Alle 17.10 di oggi, 15 gennaio, l'agenzia ANSA, citando un comunicato della sala stampa vaticana, ha battuto la notizia che Benedetto XVI ha "ritenuto opportuno soprassedere" alla visita all'università la Sapienza a seguito delle ben note vicende di questi giorni".
Questa notizia mi ha davvero gelato il cuore. Tutto ciò che sa di censura, di intimidazione, di minaccia contro la libera espressione del pensiero mi raggela, risveglia in me i fantasmi che ho conosciuto solo dai libri di storia e dai racconti dei miei genitori, di periodi in cui non si poteva leggere sui giornali la verità, ma solo la verità di una parte.
Oggi c'é stata la vittoria dell'intolleranza, dell'oscurantismo, dell'ignoranza (quante cose false sono state dette per contestare la visita di Benedetto XVI).
Ieri sera in televisione il prof. Frova, anziano e rinomato docente presso la facoltà di fisica della Sapienza, ha addirittura detto sorridendo "...certo, se questo papa fosse stato un po' più simpatico avremmo anche potuto far niente, ma così...".
Così cosa, prof. Frova? E decide lei, insieme ai suoi colleghi "laici" chi è simpatico o antipatico? e se un giorno alla casta dei prof. laici della Sapienza dovessero non piacere, oltre alle persone non simpatiche, anche le persone alte, o quelle bionde, o quelle con la pelle di un altro colore, cosa farete? chiederete che non siano ammesse all'università?
Signori professori, vergogna! In un solo colpo avete perso tutta la credibilità che avevate tentato di acquisire dando da decenni lezioni non richieste di apertura mentale, di tolleranza, di integrazione e confronto fra culture diverse.
Sono un anziano studente della Sapienza, e la sera, quando nello studio guardo il diploma di laurea un po' ingiallito, mi soffermo a rimirare la statua della Minerva che con il suo sguardo magnetico ci terrorizzava nei giorni degli esami e mi sento orgoglioso di appartenere anch'io alla schiera ultracentenaria dei laureati presso questo ateneo.
Stasera sarò un po' meno orgoglioso.
Questa notizia mi ha davvero gelato il cuore. Tutto ciò che sa di censura, di intimidazione, di minaccia contro la libera espressione del pensiero mi raggela, risveglia in me i fantasmi che ho conosciuto solo dai libri di storia e dai racconti dei miei genitori, di periodi in cui non si poteva leggere sui giornali la verità, ma solo la verità di una parte.
Oggi c'é stata la vittoria dell'intolleranza, dell'oscurantismo, dell'ignoranza (quante cose false sono state dette per contestare la visita di Benedetto XVI).
Ieri sera in televisione il prof. Frova, anziano e rinomato docente presso la facoltà di fisica della Sapienza, ha addirittura detto sorridendo "...certo, se questo papa fosse stato un po' più simpatico avremmo anche potuto far niente, ma così...".
Così cosa, prof. Frova? E decide lei, insieme ai suoi colleghi "laici" chi è simpatico o antipatico? e se un giorno alla casta dei prof. laici della Sapienza dovessero non piacere, oltre alle persone non simpatiche, anche le persone alte, o quelle bionde, o quelle con la pelle di un altro colore, cosa farete? chiederete che non siano ammesse all'università?
Signori professori, vergogna! In un solo colpo avete perso tutta la credibilità che avevate tentato di acquisire dando da decenni lezioni non richieste di apertura mentale, di tolleranza, di integrazione e confronto fra culture diverse.
Sono un anziano studente della Sapienza, e la sera, quando nello studio guardo il diploma di laurea un po' ingiallito, mi soffermo a rimirare la statua della Minerva che con il suo sguardo magnetico ci terrorizzava nei giorni degli esami e mi sento orgoglioso di appartenere anch'io alla schiera ultracentenaria dei laureati presso questo ateneo.
Stasera sarò un po' meno orgoglioso.
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