“Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla”. E Marco Pastonesi di storie da raccontare ne ha tante, e tutte affascinanti.
Quelle che ha raccontato oggi ad un pubblico rapito e affascinato di liceali sono storie che odorano di sudore, di povertà, di guerra, di sangue, di potenza, di orgoglio, di birre scadenti, di bar fumosi e che suonano di blues.
Siamo partiti con la storia di Rocco, Rocco Marciano, con papà di Ripa Teatina e mamma di San Bartolomeo in Galdo. Ma lui nasce a Brockton nel Massachusetts e diventerà Rocky Marciano, The Brockton Blockbuster "Il bombardiere di Brockton", il più grande pugile bianco della storia. Ma insieme a Rocco abbiamo ascoltato e rivissuto le storie e la musica di Robert Johnson, di Sonny Boy, di Dizzy Gillespie, Charlie Parker, Bud Powell, Charles Mingus e Max Roach, i profeti del Blues afro americano.
Dal racconto di Marco abbiamo imparato che Rocco non aveva gioco di gambe. Non aveva varietà di colpi. Non aveva l’arte della difesa. Non aveva stile, eleganza, classe, talento. Non aveva fantasia. Non aveva l’altezza né l’allungo. Non aveva neanche la pelle nera dei più grandi pesi massimi di quell’epoca. Ma aveva un pugno, uno solo: il destro, ribattezzato «Suzie Q», che prima o poi metteva a segno.
E seguendo Rocco e i grandi profeti del blues abbiamo viaggiato in un’America lontana, soprattutto nel tempo, fra Detroit, Chicago, New York, Las Vegas, Toronto.
È questa la storia dura e affascinante che Marco Pastonesi ha scritto e portato sul palcoscenico insieme ai musicisti Alessandro D'Alessandro e Francesco Forni, che hanno riproposto dal vivo i capolavori del blues citati da Pastonesi, e rappresentata oggi nel delizioso teatro “Villa Pamphili” di Roma a cura dell’Associazione Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza – Ti con Zero, davanti ad un pubblico di giovani studenti assorti e rapiti da storie di un secolo in cui loro non erano ancora nati.
Il primo incontro da professionista di Rocky Marciano, raccontato da Marco Pastonesi sul palcoscenico del Teatro Villa Pamphili di Roma
Commenti