Marko Ivan Rupnik: prete sloveno, artista famoso a livello mondiale per i suoi mosaici, teologo e predicatore. Era un Gesuita, ma l'ordine lo ha espulso lo scorso anno. Cosa era successo? Erano venuti alla luce comportamenti spregevoli del sacerdote, accusato da alcune delle sue vittime di abusi sessuali e psicologici compiuti negli anni. Comportamenti aggravati dallo stato di sudditanza in cui aveva portato le religiose, legandole in maniera sacrilega ad un silenzio confessionale su quanto da loro subito. Lo scandalo è stato enorme, anche a causa della popolarità di p. Rupnick, autore anche dei famosi mosaici posti sulla facciata della basilica superiore di Lourdes. Oggi, in conseguenza di questa situazione, in molte parti della Chiesa ci si sta interrogando sull'opportunità di mantenere visibili ai fedeli le opere di questo artista, consapevoli che molti potrebbero sentirsi turbati nell'associare immagini religiose ai comportamenti gravissimi da lui tenuti. In particolare
Sabato 25 maggio ero anch'io allo Stadio Olimpico per partecipare all'incontro di Papa Francesco con i bambini per la Giornata Mondiale dei Bambini. L'occasione appariva speciale perché voluta fortemente dal Papa e perché piazzata a pochi mesi dall'inizio del Giubileo, in un momento storico delicatissimo per gli equilibri del mondo. Era chiara la volontà del Papa: lanciare al mondo un messaggio di pace e fratellanza attraverso lo sguardo pulito e affamato di vita dei bambini. Tuttavia, come spesso ho visto accadere negli ultimi anni, la forza vitale di Papa Francesco si scontra con la difficoltà della curia vaticana nel comprendere il messaggio del Papa e nel trasformarlo in atti concreti. L'organizzazione dell'incontro del Papa con i bambini allo stadio è stato un segnale evidente di quanto sia ampia la distanza fra le aspettative del Papa e la capacità dell'organizzazione di realizzarle. Primo segnale "strano": per l'iscrizione il sito dedic