Edward e Florence sono in luna di miele in un piccolo hotel che affaccia su Chesil Beach: una bella spiaggia di ciottoli, cornice dell’inizio della vita coppia che si dilata all’indietro nel tempo del racconto.
Le digressioni di McEwan sono brevi ma dense e creano in giusta misura sia la delicata storia personale dei protagonisti, che la suspence narrativa necessaria a proseguire la lettura. La vita di Edward è molto diversa da quella di Florence, ma entrambi sono cresciuti nel contesto dell’Inghilterra conservatrice e pre-rivoluzione sessuale. Eppure siamo negli anni ’60 e il cambiamento nei costumi sta uscendo dall’incubatrice. Il conflitto tra i retaggi dell’educazione e la nuova aria di libertà fanno scontrare fra loro due anime sensibili e di acuta intelligenza, due giovani promettenti che si amano in modo profondo e consapevole, ma che non sanno come ‘parlarsi’, costretti come sono a tenere tutti i pensieri chiusi ermeticamente nella propria testa.
Il libro è un piccolo cammeo. Sono solo 130 pagine da leggere piano, godendosi tutti gli acquerelli della campagna dell’Oxfordshire e le istantanee sul carattere dei personaggi. L’edizione è per ora solo in hard cover e quindi costa un po’. Ma direi che Chesil Beach nella sua brevità è un esercizio mirevole di eleganza e di stile non solo nella scelta del soggetto, ma anche nella narrazione tutta.
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