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Pietre d'inciampo a Roma per ricordare gli orrori delle deportazioni e dei campi di concentramento

L'artista tedesco Gunter Demnig il 10 gennaio 2012 ha posizionato a Roma una "pietra d'inciampo" (i sampietrini da lui creati, coperti da una targa dorata che ricorda i nostri concittadini deportati dai nazisti nei campi di concentramento e mai più ritornati) in ricordo di Dario Di Cori, davanti alla sua casa in piazza Ippolito Nievo 5. Alla breve cerimonia hanno partecipato il presidente del XVI municipio, Fabio Bellini, il consigliere Raffaele Scamardì, i familiari di Dario Di Cori ed esponenti della comunità ebraica romana. Nelle foto Gunter Demnig posiziona la pietra d'inciampo, aiutato dagli operai del comune, e al termine saluta il presidente del XVI municipio, Fabio Bellini. Gunter Demnig  si accinge a posizionare la "pietra d'inciampo" in memoria di Dario Di Cori La pietra d'inciampo viene collocata nel marciapiede  davanti al portone di piazza Ippolito Nievo 5, dove abitava Dario Di Cori Dario Di Cori  fu arrestato dai na

Sampietrini della memoria a Roma

Una tranquilla passeggiata di fine anno nel quartiere Prati, in via Germanico per la precisione. Vetrine, turisti, profumi che escono dalle pasticcerie, quando l'occhio viene attirato da tre macchie dorate sul selciato. Guardo meglio: sono tre placche metalliche annegate nel cemento del marciapiede. Sopra ogni placca c'è scritto qualcosa: mi chino, leggo la prima: " Qui abitava Augusto Efrati, nato 1916, arrestato 16.4.1944, deportato Auschwitz, morto 19.3.1945, Gross Bosen ". La seconda " Qui abitava Clara Barroccio Efrati, nata 1891, arrestata 16.10.1943, deportata Auschwitz, morta in luogo ignoto in data ignota ". La terza " Qui abitava Giuseppe Efrati, nato 1880, arrestato 16.10.1943, deportato Auschwitz, assassinato 23.10.1943 ". Alzo lo sguardo verso il portone: è il civico 96 di via Germanico, e ricordo di aver letto qualcosa su questa iniziativa alcuni mesi fa: le tre placche sono tre " pietre d'inciampo o sampietrini della m

Il giorno della Memoria

In occasione della celebrazione della giornata della Memoria del prossimo 27 Gennaio alcuni municipi di Roma (I, II, VI, IX, XVI e XVII) hanno finanziato e patrocinato un progetto consistente nell’installazione di 30 Stolpersteine (pietre d’inciampo) nei marciapiedi prospicienti le abitazioni di cittadini romani deportati per motivi razziali, politici, militari e per lavori coatti. due "pietre d'inciampo" Sono normali sampietrini con la sola differenza di avere la superficie superiore, a livello stradale, di ottone lucente. Su di essa sono incisi: nome e cognome del/lla deportato/a, età, data e luogo di deportazione e, quando nota, data di morte. Il progetto sarà inaugurato dall’artista tedesco che lo ha creato, Günter Demnig. L’idea di Demnig risale al 1993 quando l’artista fu invitato a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti. All’obiezione di un’anziana signora secondo la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom, l’artista de

9 novembre 2009

" Oddio, e che è successo? " Questa l'esclamazione più ricorrente che si ascoltava stamattina in piazza di Spagna, pronunciata a voce alta dai frettolosi passanti che, uscendo dalla metropolitana, si sono trovati di fronte a questo spettacolo: Un muro grigio taglia a metà la celebra scalinata che sale a trinità de' Monti, Spanish Step per i turisti, un muro triste, pieno di graffiti, cupo, quasi un pugno nello stomaco. Ma è proprio questo l'obiettivo dell'installazione: oggi Roma celebra i venti anni dalla caduta dell'infame muro di Berlino con la manifestazione "Venti di libertà" L'intera piazza è occupata da strutture, tralicci, palchi, per consentire a politici, uomini di cultura e di spettacolo di festeggiare oggi una delle date fondanti d'Europa. E per farlo ha ricostruito una piccola porzione del muro, con le stesse lugubri fattezze del muro originale, destinato stasera ad essere demolito come ricordo della vera demolizione. Una f