La filiale inglese di Samsung ha annunciato un paio di giorni fa la creazione di un nuovo "accessorio" per il Galaxy Tab 10.1, realizzato in collaborazione con il fabbricante di bici su misura 14 Bike Co: si tratta di una bici realizzata a mano, ideata appositamente per ospitare il tablet in una custodia posta sul tubo orizzontale del telaio.
La bici è una splendida "fissa" verniciata bianca su un lato e nera sull'altro (i colori del tablet) per apparire subito unica ed indimenticabile.
La "custodia" per il tablet, realizzata in fibra di carbonio da una fabbrica che lavora per la F1, pesa solo 125 g. e rende accessibile il tablet anche mentre si sta pedalando (manovra secondo me da non provare, soprattutto su una "fissa").
Dall'Android Market possono essere scaricate applicazioni quali il contachilometri (che registra le percorrenza in base alle rilevazioni di un sensore GPS), cartine con itinerari personalizzabili, mappe stradali, istruzioni su come riparare una gomma bucata o su altri interventi di meccanica.
Ti starai però domandando cosa c'entra il barbiere citato nel titolo di questo post. Ed eccomi alla spiegazione.
Quando ho visto queste foto mi è affiorato alla mente il ricordo di un'altra bicicletta, verde, arrugginita, cigolante, che all'inizio degli anni '60 ogni settimana vedevo arrivare sotto casa mia, nella periferia estrema di Roma. Era la bicicletta del "barbiere ambulante" che radeva barbe e tagliava capelli a uomini seduti su una sedia di legno in mezzo ad un cortile, vicino ad un'osteria. E questo barbiere portava rasoi, forbici, pennello, sapone, specchio (anche il profumo!), insomma i suoi attrezzi del mestiere, in una logora borsa di cuoio marrone, legata al tubo orizzontale (la canna) della sua vecchia bicicletta, proprio nello stesso modo con cui la Samsung Galaxy Tab Bike porta oggi, cinquanta anni dopo, un modernissimo tablet.
E ho pensato che ogni tempo ha il suo bagaglio, sempre diverso.
Ma ogni tempo ha sempre una bici, sempre uguale.
La bici è una splendida "fissa" verniciata bianca su un lato e nera sull'altro (i colori del tablet) per apparire subito unica ed indimenticabile.
La "custodia" per il tablet, realizzata in fibra di carbonio da una fabbrica che lavora per la F1, pesa solo 125 g. e rende accessibile il tablet anche mentre si sta pedalando (manovra secondo me da non provare, soprattutto su una "fissa").
Dall'Android Market possono essere scaricate applicazioni quali il contachilometri (che registra le percorrenza in base alle rilevazioni di un sensore GPS), cartine con itinerari personalizzabili, mappe stradali, istruzioni su come riparare una gomma bucata o su altri interventi di meccanica.
Ti starai però domandando cosa c'entra il barbiere citato nel titolo di questo post. Ed eccomi alla spiegazione.
Quando ho visto queste foto mi è affiorato alla mente il ricordo di un'altra bicicletta, verde, arrugginita, cigolante, che all'inizio degli anni '60 ogni settimana vedevo arrivare sotto casa mia, nella periferia estrema di Roma. Era la bicicletta del "barbiere ambulante" che radeva barbe e tagliava capelli a uomini seduti su una sedia di legno in mezzo ad un cortile, vicino ad un'osteria. E questo barbiere portava rasoi, forbici, pennello, sapone, specchio (anche il profumo!), insomma i suoi attrezzi del mestiere, in una logora borsa di cuoio marrone, legata al tubo orizzontale (la canna) della sua vecchia bicicletta, proprio nello stesso modo con cui la Samsung Galaxy Tab Bike porta oggi, cinquanta anni dopo, un modernissimo tablet.
E ho pensato che ogni tempo ha il suo bagaglio, sempre diverso.
Ma ogni tempo ha sempre una bici, sempre uguale.
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