Sabato mattina, sono le 10.00. Sono immerso nel traffico lento che lungo l'Aurelia scivola da Roma verso il mare. All'altezza del km 15, nel senso di marcia opposto al mio (quindi in direzione della capitale), una pattuglia della polizia stradale controlla il traffico e con l'autovelox misura la velocità dei veicoli in transito.
All'improvviso uno dei due giovanissimi agenti componenti la pattuglia si allontana con uno scatto dalla volante. Con un solo balzo è in mezzo alla carreggiata, in quel momento vuota, gli occhi fissati su un puntino lontano in arrivo. Guarda una macchina che, in corsia di sorpasso, sta venendo giù come una freccia. L'agente sembra un giaguaro, le gambe leggermente flesse, tutti i nervi al massimo dalla tensione, pronto a scattare se le circostanze lo dovessero richiedere. La sua tensione palbabile è visibile per il gesto nervoso con cui agita dall'alto verso il basso la paletta. Sono pochi secondi, 3, massimo 4, ma interminabili, la macchina sembra resistere all'intimazione, poi però capisce che non ha scampo, rallenta, freccia, l'agente con un ampio gesto del braccio la accompagna sul lato della strada, nella "rete". Adesso seguiranno il controllo dei documenti e le eventuali contestazioni, ma questa è routine per il "giaguaro".
Voglio dire grazie a quell'agente, che per uno stipendio da fame, in un lavoro che so essere duro e ingrato, ha mostrato con il suo gesto di credere nei valori del rispetto delle regole, nel valore del suo lavoro, fino al punto di rischiare la vita per fermare un veicolo con la sola autorità della sua divisa, divisa che ha onorato somma dignità.
Io sono un automobilista tranquillo, ma di solito la vista di una pattuglia della stradale mi mette sempre un po' di timore. Ebbene, oggi voglio dire grazie, grazie alla "stradale", che riesce a presentarsi al Paese con uomini così coraggiosi e leali! E, viste le codardie recenti di uomini politici, che si riparano dietro leggi ad personam pur di evitare il confronto con la giustizia, il grazie alla stradale è ancora più sentito e caloroso!
All'improvviso uno dei due giovanissimi agenti componenti la pattuglia si allontana con uno scatto dalla volante. Con un solo balzo è in mezzo alla carreggiata, in quel momento vuota, gli occhi fissati su un puntino lontano in arrivo. Guarda una macchina che, in corsia di sorpasso, sta venendo giù come una freccia. L'agente sembra un giaguaro, le gambe leggermente flesse, tutti i nervi al massimo dalla tensione, pronto a scattare se le circostanze lo dovessero richiedere. La sua tensione palbabile è visibile per il gesto nervoso con cui agita dall'alto verso il basso la paletta. Sono pochi secondi, 3, massimo 4, ma interminabili, la macchina sembra resistere all'intimazione, poi però capisce che non ha scampo, rallenta, freccia, l'agente con un ampio gesto del braccio la accompagna sul lato della strada, nella "rete". Adesso seguiranno il controllo dei documenti e le eventuali contestazioni, ma questa è routine per il "giaguaro".
Voglio dire grazie a quell'agente, che per uno stipendio da fame, in un lavoro che so essere duro e ingrato, ha mostrato con il suo gesto di credere nei valori del rispetto delle regole, nel valore del suo lavoro, fino al punto di rischiare la vita per fermare un veicolo con la sola autorità della sua divisa, divisa che ha onorato somma dignità.
Io sono un automobilista tranquillo, ma di solito la vista di una pattuglia della stradale mi mette sempre un po' di timore. Ebbene, oggi voglio dire grazie, grazie alla "stradale", che riesce a presentarsi al Paese con uomini così coraggiosi e leali! E, viste le codardie recenti di uomini politici, che si riparano dietro leggi ad personam pur di evitare il confronto con la giustizia, il grazie alla stradale è ancora più sentito e caloroso!
Commenti
AVe caiofabricius VALE
C'e' bisogno di questi racconti positivi !
Bikediablo