Un caso si dice che sia un caso. Due casi possono essere una coincidenza. Tre casi cominciano a far nascere domande. E i casi sono stavolta sono più di tre e sono quelli relativi all'amore della destra italiana per le armi e, più in generale, alla volontà della destra italiana di risolvere i conflitti, anche con gli animali, con atti di forza.
Le immagini sopra esposte sono una pubblicità elettorale e un articolo del Corriere della Sera che identificano nelle armi, da parte di esponenti di Fratelli d'Italia e Lega, la soluzione a problemi specifici.
Un altro caso recente, dove le armi sono state proprio usate contro un animale, è quello dell'abbattimento in Trentino dell'orso selvatico M90 .
foto tratta dal sito ENPA.org |
E come dimenticare la rocambolesca sparatoria avvenuta a capodanno in una casa privata, dove uno degli ospiti di una festa è rimasto ferito dal colpo della pistola di proprietà un deputato di Fratelli d'Italia, Emanuele Pozzolo?
Una pistola North American arms LR22, come quella detenuta dal parlamentare Pozzolo |
La pistola da cui è stato esploso il colpo apparteneva al deputato del partito della premier Meloni, che la portava indosso con sè. Evidentemente Pozzolo non rinuncia a portare indosso un'arma nemmeno ad una gioiosa festa di Capodanno. E gli piace così tanto quest'arma da sentirsi spinto a mostrarla agli altri invitati alla festa, estraendola dalla tasca ed esponendola.
Ma troviamo ancora altri politici di destra impegnati a sostenere l'uso delle armi. La recente proposta di legge del senatore, sempre di Fratelli d'Italia, Bartolomeo Amidei, prevede di consentire di cacciare a chi abbia compiuto sedici anni (sì, avete letto bene: consentire a un/una sedicenne di usare un fucile per cacciare). Proposta giudicata dall'Ente per la Protezione Animali "un attentato all'incolumità dei cittadini e dell'ordine pubblico".
Difficile poi dimenticare le foto di Salvini mentre imbraccia sorridente un fucile a favore di telecamere e reporter alla Fiera delle armi a Vicenza.
Queste righe che state leggendo sono scritte da un ufficiale in congedo dell'esercito italiano, che fu addestrato, ed ha a sua volta addestrato centinaia di soldati, all'uso delle armi. Ma l'uso difensivo delle armi a tutela del Paese ha poco o nulla da spartire con questa smania di "menar le mani" da parte di partiti che si definiscono identitari e depositari dei veri valori della Patria. La Patria si serve proprio sapendo spegnere in tempo i conflitti, mediando fra esigenze divergenti, trovando mediazioni e non alzando la voce, battendo i pugni sul tavolo e, purtroppo, andando in giro a sparare, anche ad un orso sui monti del Trentino.
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