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9 novembre 2009

"Oddio, e che è successo?" Questa l'esclamazione più ricorrente che si ascoltava stamattina in piazza di Spagna, pronunciata a voce alta dai frettolosi passanti che, uscendo dalla metropolitana, si sono trovati di fronte a questo spettacolo:Un muro grigio taglia a metà la celebra scalinata che sale a trinità de' Monti, Spanish Step per i turisti, un muro triste, pieno di graffiti, cupo, quasi un pugno nello stomaco.
Ma è proprio questo l'obiettivo dell'installazione: oggi Roma celebra i venti anni dalla caduta dell'infame muro di Berlino con la manifestazione "Venti di libertà"
L'intera piazza è occupata da strutture, tralicci, palchi, per consentire a politici, uomini di cultura e di spettacolo di festeggiare oggi una delle date fondanti d'Europa.
E per farlo ha ricostruito una piccola porzione del muro, con le stesse lugubri fattezze del muro originale, destinato stasera ad essere demolito come ricordo della vera demolizione. Una ferita nella città, un pugno nello stomaco, un oltraggio alle menti e all'umanità intera.
E anche una riflessione: ma quanti muri abbiamo costruito nella nostra vita fra noi e gli altri? e non pensiamo che sia arrivato il momento di tirarli giù?


Commenti

Anonimo ha detto…
tantissimi sono i muri da abbattere: l'indifferenza, l'intolleranza, la poverta'....... questa mattina ho ascoltato un editoriale del direttore del GR1 molto interessante

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