Stavolta devo davvero fare ammenda: devo rendere merito a 41 parlamentari (primo l'on. Dussin, della Lega nord) che lo scorso 29 gennaio hanno presentato alla Camera dei Deputati una proposta di legge dal titolo "Norme per lo sviluppo della mobilità ciclistica, per la promozione dell'uso della bicicletta e per la realizzazione di reti di percorsi ciclabili"
La proposta prevede investimenti di 300 milioni di euro all'anno per valorizzare il settore della mobilità ciclabile, al fine di portare un numero sempre maggiore di cittadini a scegliere le due ruote non inquinanti. Circa il 50% degli studenti, osserva l'on. Guido Dussin, dichiara che il suo mezzo di trasporto preferito per recarsi a scuola è la bicicletta. Ma per una politica efficace a sostegno della bici, occorre ragionare, sottolineano i firmatari della proposta, in termini di "rete": studiare cioè un insieme di percorsi ciclabili destinati in via prioritaria ai ciclisti principianti, "le cosiddette tartarughe", ma utilizzabile anche da parte dei più esperti, "le lepri".
Anche il settore privato, dice Dussin, può contribuire, ad esempio prevedendo l'obbligo per le imprese di dotarsi di un piano di mobilità per i dipendenti promuovendo l'uso della bici. In altri paesi europei già si fa "con indennizzi al chilometro, agevolazioni nell'acquisto di una bicicletta, docce e spogliatoi, bibite gratuite, tombole con premi speciali per i ciclisti ed altro ancora", spiega Dussin. Senza dimenticare che si risparmierebbe, e non poco, sul costo dei parcheggi per le auto o sul prezzo dei mezzi pubblici.
Inoltre, incentivare l'uso della bici "significa intervenire positivamente e concretamente ai fini della tutela ambientale e della lotta all'inquinamento atmosferico ed acustico". Non solo incentivi, ma anche iniziative mirate come semafori speciali per ciclisti; corsie separate per le due ruote; parcheggi con rastrelliere nei pressi di stazioni, fermate di autobus, scuole, negozi e centri culturali; scorciatoie ad uso e consumo dei ciclisti; spazi specifici e gratuiti per il trasporto delle bici sui treni.
Ora non ci resta che attendere l'iter parlamentare, che non mi sembra si profili roseo: il progetto, classificato con il numero C 2126 è stato assegnato il 16 marzo 2009 alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, che non ne ha ancora iniziato l'esame. Vi chiedo di verificare (e se possibile pressare i deputati della Commissione) l'andamento dell'esame del provvedimento, così da sfruttare al massimo le potenzialità che contiene.
Qui il testo completo della proposta
La proposta prevede investimenti di 300 milioni di euro all'anno per valorizzare il settore della mobilità ciclabile, al fine di portare un numero sempre maggiore di cittadini a scegliere le due ruote non inquinanti. Circa il 50% degli studenti, osserva l'on. Guido Dussin, dichiara che il suo mezzo di trasporto preferito per recarsi a scuola è la bicicletta. Ma per una politica efficace a sostegno della bici, occorre ragionare, sottolineano i firmatari della proposta, in termini di "rete": studiare cioè un insieme di percorsi ciclabili destinati in via prioritaria ai ciclisti principianti, "le cosiddette tartarughe", ma utilizzabile anche da parte dei più esperti, "le lepri".
Anche il settore privato, dice Dussin, può contribuire, ad esempio prevedendo l'obbligo per le imprese di dotarsi di un piano di mobilità per i dipendenti promuovendo l'uso della bici. In altri paesi europei già si fa "con indennizzi al chilometro, agevolazioni nell'acquisto di una bicicletta, docce e spogliatoi, bibite gratuite, tombole con premi speciali per i ciclisti ed altro ancora", spiega Dussin. Senza dimenticare che si risparmierebbe, e non poco, sul costo dei parcheggi per le auto o sul prezzo dei mezzi pubblici.
Inoltre, incentivare l'uso della bici "significa intervenire positivamente e concretamente ai fini della tutela ambientale e della lotta all'inquinamento atmosferico ed acustico". Non solo incentivi, ma anche iniziative mirate come semafori speciali per ciclisti; corsie separate per le due ruote; parcheggi con rastrelliere nei pressi di stazioni, fermate di autobus, scuole, negozi e centri culturali; scorciatoie ad uso e consumo dei ciclisti; spazi specifici e gratuiti per il trasporto delle bici sui treni.
Ora non ci resta che attendere l'iter parlamentare, che non mi sembra si profili roseo: il progetto, classificato con il numero C 2126 è stato assegnato il 16 marzo 2009 alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, che non ne ha ancora iniziato l'esame. Vi chiedo di verificare (e se possibile pressare i deputati della Commissione) l'andamento dell'esame del provvedimento, così da sfruttare al massimo le potenzialità che contiene.
Qui il testo completo della proposta
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