Tema: Spettacolo Sportivo
Svolgimento
Può sembrare strano ma è così, quest'estate mi sono innamorata, e voi penserete il solito tipo alto, attraente, biondo con gli occhi azzurri, ma stiamo sulla strada sbagliata. Mi sono appassionata delle parole di un uomo che tra una frase e l'altra tirava fuori il nome Rugby, non sapevo niente di quello sport anzi è già tanto che so come si scrive, avevo paura di quel nome perchè vedendo la faccia del giocatore avresti detto: Ma quanti denti ti sei fatto aggiustare? Quante volte ti sei rotto il naso? Ma.. Perchè? Perchè? Perchè non hai lasciato? alla fine è solo uno sport, No? No aveva risposto con aria piuttosto seria e delusa "No" la parola no mi angosciava, ma la tentazione, la curiosità, il desiderio.......Gli chiesi: "Insegnami". Dopo le regole, i consigli, e dopo i consigli mi ha spiegato: "Quando un tuo compagno ha la palla, lui ha bisogno di te, quando te hai la palla, allora qui tu hai bisogno di lui, perchè quando tu hai in mano l'ovale è come se custodissi la tua vita e quando 10 prepotenti cercheranno di rubartela,
ecco che intervengono i tuoi amici, a spingerti fino alla linea di meta, e quando, non tu ma voi l'avete superata siete pronti a ripartire per aiutare un altro compagno. Ma il sostegno non è solo girare intorno alle persone che già hanno aiuto, ma anche dirgli: "OHOH ce la puoi fare!" e strillare più forte: "Vai, vai, ci sei quasi, vai!" il tifo è la cosa più bella, sentire tante voci che gridano il tuo nome, la tua SQUADRA. Una cosa ancora più strana: io adesso ci gioco a Rugby."
Questo è lo svolgimento di un tema scritto in classe da una ragazza di 12 anni, trovato nel sito del Villa Pamphili Rugby
Svolgimento
Può sembrare strano ma è così, quest'estate mi sono innamorata, e voi penserete il solito tipo alto, attraente, biondo con gli occhi azzurri, ma stiamo sulla strada sbagliata. Mi sono appassionata delle parole di un uomo che tra una frase e l'altra tirava fuori il nome Rugby, non sapevo niente di quello sport anzi è già tanto che so come si scrive, avevo paura di quel nome perchè vedendo la faccia del giocatore avresti detto: Ma quanti denti ti sei fatto aggiustare? Quante volte ti sei rotto il naso? Ma.. Perchè? Perchè? Perchè non hai lasciato? alla fine è solo uno sport, No? No aveva risposto con aria piuttosto seria e delusa "No" la parola no mi angosciava, ma la tentazione, la curiosità, il desiderio.......Gli chiesi: "Insegnami". Dopo le regole, i consigli, e dopo i consigli mi ha spiegato: "Quando un tuo compagno ha la palla, lui ha bisogno di te, quando te hai la palla, allora qui tu hai bisogno di lui, perchè quando tu hai in mano l'ovale è come se custodissi la tua vita e quando 10 prepotenti cercheranno di rubartela,
ecco che intervengono i tuoi amici, a spingerti fino alla linea di meta, e quando, non tu ma voi l'avete superata siete pronti a ripartire per aiutare un altro compagno. Ma il sostegno non è solo girare intorno alle persone che già hanno aiuto, ma anche dirgli: "OHOH ce la puoi fare!" e strillare più forte: "Vai, vai, ci sei quasi, vai!" il tifo è la cosa più bella, sentire tante voci che gridano il tuo nome, la tua SQUADRA. Una cosa ancora più strana: io adesso ci gioco a Rugby."
Questo è lo svolgimento di un tema scritto in classe da una ragazza di 12 anni, trovato nel sito del Villa Pamphili Rugby
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