Ricevo e pubblico:
Eroici pedalanti!
Soltanto poche ore ci separano ormai dallo strenuo cimento che vi vedrà trionfatori sul fatali colli di Toscana. Nel trepido fervore che riscalda la sospirata vigilia di cotanta impresa è mio desiderio, ma che dico, è mio dovere incrollabile, rinfrancare le vostre animose animucce con le strofe immortali dell’indimenticata musa del ciclismo internazionale d’antan, la grande poetessa tanzano-irlandese Mary ‘Ngah Rattling-Carter:
“Psssssffff! Pfffssss! Ecco esala dal moscio caucciù l’aere fiero d’italiche pompe!
Orba di tanto sego, un’esausta catena si rompe.
Libero sfila dal secco suo seno il filetto sfilato del freno!
Quale ambrosia versata da Ebe, rifluisca copiosa tra i lombi
la pomata anti ragadi e trombi!”
Possano questi versi beneauguranti essere il viatico delle vostre scattanti muscolature tra le forre muscose e fra gli aridi passi. Garrisca fiero il vessillo sacino sui toschi calli fatidici. E quando, roridi di maschio sudore, spingerete le vostre cavalcature su su per l’erta petrosa, accecati dal polvere fino che l’ultimo degli altri ardimentosi lascerà alle sue spalle, fermatevi ad attendere con cuore compassionevole e trepida cura chi, fra di voi, miei prodi, sarà stato assalito dai temibili crampi!
E, soprattutto, mi raccomando, non ve fate riconosce quando arrivate al posto di ristoro: contegno!
Memento pedalare semper!
Il vostro Patron
Carlo G.
Eroici pedalanti!
Soltanto poche ore ci separano ormai dallo strenuo cimento che vi vedrà trionfatori sul fatali colli di Toscana. Nel trepido fervore che riscalda la sospirata vigilia di cotanta impresa è mio desiderio, ma che dico, è mio dovere incrollabile, rinfrancare le vostre animose animucce con le strofe immortali dell’indimenticata musa del ciclismo internazionale d’antan, la grande poetessa tanzano-irlandese Mary ‘Ngah Rattling-Carter:
“Psssssffff! Pfffssss! Ecco esala dal moscio caucciù l’aere fiero d’italiche pompe!
Orba di tanto sego, un’esausta catena si rompe.
Libero sfila dal secco suo seno il filetto sfilato del freno!
Quale ambrosia versata da Ebe, rifluisca copiosa tra i lombi
la pomata anti ragadi e trombi!”
Possano questi versi beneauguranti essere il viatico delle vostre scattanti muscolature tra le forre muscose e fra gli aridi passi. Garrisca fiero il vessillo sacino sui toschi calli fatidici. E quando, roridi di maschio sudore, spingerete le vostre cavalcature su su per l’erta petrosa, accecati dal polvere fino che l’ultimo degli altri ardimentosi lascerà alle sue spalle, fermatevi ad attendere con cuore compassionevole e trepida cura chi, fra di voi, miei prodi, sarà stato assalito dai temibili crampi!
E, soprattutto, mi raccomando, non ve fate riconosce quando arrivate al posto di ristoro: contegno!
Memento pedalare semper!
Il vostro Patron
Carlo G.
Commenti
C'avemo pure il Patron sull'ammiraglia.
Ventus