E' la notte bianca, a Roma. Il Palazzo delle Esposizioni non è ancora stato inaugurato, ma viene eccezionalmente aperto per presentare in anteprima alcune performance video, all'esterno e all'interno dell'edificio. Dentro le sale rinnovate e ancora puzzolenti di vernice, un giovane artista, Tito, ci strabilia con la sua grande intuizione: esasperare il concetto attuale della televisione, quello in base al quale chiunque può sentirsi in grado di essere personaggio o protagonista. La televisione di oggi non richiede doti o competenze, ma solo facce spendibili. E Tito che fa? si appropria di quest'idea, la dilata, la espande fino a farla esplodere: tutti possono essere protagonisti, ma con un prezzo da pagare alto, altissimo. Quello di perdere la propria faccia. No, non in senso metaforico, ma in senso letterale. La posta in gioco è alta, dicevo: e infatti chiunque può dare la propria faccia alla televisione, sapendo però in partenza di doverla perdere per rispettare l...