Questa mattina l'home page del sito del New York Times (sito che registra 19.4 milioni di utenti unici su base mensile) apre con una foto di Beppe Grillo ed il link ad un lungo reportage sul nostro paese, dal titolo "In a Funk, Italy Sings an Aria of Disappointment".
La scelta è davvero significativa: parliamo del sito di uno dei più autorevoli, influenti e seguiti quotidiani del mondo, e la notizia è data al centro della prima pagina.
Il reportage è lungo e molto accurato: inizia con i complimenti (ad esempio "gli italiani sono noti nel mondo perché mangiano e bevono bene, ma è difficile trovarli ciccioni o ubriachi") ma poi vira subito alla realtà di un paese in declino, che si sta impoverendo e dove, soprattutto, si sta perdendo la speranza nel futuro.
E, secondo me questo è l'aspetto più grave, il testimonial di questa situazione, colui che la denuncia con maggior vigore, non è un politico, un professore universitario, un giornalista...no, è un attore, che, novello Masaniello, ha intercettato questi sentimenti popolori di sfiducia e li gestisce amplificandone la portata.
E' impossibile dare un resoconto puntuale dell'intero reportage (corredato anche del video del famoso "vaffaday), ma consiglio caldamente di dargli un'occhiata. E' un ottimo specchio nel quale guardarci, senza pietismi o isterie, per capire un po' meglio come siamo fatti e come stiamo vivendo, e, soprattutto, che, come conclude il reportage citando una frase di Beppe Severgnini, "noi italiani abbiamo, mai come oggi, il nostro futuro nelle nostre mani".
La scelta è davvero significativa: parliamo del sito di uno dei più autorevoli, influenti e seguiti quotidiani del mondo, e la notizia è data al centro della prima pagina.
Il reportage è lungo e molto accurato: inizia con i complimenti (ad esempio "gli italiani sono noti nel mondo perché mangiano e bevono bene, ma è difficile trovarli ciccioni o ubriachi") ma poi vira subito alla realtà di un paese in declino, che si sta impoverendo e dove, soprattutto, si sta perdendo la speranza nel futuro.
E, secondo me questo è l'aspetto più grave, il testimonial di questa situazione, colui che la denuncia con maggior vigore, non è un politico, un professore universitario, un giornalista...no, è un attore, che, novello Masaniello, ha intercettato questi sentimenti popolori di sfiducia e li gestisce amplificandone la portata.
E' impossibile dare un resoconto puntuale dell'intero reportage (corredato anche del video del famoso "vaffaday), ma consiglio caldamente di dargli un'occhiata. E' un ottimo specchio nel quale guardarci, senza pietismi o isterie, per capire un po' meglio come siamo fatti e come stiamo vivendo, e, soprattutto, che, come conclude il reportage citando una frase di Beppe Severgnini, "noi italiani abbiamo, mai come oggi, il nostro futuro nelle nostre mani".
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