La Bibbia di Amiens", recenti restauri hanno mostrato che la facciata, oggi color pietra
in realtà era realizzata in una policromia accecante. Non essendo però possibile colorare oggi la pietra per non intervenire in maniera così pesante su una visuale oramai consolidata, ad Amiens hanno trovato una soluzione geniale: in alcuni periodi dell'anno (qui sul sito della Cattedrale le date) la facciata viene illuminata durante la notte con i colori che doveva avere nel passato, dando vita a questo spettacolo:
E quindi basta con l'idea di un medioevo (periodo lunghissimo della storia, durato mille anni) grigio, buio, triste, frutto dell'errata cultura medioevalistica ottocentesca. Basti pensare che nel medioevo vissero artisti come Cimabue, Giotto, Petrarca, Dante per capire quali grandi ricchezze abbia donato al mondo.
E invece sbagliamo. Dobbiamo dire grazie ad artisti come Benozzo Gozzoli e Giotto se oggi sappiamo con certezza che le città medioevali erano delle vere e proprie "follie cromatiche " (cit. Philippe Daverio).
Ad esempio Arezzo, nel quadro di Benozzo Gozzoli, era così all'epoca di S. Francesco, con facciate delle case rosso vivo o blu intenso:
E anche Giotto ci ha lasciato una sua immagine di Arezzo sgargiante nei suoi colori:
Ma anche le grandi cattedrali gotiche (aggettivo che oggi usiamo per indicare realtà austere, essenziali) del nord Europa dovevano essere tutt'altro che grigie. Ad esempio, questa è la facciata della cattedrale di Limburg an der Lahn, in Germania, 70 km a nord di Francoforte, restaurata in base a precise indicazioni filologiche:
E che dire della grandiosa cattedrale francese di Amiens? Qui, dove sculture e bassorilievi danno vita a così tante storie dell'Antico Testamento da essere note come "La Bibbia di Amiens", recenti restauri hanno mostrato che la facciata, oggi color pietra
in realtà era realizzata in una policromia accecante. Non essendo però possibile colorare oggi la pietra per non intervenire in maniera così pesante su una visuale oramai consolidata, ad Amiens hanno trovato una soluzione geniale: in alcuni periodi dell'anno (qui sul sito della Cattedrale le date) la facciata viene illuminata durante la notte con i colori che doveva avere nel passato, dando vita a questo spettacolo:
E quindi basta con l'idea di un medioevo (periodo lunghissimo della storia, durato mille anni) grigio, buio, triste, frutto dell'errata cultura medioevalistica ottocentesca. Basti pensare che nel medioevo vissero artisti come Cimabue, Giotto, Petrarca, Dante per capire quali grandi ricchezze abbia donato al mondo.
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