Sono le 14.00 circa. Fa un caldo cattivo, umido, che ti leva il respiro. L'asfalto di via Condotti sembra lo sportello di un vulcano che rimanda verso le gambe un soffio torrido che avvolge i rari passanti. Gli unici a sembrare indifferenti sono 4 giovani sui 25 anni, alti, belli, atletici, indossano sgargianti camicie a fiori, la loro pelle scura li protegge dal caldo. Sull'asfalto bruciante, sopra 4 teli, sono esposte in bella mostra alcune decine di borse delle grandi firme della moda, i cui show room sfarzosi sono distanti appena pochi metri. Non credo però che si tratti di una stravagante iniziativa promozionale di uno dei suddetti show room per raggiungere fin sulla strada clienti pigri, e deduco quindi che si tratti di uno dei tanti mercatini ambulanti, che vendono falsi made in China. Prezzi bassi, qualità scarsa, insomma, paccottiglia. I 4 giovani senegalesi parlottano fra di loro, sorridono, sono rilassati, per strada non passa quasi nessuno, tranne una coppia di 2 uomini, pantaloni alla caviglia, maglietta elasticizzata, borsello a tracolla, occhiali finti ray ban azzurri, che neanche Califano li porta più, insomma, un po' tamarri. I due ciondolano per via Condotti affiancati, passo indolente...certo che se non sono due coattoni non possono che essere...
E infatti, non sono i 2 coattoni indolenti che sembrano. All'improvviso perdono l'aria disincantata, iniziano a correre verso i 4 ambulanti. Si sente un urlo gutturale in un dialetto ancestrale. I 4 senegalesi capiscono al volo di essere ad un millimetro dal foglio di via per il rimpatrio obbligatorio e con una mossa fulminea (attenzione, qui fulmineo significa davvero a velocità della luce) infilano in ciascuna delle 2 braccia i manici di quante più borse possono e iniziano a volare, quasi non toccano l'asfalto rovente, sparendo nelle viuzze laterali. E' in corso una retata anti abusivismo di non so quale forza dell'ordine. Urla, richiami, imprecazioni e poi, dieci secondi dopo, per aria rimane in sospensione la polvere sollevata nella fuga, per terra i teli e 2 borse che il più giovane degli ambulanti ha perso nella corsa. Stasera le dovrà ripagare al caporale. Un passante raccoglie una delle borse per terra, fa un gesto come per cercare l'ambulante che l'ha persa e restituirgliela. Da dietro una mano gli ferma il braccio e una voce gli ferma il cuore "tu fatti i cazzi tuoi". Una signora si rivolge alla pattuglia sospirando "ma qui (indica con la mano i palazzi del Governo, dall'altro lato di via del Corso) se fregano i migliardi e vvoi annate appresso a 'sti poveretti". La risposta arriva al volo "A signo', si vole l'extracomunitari sii porti a casa sua!!"
E infatti, non sono i 2 coattoni indolenti che sembrano. All'improvviso perdono l'aria disincantata, iniziano a correre verso i 4 ambulanti. Si sente un urlo gutturale in un dialetto ancestrale. I 4 senegalesi capiscono al volo di essere ad un millimetro dal foglio di via per il rimpatrio obbligatorio e con una mossa fulminea (attenzione, qui fulmineo significa davvero a velocità della luce) infilano in ciascuna delle 2 braccia i manici di quante più borse possono e iniziano a volare, quasi non toccano l'asfalto rovente, sparendo nelle viuzze laterali. E' in corso una retata anti abusivismo di non so quale forza dell'ordine. Urla, richiami, imprecazioni e poi, dieci secondi dopo, per aria rimane in sospensione la polvere sollevata nella fuga, per terra i teli e 2 borse che il più giovane degli ambulanti ha perso nella corsa. Stasera le dovrà ripagare al caporale. Un passante raccoglie una delle borse per terra, fa un gesto come per cercare l'ambulante che l'ha persa e restituirgliela. Da dietro una mano gli ferma il braccio e una voce gli ferma il cuore "tu fatti i cazzi tuoi". Una signora si rivolge alla pattuglia sospirando "ma qui (indica con la mano i palazzi del Governo, dall'altro lato di via del Corso) se fregano i migliardi e vvoi annate appresso a 'sti poveretti". La risposta arriva al volo "A signo', si vole l'extracomunitari sii porti a casa sua!!"
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