Oggi pomeriggio, 1° dicembre, è sceso in piazza a Roma il "popolo dell'acqua", chiedendo a gran voce che l'acqua rimanga, o torni, bene pubblico non privatizzabile.
E' stato anche ricordato che giace negli uffici del parlamento una proposta di modifica alla nostra costituzione per inserire il diritto all'acqua fra i diritti fondamentali ed inaleniabili per il singolo e la collettività e la definizione di acqua come bene pubblico.
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E pensare che i nostri avi dell'antica Roma si facevano vanto di portare l'acqua in tutta la città e in tutte le terre che via via andavano conquistando. Sembra quasi che il Colosseo, sullo sfondo, guardi i nipotini dei suoi costruttori con occhio malinconico e corrucciato, quasi a dire "...ma questi...che stanno a ffa'? L'acqua è der popolo...è dde tutti!"
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Molti gli slogan contro le multinazionali delle acque in bottiglia, quelle con poco sodio o quelle che fanno fare tanta "din din",
in una manifestazione colorata e festosa, ma segnata anche dai volti di tante persone mature o anziane,
a dimostrazione che sui diritti fondamentali non ci sono spaccature generazionali. Obiettivo della manifestazione è stato anche quello di rendere definitiva la moratoria della durata di un anno approvata alla Camera lo scorso giugno sugli affidamenti del servizio idrico a società per azioni, per bloccare cioè tutte le intese, spesso frutto di accordi privatistici con le pubbliche amministrazioni, che cercano di mandare avanti il processo di privatizzazione.
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Un'altra delle richieste urlate a gran voce dai manifestanti è stata quella di stanziare fondi per la ristrutturazione delle risorse idriche: acquedotti, fonti, bacini. La situazione idrica italiana è drammatica: viviamo in un paese ricco di acque anche pregiate ma siamo ai primi posti in Europa per sprechi e dispersioni, con intere regioni in cui l'accesso all'acqua potabile corrente non è garantito a tutti.
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E pensare che i nostri avi dell'antica Roma si facevano vanto di portare l'acqua in tutta la città e in tutte le terre che via via andavano conquistando. Sembra quasi che il Colosseo, sullo sfondo, guardi i nipotini dei suoi costruttori con occhio malinconico e corrucciato, quasi a dire "...ma questi...che stanno a ffa'? L'acqua è der popolo...è dde tutti!"
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