Fine agosto, treno Intercity 581 Roma-Napoli. Nello scompartimento da sei posti ci sono un giovane romano, capelli lunghi, IPod nelle orecchie e aria stravaccata, una famiglia napoletana di tre persone e due ragazze straniere di circa 25 anni, pelle bianca, nasino all'insù, aria saccente.
Fermata di Formia. Entrano nello scompartimento due signore "robuste", dall'accento marcatamente campano e dai modi spicci, diciamo pure con affetto, due popolane veraci. Hanno in mano un cartoncino con l'indicazione dei posti prenotati nella tratta Formia-Napoli in quello scompartimento. Chi si deve alzare e cedere il posto? I quattro italiani si guardano con atteggiamento complice e manifestano sublime indifferenza al problema: loro sono tutti e quattro regolarmente prenotati. Dodici occhi si concentrano brucianti sulle straniere, che però a loro volta manifestano indifferenza, barricandosi dietro un ripetuto "sorry, I'm british, I don't speak italian". Il giovane romano fa appello a tutte le sue risorse fisiche e mentali e con un tono di sufficienza borbotta loro "did you book the place?". Una delle due inglesine, con espressione attonita, smarrita, lo guarda e poi replica "What do you mean by "place? Do you mean "seat"?". Giusto, il momento è adatto per una dissertazione semantica sulla differenza, in british english, fra "place" e "seat". Fermiamo l'approfondimento della questione, sembrano dire, e impariamo ad usare con proprietà le parole inglesi. Peccato però che il ragazzo romano abbia esaurito la sua carica di energie e di buona volontà. Si accascia sul sedile e ricade nella narcosi da IPod, lasciando le due inglesine al loro destino infausto. Le 2 popolane, che davanti alla lingua straniera si erano rispettosamente fermate, capiscono tutto al volo e agiscono di conseguenza: la strada per il posto adesso è sgombra da equivoci.
Il treno parte in orario, come nella migliore delle tradizioni britanniche e tutti i prenotati sono seduti al loro posto. Fuori da uno scompartimento, due giovani inglesine cercano di rimettere in ordine i bagagli sparpagliati lungo 20 metri di corridoio domandandosi stupite ed offese perché mai avrebbero dovuto prenotare un "place" sul treno! Come sono bizzarri questi italiani!!
Fermata di Formia. Entrano nello scompartimento due signore "robuste", dall'accento marcatamente campano e dai modi spicci, diciamo pure con affetto, due popolane veraci. Hanno in mano un cartoncino con l'indicazione dei posti prenotati nella tratta Formia-Napoli in quello scompartimento. Chi si deve alzare e cedere il posto? I quattro italiani si guardano con atteggiamento complice e manifestano sublime indifferenza al problema: loro sono tutti e quattro regolarmente prenotati. Dodici occhi si concentrano brucianti sulle straniere, che però a loro volta manifestano indifferenza, barricandosi dietro un ripetuto "sorry, I'm british, I don't speak italian". Il giovane romano fa appello a tutte le sue risorse fisiche e mentali e con un tono di sufficienza borbotta loro "did you book the place?". Una delle due inglesine, con espressione attonita, smarrita, lo guarda e poi replica "What do you mean by "place? Do you mean "seat"?". Giusto, il momento è adatto per una dissertazione semantica sulla differenza, in british english, fra "place" e "seat". Fermiamo l'approfondimento della questione, sembrano dire, e impariamo ad usare con proprietà le parole inglesi. Peccato però che il ragazzo romano abbia esaurito la sua carica di energie e di buona volontà. Si accascia sul sedile e ricade nella narcosi da IPod, lasciando le due inglesine al loro destino infausto. Le 2 popolane, che davanti alla lingua straniera si erano rispettosamente fermate, capiscono tutto al volo e agiscono di conseguenza: la strada per il posto adesso è sgombra da equivoci.
Il treno parte in orario, come nella migliore delle tradizioni britanniche e tutti i prenotati sono seduti al loro posto. Fuori da uno scompartimento, due giovani inglesine cercano di rimettere in ordine i bagagli sparpagliati lungo 20 metri di corridoio domandandosi stupite ed offese perché mai avrebbero dovuto prenotare un "place" sul treno! Come sono bizzarri questi italiani!!
Commenti
'Posto' si dice 'place' e basta!