Le sterili polemiche che hanno preceduto la manifestazione "All'Eur vogliamo la Formula 2 ruote" non hanno per fortuna danneggiato l'iniziativa. A parte infatti la scontata assenza dei soliti noti (noti appunto per lo spirito polemico e poco costruttivo) oltre 100 ciclisti si sono trovati al laghetto dell'EUR per protestare contro la folle proposta di organizzare un circuito di F1 lungo le strade del quartiere.
E così, in un assolato pomeriggio autunnale, adulti, anziani, giovani, bambini hanno dato una scossa alla tranquilla vita dell'EUR, riscuotendo attenzione e consensi per gli slogan scanditi.
L'idea che per questi tranquilli viali possano un giorno sfrecciare bolidi da oltre 800 cavalli di potenza fa letteralmente orrore, e non già per un senso di opposizione preconcetta contro il mondo dei motori, ma per l'assurdità di dover piegare le esigenze di un quartiere e di una città alla logica del profitto di pochi e avidi soggetti.
E quindi, via per le strade dell'EUR, anche alla ricerca metaforica di un'Amministrazione Comunale che nei confronti di noi ciclisti è letteralmente assente. O meglio, è assente quando deve assumersi impegni e trovare soluzioni, ma è subdolamente presente quando deve scippare le poche nostre conquiste degli ultimi 10 anni.
Il lungo serpentone si è disciplinatamente snodato seguendo in linea di massima l'itinerario proposto per il circuito, fra giardini, alberi, parchi che sarebbero destinati a morte sicura in caso di effettiva organizzazione della gara automobilistica.
Abbiamo via via toccato i luoghi simbolo del quartiere: il "Colosseo quadrato", gli impianti sportivi delle Tre fontane, il Luna park (chiuso per ristrutturazione), la basilica dei SS. Pietro e Paolo, viale Europa, il laghetto. Certo, avremmo voluto anche passare per il velodromo, ma una veloce azione dei commandos comunali ce lo ha rapinato, buttandolo giù alcuni mesi fa con migliaia di cariche di esplosivo.
E alla fine, tutti a casa in bicicletta, con un briciolo di speranza in più nel cuore.
Qui il fotoracconto della pedalata.
E così, in un assolato pomeriggio autunnale, adulti, anziani, giovani, bambini hanno dato una scossa alla tranquilla vita dell'EUR, riscuotendo attenzione e consensi per gli slogan scanditi.
L'idea che per questi tranquilli viali possano un giorno sfrecciare bolidi da oltre 800 cavalli di potenza fa letteralmente orrore, e non già per un senso di opposizione preconcetta contro il mondo dei motori, ma per l'assurdità di dover piegare le esigenze di un quartiere e di una città alla logica del profitto di pochi e avidi soggetti.
E quindi, via per le strade dell'EUR, anche alla ricerca metaforica di un'Amministrazione Comunale che nei confronti di noi ciclisti è letteralmente assente. O meglio, è assente quando deve assumersi impegni e trovare soluzioni, ma è subdolamente presente quando deve scippare le poche nostre conquiste degli ultimi 10 anni.
Il lungo serpentone si è disciplinatamente snodato seguendo in linea di massima l'itinerario proposto per il circuito, fra giardini, alberi, parchi che sarebbero destinati a morte sicura in caso di effettiva organizzazione della gara automobilistica.
Abbiamo via via toccato i luoghi simbolo del quartiere: il "Colosseo quadrato", gli impianti sportivi delle Tre fontane, il Luna park (chiuso per ristrutturazione), la basilica dei SS. Pietro e Paolo, viale Europa, il laghetto. Certo, avremmo voluto anche passare per il velodromo, ma una veloce azione dei commandos comunali ce lo ha rapinato, buttandolo giù alcuni mesi fa con migliaia di cariche di esplosivo.
E alla fine, tutti a casa in bicicletta, con un briciolo di speranza in più nel cuore.
Qui il fotoracconto della pedalata.
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Magus et Mamaa atque Santissimone coordinator et omnia Gens Romana dignissima et lux spei sunt.
AVe caiofabricius VALE