Passa ai contenuti principali

The World's Toughest Bike Race!

E' iniziata! La 26esima edizione di quella che viene definita "la corsa in bici più dura del mondo", la "Race Across America", è iniziata a mezzanotte del 10 giugno e finirà, per chi ce la farà, il prossimo 22 giugno.
E' una corsa pazzesca, che ripercorre il mito USA del coast-to-coast, e si sviluppa per 3.043 miglia (circa 4.900 chilometri) sulle strade americane, da Oceanside, in California, ad Atlantic City, in New Jersey. I partecipanti, come nella Paris - Brest - Paris, gara maratona ciclistica europea che si correrà nel prossimo mese di agosto, pedalano senza interruzioni per ore, ore, giorni, senza mai praticamente fermarsi, se non per le più elementari esigenze fisiologiche e per qualche ora di sonno fugace. Devono attraversare i deserti della California e dell’Arizona, le montagne del New Mexico, le salite dei monti Appalachi, superando oltre 25.000 metri di dislivello totale!

La media per arrivare fino in fondo entro il tempo massimo è di 253 miglia al giorno (circa 407 chilometri) ma molti dei 200 partecipanti hanno come obiettivo di chiudere la gara entro 8 giorni, al folle ritmo di 612 chilometri al giorno.
Attualmente il ciclista in testa alla gara si trova a Mount Vernon, nel Kansas, e ha percorso 2.400 km in quasi 4 giorni, alla media di oltre 25 km all'ora.

Commenti

Anonimo ha detto…
Ma questi quante "bombe" si fanno!?
:-)
paolo ha detto…
La gara è finita! il vincitore, Jure Robic, è arrivato il 19 giugno alle 08.03, dopo aver coperto le 3042,8 miglia ad una media oraria di 14,38 miglia, in 8 giorni, 19 ore, 33 minuti.

Post popolari in questo blog

Di che colore erano le città del medioevo?

Spesso, visitando le splendide città medioevali italiane, maturiamo la convinzione che esse fossero molto austere, nelle forme e nel colore. Le mura, le case, le torri, le cattedrali ci appaiono oggi nei colori della pietra, anche scurita dal passare del tempo. E invece sbagliamo. Dobbiamo dire grazie ad artisti come Benozzo Gozzoli e Giotto se oggi sappiamo con certezza che le città medioevali erano delle vere e proprie "follie cromatiche " ( cit.  Philippe Daverio ). Ad esempio Arezzo, nel quadro di Benozzo Gozzoli, era così all'epoca di S. Francesco, con facciate delle case rosso vivo o blu intenso: E anche Giotto ci ha lasciato una sua immagine di Arezzo sgargiante nei suoi colori: Ma anche le grandi cattedrali gotiche (aggettivo che oggi usiamo per indicare realtà austere, essenziali) del nord Europa dovevano essere tutt'altro che grigie. Ad esempio, questa è la facciata della cattedrale di Limburg an der Lahn, in Germania, 70 km a nord di Francoforte, ...

Il Chopper di Alan Oakley e i miei sogni di ragazzino

È morto ieri a 85 anni Alan Oakley, l'uomo che nel 1967 progettò per la Raleigh uno dei più singolari e fortunati modelli di bicicletta, la "Chopper", che salvò dal fallimento la fabbrica inglese. Il primo esemplare della strana bici fu messo in vendita in Inghilterra nel settembre del 1969, ed uscì di produzione nel 1984 con il record di 1,5 milioni di pezzi venduti. Per noi adolescenti degli anni '70 la chopper era rivoluzionaria, con il suo sedile largo con lo schienale, il cambio con la leva come un'automobile, la ruota posteriore grande e quella anteriore piccolissima, il manubrio altissimo e ripiegato all'interno. Per noi ragazzi nati alla fine degli anni '50 la bici era solo quella pesante d'acciaio da corsa o da città, non c'era l'alluminio, al massimo l'olandesina, ma solo per le donne o per contadini emiliani. Ancora non erano nate le mountain bike e l'unica altra rivoluzionaria apparsa sulle strade era la Graziella...

Roma non è Valencia

Roma non è Ferrara, ma nemmeno Valencia. In questi giorni si discute a Roma della costruzione di un ponte ciclopedonale sull'Aniene che sarà pronto nel 2011 e di un ponte sul Tevere, all'altezza di lungotevere Flaminio, che la città aspetta da oltre 100 anni. E mentre Roma parla a Valencia, terza città della Spagna, 800.000 abitanti e 78 km di piste ciclabili, hanno costruito in 4 anni scarsi, praticamente dal nulla, un porto gigantesco e bellissimo per l’America’s Cup. Hanno creato un parco urbano, quello del Turia, deviando l’omonimo fiume, (avete capito bene: hanno deviato il letto del fiume dal centro della città alla periferia!!) che offre uno sfogo verde a tutta la città. Il vecchio corso del fiume è diventato il Jardín del Turia, grande giardino e polmone verde della città. Lungo questo giardino si alternano impianti sportivi e prati. Lungo le due (ex) rive si trovano alcuni dei principali musei, monumenti e punti di interesse turistico della città che rendono questo gra...