Entro nella chiesa parrocchiale di Fiumalbo, in provincia di Modena, e vengo accolto da un ambiente mistico, ovattato, odorante di incenso, leggermente in penombra, con mura ampie e scure. Percepisco l'immediata sensazione di aver attraversato una "porta della storia". La chiesa, dedicata a S. Bartolomeo, come oggi ci appare risale al termine del XVI secolo, ma l'opera originaria è del ben più antico XIII secolo.
All'interno sono presenti opere d'arte di varie epoche e di differente pregio, a testimonianza della lunga storia del paese e della comunità che lo abita. La mia curiosità, scaturita dalle notizie lette su un opuscolo, riguarda un antico crocifisso che dovrebbe adornare il pulpito. Giro per la chiesa ma noto che il pulpito non reca alcuna traccia dell'antica croce, come evidenziato dalla freccia gialla nella foto.
Esco dalla chiesa un po' deluso, deprecando l'incapacità dell'autore dell'opuscolo.
Dopo alcuni giorni, nuovamente di passaggio a Fiumalbo, devo precipitosamente rifugiarmi nella chiesa a causa di un violento temporale che mi coglie all'improvviso. Il tempo di abituare gli occhi alla penombra e vedo, sopra il pulpito, troneggiare questo crocifisso
Mi avvicino per osservarlo: sembra davvero l'antica opera descritta nell'opuscolo, ma sono altrettanto sicuro che la settimana precedente non ci fosse. Le mie perplessità vengono fugate presto dal parroco che, con l'accento caratteristico delle genti che abitano il territorio di confine fra Emilia e Toscana, comunica che purtroppo quello esposto non è l'antico crocifisso del '500, ma una recentissima copia in legno e cartapesta realizzata da due artisti del paese. L'originale è stato rubato nello scorso mese di maggio (anche se, ad onor del vero, non sono riuscito a trovare nessuna notizia sulla stampa locale di un furto che avrebbe invece dovuto destare scalpore), e con lui se n'è andato un altro pezzo della storia della chiesa e del paese. E sottovoce una suora commenta "eppure glielo avevo detto di mettere un alérm!"
All'interno sono presenti opere d'arte di varie epoche e di differente pregio, a testimonianza della lunga storia del paese e della comunità che lo abita. La mia curiosità, scaturita dalle notizie lette su un opuscolo, riguarda un antico crocifisso che dovrebbe adornare il pulpito. Giro per la chiesa ma noto che il pulpito non reca alcuna traccia dell'antica croce, come evidenziato dalla freccia gialla nella foto.
Esco dalla chiesa un po' deluso, deprecando l'incapacità dell'autore dell'opuscolo.
Dopo alcuni giorni, nuovamente di passaggio a Fiumalbo, devo precipitosamente rifugiarmi nella chiesa a causa di un violento temporale che mi coglie all'improvviso. Il tempo di abituare gli occhi alla penombra e vedo, sopra il pulpito, troneggiare questo crocifisso
Mi avvicino per osservarlo: sembra davvero l'antica opera descritta nell'opuscolo, ma sono altrettanto sicuro che la settimana precedente non ci fosse. Le mie perplessità vengono fugate presto dal parroco che, con l'accento caratteristico delle genti che abitano il territorio di confine fra Emilia e Toscana, comunica che purtroppo quello esposto non è l'antico crocifisso del '500, ma una recentissima copia in legno e cartapesta realizzata da due artisti del paese. L'originale è stato rubato nello scorso mese di maggio (anche se, ad onor del vero, non sono riuscito a trovare nessuna notizia sulla stampa locale di un furto che avrebbe invece dovuto destare scalpore), e con lui se n'è andato un altro pezzo della storia della chiesa e del paese. E sottovoce una suora commenta "eppure glielo avevo detto di mettere un alérm!"
Commenti