I temporali di fine agosto ci hanno brutalmente ricordato la vicinanza dei prossimi impegni che ci attendono, le scadenze, le riunioni, le lezioni, gli acquisti... Abbiamo appena avuto il tempo di comprare l’ultimo pezzetto di carne salada, un fettone del puzzone di Moena (incartato bene) e via, con le cime che ci salutano dal retro del lunotto della macchina. E sembra ieri quando queste vette ci avevano accolto assolate, aprendosi magicamente alla nostra vista dopo la salita da Predazzo verso Moena e poi Vigo, Pozza, Campitello, Canazei, su fino a Penìa, lungo tutta la Val di Fassa.
Quelle cime che fino a ieri avevamo sfidato, con sforzi sovraumani per noi “cittadicoli” (cittadini ridicoli), attraverso sentieri e percorsi per i più in forma, e con i tanti impianti (per i meno capaci) che con poco sforzo ti portano sui terrazzi più belli del mondo con vista sul Creato. Proprio quelle cime che in questi anni si sono legate a noi ancora più strettamente, con un collante potentissimo: la miscela perfetta fra bellezza della natura e l’arte musicale degli eventi come quelli cui ho assistito anche quest’anno nei posti più suggestivi della Val di Fassa: Ciampedìe, Ciampac, Buffaure, Alpe di Lusia, Belvedere, Col Rodella...
Sì, certo, la musica in montagna non è una novità, ma l’unicità del Val di Fassa Panorama Music sta nella capacità degli organizzatori di trovare sempre artisti capaci oltre che di far suonare i loro strumenti e le loro splendide voci anche di coinvolgere potentemente nella performance anche i monti e le valli circostanti, che non sono più solo cornice ma parte integrante della manifestazione artistica.
E quando sei là, ad occhi chiusi, ai piedi del Sasso Piatto, e ascolti i ritmi degli Afrobeat, una formazione mista afro-italiana, pensi che forse per il mondo ci sia ancora una speranza di salvezza.
O quando i ritmi travolgenti del tango argentino ti prendono in un girotondo vorticoso ai 2000 e passa metri del Ciampedìe ti sembra davvero di essere portato dal vento impetuoso in volo sopra il mondo e di scambiarti un saluto di pace con tutti.
E che dire della miscela esplosiva di una musica americana come il jazz suonato da una tedesca, Olivia Trummer, e un abruzzese, Nicola Angelucci, sull’Alpe di Lusia?
A giudicare queste esibizioni non sono stati solo i tanti applausi ricevuti dai musicisti, ma anche gli occhi dei presenti: assorti, rapiti, socchiusi, sognanti, accesi dalla passione...tanti potrebbero essere gli aggettivi quanto tanti sono stati gli occhi che hanno visto questa meraviglie.
E anche i volti degli artisti e delle artiste che si sono esibiti: all’inizio sempre tesi, forse spaventati da tanta bellezza naturale, da uno scenario così diverso dai teatri, dalle piazze, dagli spazi dove solitamente si esibiscono, infreddoliti dal vento e dall’altitudine.
Alla fine, sempre accesi, infiammati dalla passione artistica e dalla gioia di aver suonato per e con le Dolomiti.
Domenica 24 agosto si è conclusa l'edizione "estate 2019". E noi, ringraziando di cuore gli organizzatori, già siamo in attesa delle prossime edizioni.
Quelle cime che fino a ieri avevamo sfidato, con sforzi sovraumani per noi “cittadicoli” (cittadini ridicoli), attraverso sentieri e percorsi per i più in forma, e con i tanti impianti (per i meno capaci) che con poco sforzo ti portano sui terrazzi più belli del mondo con vista sul Creato. Proprio quelle cime che in questi anni si sono legate a noi ancora più strettamente, con un collante potentissimo: la miscela perfetta fra bellezza della natura e l’arte musicale degli eventi come quelli cui ho assistito anche quest’anno nei posti più suggestivi della Val di Fassa: Ciampedìe, Ciampac, Buffaure, Alpe di Lusia, Belvedere, Col Rodella...
Sì, certo, la musica in montagna non è una novità, ma l’unicità del Val di Fassa Panorama Music sta nella capacità degli organizzatori di trovare sempre artisti capaci oltre che di far suonare i loro strumenti e le loro splendide voci anche di coinvolgere potentemente nella performance anche i monti e le valli circostanti, che non sono più solo cornice ma parte integrante della manifestazione artistica.
E quando sei là, ad occhi chiusi, ai piedi del Sasso Piatto, e ascolti i ritmi degli Afrobeat, una formazione mista afro-italiana, pensi che forse per il mondo ci sia ancora una speranza di salvezza.
O quando i ritmi travolgenti del tango argentino ti prendono in un girotondo vorticoso ai 2000 e passa metri del Ciampedìe ti sembra davvero di essere portato dal vento impetuoso in volo sopra il mondo e di scambiarti un saluto di pace con tutti.
E che dire della miscela esplosiva di una musica americana come il jazz suonato da una tedesca, Olivia Trummer, e un abruzzese, Nicola Angelucci, sull’Alpe di Lusia?
A giudicare queste esibizioni non sono stati solo i tanti applausi ricevuti dai musicisti, ma anche gli occhi dei presenti: assorti, rapiti, socchiusi, sognanti, accesi dalla passione...tanti potrebbero essere gli aggettivi quanto tanti sono stati gli occhi che hanno visto questa meraviglie.
E anche i volti degli artisti e delle artiste che si sono esibiti: all’inizio sempre tesi, forse spaventati da tanta bellezza naturale, da uno scenario così diverso dai teatri, dalle piazze, dagli spazi dove solitamente si esibiscono, infreddoliti dal vento e dall’altitudine.
Alla fine, sempre accesi, infiammati dalla passione artistica e dalla gioia di aver suonato per e con le Dolomiti.
Domenica 24 agosto si è conclusa l'edizione "estate 2019". E noi, ringraziando di cuore gli organizzatori, già siamo in attesa delle prossime edizioni.
E qui un ricordo "musicale" con alcune brevi clip:
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