E' la notte bianca, a Roma. Il Palazzo delle Esposizioni non è ancora stato inaugurato, ma viene eccezionalmente aperto per presentare in anteprima alcune performance video, all'esterno e all'interno dell'edificio.
Dentro le sale rinnovate e ancora puzzolenti di vernice, un giovane artista, Tito, ci strabilia con la sua grande intuizione: esasperare il concetto attuale della televisione, quello in base al quale chiunque può sentirsi in grado di essere personaggio o protagonista. La televisione di oggi non richiede doti o competenze, ma solo facce spendibili. E Tito che fa? si appropria di quest'idea, la dilata, la espande fino a farla esplodere: tutti possono essere protagonisti, ma con un prezzo da pagare alto, altissimo. Quello di perdere la propria faccia.
No, non in senso metaforico, ma in senso letterale. La posta in gioco è alta, dicevo: e infatti chiunque può dare la propria faccia alla televisione, sapendo però in partenza di doverla perdere per rispettare le regole del gioco, ma sperando segretamente anche di guadagnarla in un multiplo non misurabile.
Ed il gioco, tremendo è realizzato. Si colloca a metà fra l'illusione di Dorian Gray e il tranello di Faust: la notorietà effimera in cambio della faccia. Successo trionfale, file di ore per perdere la faccia. Forse l'Isola dei Famosi non era l'ultima spiaggia!
Che dite, proviamo? è qui.
Dentro le sale rinnovate e ancora puzzolenti di vernice, un giovane artista, Tito, ci strabilia con la sua grande intuizione: esasperare il concetto attuale della televisione, quello in base al quale chiunque può sentirsi in grado di essere personaggio o protagonista. La televisione di oggi non richiede doti o competenze, ma solo facce spendibili. E Tito che fa? si appropria di quest'idea, la dilata, la espande fino a farla esplodere: tutti possono essere protagonisti, ma con un prezzo da pagare alto, altissimo. Quello di perdere la propria faccia.
No, non in senso metaforico, ma in senso letterale. La posta in gioco è alta, dicevo: e infatti chiunque può dare la propria faccia alla televisione, sapendo però in partenza di doverla perdere per rispettare le regole del gioco, ma sperando segretamente anche di guadagnarla in un multiplo non misurabile.
Ed il gioco, tremendo è realizzato. Si colloca a metà fra l'illusione di Dorian Gray e il tranello di Faust: la notorietà effimera in cambio della faccia. Successo trionfale, file di ore per perdere la faccia. Forse l'Isola dei Famosi non era l'ultima spiaggia!
Che dite, proviamo? è qui.
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E
Realizza installazioni visive ed ha già al suo attivo alcune performance pubbliche che hanno riscosso successo. Comunque anche lui legge questo blog e se vorrà potrà scrivere qualche nota su se stesso.
Magociclo