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Quello che non vorresti mai vedere

La mattina ti alzi, ti prepari, esci e...ecco il pugno nello stomaco...una bicicletta in terra, parzialmente sotto le ruote di un'automobile, gente che si affolla, poliziotti e vigili che si agitano...

il cuore inizia a battere forte. Per prima cosa pensi a chi pochi istanti prima sedeva sul sellino di quella bici, cerchi di capire come sta e come sia potuto succedere


poi inizi a pensare a quante volte hai percorso in bici quella strada, a quante macchine e pullman ti abbiano tagliato la strada in velocità su quel maledetto pavé lucido e sdrucciolevole che costeggia il colonnato di S. Pietro...poi senti, come in una nebbia i commenti dei passanti: "ma che vanno a fa' questi in bici? che 'ncioosanno che è pericoloso?" oppure " se.. se..., fai la scialla in bici, mo' so caazzi sua..." e ti vengono in mente le parole della canzone di Finardi "extraterrestre, portami via".
Sono andato via. La ragazza era al suolo, cosciente, con una ferita sulla fronte da cui filava un rivolo di sangue che le sporcava i riccioli biondi che pochi minuti prima erano gonfi dell'aria presa pedalando. L'ambulanza non era ancora arrivata.

Ultima riflessione: non è indispensabile, forse non salva la vita, ma il caschetto in testa io lo metto, almeno non sporco di sangue i miei riccioli biondi.

Commenti

Mammifero Bipede ha detto…
Io propenderei per "extraterrestre portaLi via". Magari potessero sbarazzarci dai milioni di teste di c.... con cui condividiamo il pianeta.

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