In occasione della celebrazione della giornata della Memoria del prossimo 27 Gennaio alcuni municipi di Roma (I, II, VI, IX, XVI e XVII) hanno finanziato e patrocinato un progetto consistente nell’installazione di 30 Stolpersteine (pietre d’inciampo) nei marciapiedi prospicienti le abitazioni di cittadini romani deportati per motivi razziali, politici, militari e per lavori coatti.
Sono normali sampietrini con la sola differenza di avere la superficie superiore, a livello stradale, di ottone lucente. Su di essa sono incisi: nome e cognome del/lla deportato/a, età, data e luogo di deportazione e, quando nota, data di morte. Il progetto sarà inaugurato dall’artista tedesco che lo ha creato, Günter Demnig.
L’idea di Demnig risale al 1993 quando l’artista fu invitato a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti. All’obiezione di un’anziana signora secondo la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom, l’artista decise di dedicare tutto il suo lavoro successivo alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste: ebrei, politici, rom, omosessuali. Un segno concreto e tangibile ma discreto e antimonumentale, a conferma che la memoria non può risolversi in appuntamento occasionale e celebrativo ma costituire parte integrante della vita quotidiana.
Scelse dunque il marciapiede prospiciente la casa in cui vissero uno o più deportati e vi installò altrettante “pietre d’inciampo”.
Le prime "pietre d'inciampo" furono quindi installate a Colonia nel 1995; da allora a oggi ne sono state distribuite ben 10.000 in diverse città tedesche ed europee.
Invitato per la prima volta in Italia da Adachiara Zevi e dagli Incontri Internazionali d’Arte, il 28 gennaio 2010 Gunther Demnig installerà a Roma le prime Stolpersteine italiane consentendo così al nostro paese di entrare a far parte di questo grande circuito internazionale della memoria.
All’installazione delle “Stolpersteine” il 28 gennaio seguirà la pubblicazione di un libro con testi storici e critici corredati dalle immagini dell’artista mentre installa i sampietrini nei Municipi romani.
All’iniziativa è affiancato il seguente progetto didattico: ogni Municipio coinvolto sceglie una o più scuole cui affidare una ricerca storica sui perseguitati alla cui memoria sono dedicati i sampietrini. Il 28 gennaio, nel corso dell’installazione, gli studenti leggono anche solo parzialmente il risultato del loro lavoro, che sarà invece pubblicato interamente nel libro la cui pubblicazione è prevista per il 16 ottobre 2010.
In questa piantina sono indicati i luoghi e gli orari nei quali il giorno 28 avverrà la posa delle pietre d'inciampo:
Sono normali sampietrini con la sola differenza di avere la superficie superiore, a livello stradale, di ottone lucente. Su di essa sono incisi: nome e cognome del/lla deportato/a, età, data e luogo di deportazione e, quando nota, data di morte. Il progetto sarà inaugurato dall’artista tedesco che lo ha creato, Günter Demnig.
L’idea di Demnig risale al 1993 quando l’artista fu invitato a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti. All’obiezione di un’anziana signora secondo la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom, l’artista decise di dedicare tutto il suo lavoro successivo alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste: ebrei, politici, rom, omosessuali. Un segno concreto e tangibile ma discreto e antimonumentale, a conferma che la memoria non può risolversi in appuntamento occasionale e celebrativo ma costituire parte integrante della vita quotidiana.
Scelse dunque il marciapiede prospiciente la casa in cui vissero uno o più deportati e vi installò altrettante “pietre d’inciampo”.
Le prime "pietre d'inciampo" furono quindi installate a Colonia nel 1995; da allora a oggi ne sono state distribuite ben 10.000 in diverse città tedesche ed europee.
Invitato per la prima volta in Italia da Adachiara Zevi e dagli Incontri Internazionali d’Arte, il 28 gennaio 2010 Gunther Demnig installerà a Roma le prime Stolpersteine italiane consentendo così al nostro paese di entrare a far parte di questo grande circuito internazionale della memoria.
All’installazione delle “Stolpersteine” il 28 gennaio seguirà la pubblicazione di un libro con testi storici e critici corredati dalle immagini dell’artista mentre installa i sampietrini nei Municipi romani.
All’iniziativa è affiancato il seguente progetto didattico: ogni Municipio coinvolto sceglie una o più scuole cui affidare una ricerca storica sui perseguitati alla cui memoria sono dedicati i sampietrini. Il 28 gennaio, nel corso dell’installazione, gli studenti leggono anche solo parzialmente il risultato del loro lavoro, che sarà invece pubblicato interamente nel libro la cui pubblicazione è prevista per il 16 ottobre 2010.
In questa piantina sono indicati i luoghi e gli orari nei quali il giorno 28 avverrà la posa delle pietre d'inciampo:
Commenti
Nella mente di un bambino una cosa del genere è assurda e impensabile, quindì a questo punto mi domando a che età scatta la molla che ci trasforma da umani a bestie?
Mamaa