Un caso si dice che sia un caso. Due casi possono essere una coincidenza. Tre casi cominciano a far nascere domande. E i casi sono stavolta sono più di tre e sono quelli relativi all'amore della destra italiana per le armi e, più in generale, alla volontà della destra italiana di risolvere i conflitti con atti di forza.
foto tratta dal sito ENPA.org |
Il caso più recente, che sta toccando la sensibilità di milioni di italiani, e non solo, è quello dell'abbattimento oggi in Trentino dell'orso selvatico M90 .
Un orso definito problematico, che aveva dato più volte segni di aggressività verso le persone, che già era entrato nei radar del presidente della provincia autonoma di Trento Fugatti, della Lega per Salvini. Solo i ricorsi delle associazioni sensibili alla tutela degli animali selvatici erano riusciti a fermarne la volontà di sopprimere l'orso. Ma oggi Fugatti è riuscito nel suo intento: appena emesso il decreto per l'abbattimento dell'orso ha dato il via all'operazione, compiuta da operatori che avevano già individuato l'animale e hanno solo dovuto procedere alla sua soppressione immediata, non consentendo a nessuno di frapporre legittimi ricorsi. L'orso è stato soppresso con un colpo di fucile al cuore, sparato da un cecchino del Corpo Forestale. Al di là della pena per l'orso, che esula da questa riflessione, quello che davvero preoccupa è l'evidente ricerca da parte di questi politici della destra italiana della soluzione "forte", della soluzione armata, della soluzione che non risolve il problema, ma lo annienta.
Un altro caso recente è quello della sparatoria avvenuta in una casa privata, dove uno degli ospiti di una festa di capodanno è rimasto ferito dal colpo della pistola di proprietà un deputato di Fratelli d'Italia, Emanuele Pozzolo.
Una pistola North American arms LR22, come quella detenuta dal parlamentare Pozzolo |
Non si sa ancora niente di preciso sulla dinamica dell'episodio. L'unica certezza è che la pistola da cui è stato esploso il colpo apparteneva al deputato del partito della premier Meloni, che la portava indosso con sè. Evidentemente Pozzolo non rinuncia a portare indosso un'arma nemmeno ad una gioiosa festa di Capodanno. E gli piace così tanto quest'arma da sentirsi spinto a mostrarla agli altri invitati alla festa, estraendola dalla tasca ed esponendola.
Ma troviamo ancora altri politici di destra impegnati a sostenere l'uso delle armi. La recente proposta di legge del senatore, sempre di Fratelli d'Italia, Bartolomeo Amidei, prevede di consentire di cacciare a chi abbia compiuto sedici anni (sì, avete letto bene: consentire a un/una sedicenne di usare un fucile per cacciare). Proposta giudicata dall'Ente per la Protezione Animali "un attentato all'incolumità dei cittadini e dell'ordine pubblico".
Difficile poi dimenticare le foto di Salvini mentre imbraccia sorridente un fucile a favore di telecamere e reporter alla Fiera delle armi a Vicenza.
Queste righe che state leggendo sono scritte da un ufficiale in congedo dell'esercito italiano, che fu addestrato, ed ha a sua volta addestrato centinaia di soldati, all'uso delle armi. Sono infatti fermamente convinto del dovere di ogni cittadino di dover difendere, anche con le armi se necessario, il Paese da attacchi alla sua integrità e ai suoi valori. Ma l'uso difensivo delle armi a tutela del Paese ha poco o nulla da spartire con questa smania di "menar le mani" da parte di partiti che si definiscono identitari e depositari dei veri valori della Patria. La Patria si serve proprio sapendo spegnere in tempo i conflitti, mediando fra esigenze divergenti, trovando mediazioni e non alzando la voce, battendo i pugni sul tavolo e, purtroppo, andando in giro a sparare, anche ad un orso sui monti del Trentino.
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