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Botero a Roma

 Siamo tornati a Roma, bisogna farsene una ragione. Le vacanze, belle o brutte che siano state, sono finite. E allora, cosa fare per alleviare la pesantezza di questi giorni di ripresa della routine quotidiana? Io una proposta ce l'ho: una breve passeggiata nelle bellezze del centro storico di Roma per ammirare, oltre a tutte le opere monumentali, le chiese, i musei che già conosciamo, anche l'esposizione temporanea di 8 opere di Botero, lo scultore colombiano. Il giro è semplice: si parte dal piazzale del Pincio, dove sono esposte la "Donna sdraiata" e la "Venere dormiente" Poi si scende a piazza del Popolo, dove, proprio davanti al celebre ristorante "Il Bolognese", troviamo le due statue "Adamo" e "Eva" Proseguiamo ora per via del Corso. La successiva opera è "Cavallo con briglie", in largo San Carlo al Corso. Ancora avanti lungo via del Corso, fino a piazza San Lorenzo in Lucina, dove al centro della piazza (pedona
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Che fine devono fare le opere di Rupnick?

Marko Ivan Rupnik: prete sloveno, artista famoso a livello mondiale per i suoi mosaici, teologo e predicatore. Era un Gesuita, ma l'ordine lo ha espulso lo scorso anno. Cosa era successo? Erano venuti alla luce comportamenti spregevoli del sacerdote, accusato da alcune delle sue vittime di abusi sessuali e psicologici compiuti negli anni. Comportamenti aggravati dallo stato di sudditanza in cui aveva portato le religiose, legandole in maniera sacrilega ad un silenzio confessionale su quanto da loro subito. Lo scandalo è stato enorme, anche a causa della popolarità di p. Rupnick, autore anche dei famosi mosaici posti sulla facciata della basilica superiore di Lourdes. Oggi, in conseguenza di questa situazione, in molte parti della Chiesa ci si sta interrogando sull'opportunità di mantenere visibili ai fedeli le opere di questo artista, consapevoli che molti potrebbero sentirsi turbati nell'associare immagini religiose ai comportamenti gravissimi da lui tenuti. In particolare

Incontro del Papa con i bambini all'Olimpico: un'occasione persa

 Sabato 25 maggio ero anch'io allo Stadio Olimpico per partecipare all'incontro di Papa Francesco con i bambini per la Giornata Mondiale dei Bambini. L'occasione appariva speciale perché voluta fortemente dal Papa e perché piazzata a pochi mesi dall'inizio del Giubileo, in un momento storico delicatissimo per gli equilibri del mondo. Era chiara la volontà del Papa: lanciare al mondo un messaggio di pace e fratellanza attraverso lo sguardo pulito e affamato di vita dei bambini. Tuttavia, come spesso ho visto accadere negli ultimi anni, la forza vitale di Papa Francesco si scontra con la difficoltà della curia vaticana nel comprendere il messaggio del Papa e nel trasformarlo in atti concreti. L'organizzazione dell'incontro del Papa con i bambini allo stadio è stato un segnale evidente di quanto sia ampia la distanza fra le aspettative del Papa e la capacità dell'organizzazione di realizzarle. Primo segnale "strano": per l'iscrizione il sito dedic

Quanto gli piace sparare. L'amore della destra italiana per le armi

Un caso si dice che sia un caso. Due casi possono essere una coincidenza. Tre casi cominciano a far nascere domande. E i casi sono stavolta sono più di tre e sono quelli relativi all'amore della destra italiana per le armi e, più in generale, alla volontà della destra italiana di risolvere i conflitti, anche con gli animali, con atti di forza. Le immagini sopra esposte sono una pubblicità elettorale e un articolo del Corriere della Sera che identificano nelle armi, da parte di esponenti di Fratelli d'Italia e Lega, la soluzione a problemi specifici. Un altro caso recente, dove le armi sono state proprio usate contro un animale, è quello dell'abbattimento in Trentino dell'orso selvatico M90 .  foto tratta dal sito ENPA.org Un orso definito problematico, che aveva dato più volte segni di aggressività verso le persone, che già era entrato nei radar del presidente della provincia autonoma di Trento Fugatti, della Lega per Salvini. Solo i ricorsi delle associazioni sensibili

Un 25 aprile di condanna e di speranza a Forte Bravetta.

 Un 25 aprile diverso, quello di questo 2024, iniziato benissimo ieri, 24, con la presentazione all'interno del Parco dei Martiri di Forte Bravetta dei canti della Resistenza e delle lettere dei confinati e dei prigionieri politici del regime nazifascista. Ma il risveglio del 25 è stato molto meno bello (per usare un eufemismo) con la scoperta del gesto vigliacco di qualcuno che nella notte aveva osato imbrattare la lapide riportante i nomi dei 68 martiri di Forte Bravetta. Il lavoro frenetico della squadra "decoro" del Comune di Roma, subito intervenuta per riparare il danno, ha consentito di rimuovere la scritta oltraggiosa, anche se ciò ha causato la parziale cancellazione anche dei nomi riportati sulla lapide. Ma poi la rabbia per la profanazione si è stemperata vedendo le centinaia di cittadini presenti all'interno del Forte Bravetta per la commemorazione dei martiri a 80 anni dal loro eccidio. Toccanti le parole pronunciate durante la commemorazione dalla nipote

Giornata Nazionale della Prevenzione Sanitaria

Piazza di Spagna a Roma trasformata in un ambulatorio per far avvertire fisicamente la vicinanza del sistema sanitario ai cittadini.  A Roma e in altre diciannove città italiane si è svolta la prima #GiornatadellaPrevenzione promossa e gestita dai medici internisti di FADOI e dagli infermieri di Anìmo per offrire alle persone in strada un check up sullo stato di salute generale ed intercettare eventuali rischi di patologie croniche, da quelle cardiovascolari al diabete, dall’ipertensione arteriosa alle infezioni.  Erano presenti anche volontari della Croce Rossa Italiana che hanno mostrato la corretta esecuzione di manovre salvavita.  Purtroppo, informa la FAIDO, l’Italia è agli ultimi posti in Europa con appena il 5 per cento di spesa del fondo sanitario destinata alla prevenzione. Eppure la nostra salute dipende per il 43 per cento da questa buona pratica e solo per l’11 per cento dalle cure. Da qui l’urgenza di lavorare sulla cultura della prevenzione: L’auspicio insomma è che la

Il PD romano incontra i cittadini nelle piazze

 Inizia dalle piazze il tagliando di metà mandato del PD romano, che vuole recuperare la sua tradizione popolare incontrando i cittadini sul territorio. Oggi è stato il turno del XII municipio: a Monteverde la squadra romana del PD, guidata dal presidente Enzo Foschi e dal Sindaco Gualtieri, con il presidente del XII Municipio Tomassetti ha incontrato gli abitanti, fra cui molte giovani famiglie, per presentare la situazione dei tanti progetti che interessano questo quadrante della città. La riasfaltatura completa di tutte le strade di competenza comunale, la cura degli alberi abbandonati da decenni, gli interventi sui mercati (Capasso e San Giovanni di Dio) sono stati al centro degli interventi di Gualtieri e Tomassetti. A riprova dell'utilità di questi incontri, che certamente riavvicinano i cittadini alla politica sui temi con cui ogni giorno si confrontano, le tante osservazioni e domande rivolte al sindaco, in particolare sulla gestione dei rifiuti, la bonifica di Malagrotta e