Si spegneranno oggi per l'ultima volta le luci che illuminano a Corviale, il quartiere della periferia ovest di Roma, l'installazione artistica "LOVE" di Fulvio Cardarelli, una delle cinque opere del progetto “Roma. Luci d’Artista per la Pace”, promosso dal comune capitolino per le festività di fine/inizio anno. Questa opera è composta da una scritta gigantesca - LOVE - posizionata su una grande struttura di tralicci sul lato sud-ovest del "Serpentone", in ideale contrapposizione al grande murale dipinto sulla parete opposta del lungo complesso abitativo (https://magociclo.blogspot.com/2022/12/il-mito-di-icaro-corviale.html).
L'opera è posizionata sulla sommità di un ampio terreno incolto destinato al pascolo di cavalli, lungo la via Portuense, fuori da qualsiasi percorso di transito pedonale, e non è segnalata da alcuna indicazione. Di giorno è praticamente invisibile mentre di notte (dalle 17 alle 22) viene illuminata e animata da giochi di luci proiettati sulle lettere bianche e quindi acquista una relativa maggiore visibilità.
Nel corso delle nostre visite diurne e notturne non abbiamo mai trovato nessuno (tranne i tecnici che la sera allestiscono il gazebo per la proiezione, alimentata da un rumoroso generatore a carburante) e oggettivamente sarebbe stato strano il contrario, visto il luogo dove si trova l'installazione.
E' francamente difficile trovare una motivazione a questo posizionamento estremo che da un lato sembra voler distaccare l'opera dal Serpentone, da cui è praticamente invisibile, rendendola estranea (volutamente?) al lunghissimo sistema di palazzi, e dall'altro sembra voler nascondere l'opera anche ai frettolosi automobilisti che percorrono la via Portuense e che hanno davvero pochi secondi di visibilità per notarla.
Quest'opera si collega idealmente alle altre quattro installazioni del progetto Luci d'Artista, posizionate in piazza della Minerva, piazza Borghese, piazza Sant’Ignazio e piazza San Pantaleo (qui l'articolo che abbiamo dedicato alla rassegna "Luci d'artista" https://magociclo.blogspot.com/2024/01/luci-dartista-roma-saluta-il-2024-con.html). Immaginiamo quindi che con l'installazione "LOVE" si volesse creare un legame fra il cuore storico di Roma e la sua periferia estrema. Idea sicuramente affascinante ma probabilmente mal concretizzata, per vari motivi: il primo è appunto la localizzazione che esclude praticamente chiunque dalla fruibilità dell'installazione.
Il secondo, e questo è un difetto già rilevato per altre iniziative del passato a Corivale, la mancanza di coinvolgimento reale degli abitanti del complesso, alcuni dei quali interrogati da noi nemmeno erano a conoscenza della presenza dell'opera.
Il terzo è la mancanza di qualsiasi evento collaterale di promozione (se si escludono i fuochi d'artificio nella notte dell'ultimo dell'anno) che avrebbe potuto generare conoscenza o almeno curiosità.
Una sintesi? Un'opera interessante, con molte citazioni e richiami (la più esplicita è quella alla grande scritta "Hollywood" sulla collina di fronte a Los Angels) ma di difficile fruibilità e complessa lettura ed interpretazione. Probabilmente un'ulteriore occasione persa di disseminare arte lì dove ce ne sarebbe più bisogno.
Per completezza di informazione riportiamo un articolo di Formiche.net in cui si dà voce ad autore e progettisti dell'opera.
L’opera dell’artista è curata da Achille Bonito Oliva. LOVE di Fulvio Caldarelli è una delle cinque installazioni luminose realizzate in altrettanti luoghi della Capitale, tra centro e periferia, nell’ambito di “Roma. Luci d’Artista per la Pace”, dal 21 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024. Un’iniziativa promossa dall’Assessorato alla cultura e dal Dipartimento attività culturali di Roma Capitale, con la cura della Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali e l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
“LOVE perché l’amore, come l’arte, si diffonde liberamente: in alto e in basso, a destra e a sinistra, a est e a ovest. Senza categorie da assecondare, indecisa a tutto” – ha spiegato Achille Bonito Oliva, curatore dell’intervento che Caldarelli ha concepito per Corviale – L’arte è contro ogni intimità, vuole convivere e coesistere. Non ama i segreti, è euforia diffusa. E l’assedio di LOVE ai piedi di Corviale non è un intervento d’invasione, ma l’avamposto della partecipazione che deve prender luogo, oggi e domani”.
Con l’opera d’arte pubblica LOVE di Fulvio Caldarelli, Achille Bonito Oliva torna ad occuparsi di Corviale dieci anni dopo la curatela per la Fondazione VOLUME! del progetto architettonico e urbanistico del Parco Nomade nella riserva naturale della tenuta dei Massimi.
L’arte ancora una volta si fa strumento di rigenerazione dell’identità dei luoghi e accende i riflettori su una promessa mancata, quella verso un territorio ai margini.
L’intervento site-specific di Fulvio Caldarelli nel quartiere periferico di Corviale riscrive la narrazione del luogo. Un territorio segnato da disoccupazione, invecchiamento della popolazione, disgregazione delle relazioni e isolamento ma comunque mosso da importanti spinte di autodeterminazione e riscatto sostenute dall’associazione Corviale Domani.
Anche se inflazionata e spesso abusata, LOVE è una parola-token che ha continuato ad abitare i territori dell’arte e della cultura pop senza consumarsi: resta un segno linguistico vivo e vitale, che si rigenera di contesto in contesto.
La macrotipografia pensata da Caldarelli è citazione immediata della celebre scritta “Hollywood” che s’innalza sulla collina alle spalle di Los Angeles e allestita in origine come insegna pubblicitaria per un complesso immobiliare di lusso (Hollywood Land).
Ma la monumentalità dell’opera multimediale di Caldarelli evoca anche la sacralità che Robert Indiana seppe conferire alla versione tridimensionale di LOVE e alla scultura che oggi dà il nome all’omonimo parco pubblico di Filadelfia.
Ogni notte, la superficie di ciascuna lettera si anima di proiezioni analogiche in movimento: sequenze in videomapping come rappresentazione immaginifica di una incessante messa a fuoco del caleidoscopio di significati espressi dal termine LOVE.
“LOVE è password di connessione universale: una parola iconica intellegibile a tutti, capace di trascendere il sentimentalismo più facile e accogliere infinite declinazioni personali e collettive, perché dell’amore non esiste un’unica definizione. Anche se è sempre l’incipit di una volontà di relazione, la premessa che campeggia su ogni iniziativa di partecipazione e condivisione – ha detto Maurizio Rossi, cofondatore del Centro interdisciplinare di ricerca sul paesaggio contemporaneo che ha sostenuto il progetto – E scritto qui, alle pendici della collina di Corviale, LOVE è al tempo stesso un’affermazione e un’esortazione. È un’insegna che reclama risposte a tanti problemi irrisolti, un puntatore innalzato sulle promesse mancate”.
Il percorso di Roma. Luci d’Artista per la Pace comprende anche: Natura Primitiva di Mimmo Paladino, in Piazza della Minerva; Senza titolo di Marco Tirelli, in Piazza Borghese; The Shape of Peace di Pietro Ruffo, in Piazza Sant’Ignazio; We rise by lifting others di Marinella Senatore, in Piazza San Pantaleo.
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