Passa ai contenuti principali

Eroica 2010 - io c'ero

Cronaca semiseria di una partecipazione all' Eroica 2010 ai limiti ( e oltre) del regolamento:

Ed eccoci qua: è sabato 2 ottobre e siamo arrivati a Gaiole in Chianti. La sistemazione è decorosa, nel campo sportivo del paese,
ci sono tante persone ed il tempo è sereno. La squadra è al completo e il capitano è già all'opera con la sua "clinica mobile".
Anche la notte scorre tranquilla, con in mente tutti i possibili ostacoli offeri dal percorso
Nulla insomma che facesse presagire gli avvenimenti della domenica.
Alla partenza tanti ciclisti festanti e contenti, compresi i 5 della "Meta Sudans"
Eppure un implacabile, pignolo ed esageratamente fiscale giudice di gara attendeva al varco magociclo.

"Questa bici non può partecipare all'Eroica" sentenzia il giudice di gara al passaggio di magociclo per il timbro di partenza sul cartoncino verde. E con un gesto arrogante e violento stacca dal telaio della bici il numero tanto sospirato nei mesi precedenti. A nulla sono valse le proteste e le lamentele, le attestazioni che la bici è originale del 1981...Niente, un gesto inappellabile e via: squalificato per non conformità del mezzo al regolamento tecnico. I cavi dei freni, anzichè svettare curvi sopra il manubri giacevano timidi sotto il nastro. La differenza è solo estetica e non funzionale, ma l'Eroica vuole le sue vittime e magociclo, e il compagno Parvus Magister, non essendo sponsorizzati dalla banca locale o dalla sempre locale cantina di vini, sono stati squalificati.
La rabbia, la delusione, lo sconforto sono stati altissimi. Magociclo continuava a pedalare con i suoi partner senza nemmeno rendersi conto di essersi infilato comunque nel "main stream" dei concorrenti e di aver inziato la sua prima Eroica. Se n'è poi reso conto di botto all'inizio della salita di Brolio dove si è trovato ad ansimare e sbuffare insieme a tanti altri ciclisti.
Insomma magociclo, a dispetto dello sprezzante giudice, insensibile ai lamenti dolorosi di chi sognava la sua prima Eroica, l'Eroica la stava davvero percorrendo, era su uno dei famosi "settori" di strada bianca.

Però l'amarezza di non poter comunque apparire sull'ordine di arrivo finale e una fine ma implacabile pioggia hanno indotto il vostro mago ad imboccare la deviazione del percorso breve e, dopo una breve sosta al ristoro, ricco di cibi, bevande
e simpatia dei partecipanti e degli addetti al servizio,
si è trovato, in poco meno di 2 ore, di nuovo a Gaiole, dopo aver percorso 38 chilometri.
Nei prossimi giorni ci saranno riflessioni più accurate: stasera solo due flash.
L'amarezza per aver subito una decisione tecnicamente fondata ma umanamente inaccettabile (solo per la cronaca, magociclo ha contato oltre 40 altri concorrenti aver percorso l'Eroica con bici non in regola con il regolamento per varie difformità);
la gioia di aver vissuto tutta la preparazione e la vigilia dell'Eroica e di aver percorso, anche se solo per poche decine di chilometri, le mitiche strade bianche toscane, una volta ancora dedicate al ciclismo.

Commenti

Anonimo ha detto…
che incu..ta...
Bikediablo ha detto…
ciao Mago, leggo solo ora della tua esclusione... immagino l'amarezza, ma ti rifarai ne sono certo ;-)
Anonimo ha detto…
Però...che la dura la vince. Grazie alle insistenze mie e del capitano della squadra "Ventus", sono stato registrato come partecipante al percorso breve ed inserito nella lsita degli arrivati:
GRANDE EROICA!!!
magociclo

Post popolari in questo blog

L'arco e la via di Tiradiavoli. E' pericoloso passarci?

Lo sapete che a Roma esiste una via che si chiamava “via Tiradiavoli”? E che su questa via passa un arco chiamato “arco Tiradiavoli”? E che molti di noi la percorrono ogni giorno senza saperlo? E sarà pericoloso questo passaggio? Fermi tutti, innanzitutto spieghiamo dove siamo: ci troviamo su via Aurelia (antica) nel tratto che fiancheggia da un lato Villa Pamphili e dall’altro il giardino di Villa Abamelek, la residenza romana dell’ambasciatore russo a Roma. Il posto è questo che vedete qui nella foto   Ma perché il popolo romano chiamava questa via, e l’arco, che la sovrasta, “Tiradiavoli”?  Una possibilità riguarda la figura della celeberrima Olimpia Maidalchini Pamphili, la celebre “Pimpaccia” a cui è anche intitolata una via qui vicino, Via di Donna Olimpia.  Questa donna, spregiudicata e abile, grazie alle sue capacità fu potentissima durante il pontificato di Innocenzo X, nella prima metà del 17° secolo. Questa sua avidità di denaro e potere la resero temuta e odiata dal popolo

Di che colore erano le città del medioevo?

Spesso, visitando le splendide città medioevali italiane, maturiamo la convinzione che esse fossero molto austere, nelle forme e nel colore. Le mura, le case, le torri, le cattedrali ci appaiono oggi nei colori della pietra, anche scurita dal passare del tempo. E invece sbagliamo. Dobbiamo dire grazie ad artisti come Benozzo Gozzoli e Giotto se oggi sappiamo con certezza che le città medioevali erano delle vere e proprie "follie cromatiche " ( cit.  Philippe Daverio ). Ad esempio Arezzo, nel quadro di Benozzo Gozzoli, era così all'epoca di S. Francesco, con facciate delle case rosso vivo o blu intenso: E anche Giotto ci ha lasciato una sua immagine di Arezzo sgargiante nei suoi colori: Ma anche le grandi cattedrali gotiche (aggettivo che oggi usiamo per indicare realtà austere, essenziali) del nord Europa dovevano essere tutt'altro che grigie. Ad esempio, questa è la facciata della cattedrale di Limburg an der Lahn, in Germania, 70 km a nord di Francoforte,

La storia infinita dell'ex residence Bravetta

Il Corriere della Sera del 28 maggio dà notizia della condanna di Barbara Mezzaroma a 23 mesi di reclusione per aver demolito un palazzo nell’ex residence Bravetta, senza averne il permesso. La contestazione mossa all’amministratrice delegata di Impreme è di abuso in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, in violazione del testo unico sull’edilizia e del codice dei beni culturali e del paesaggio. La demolizione è avvenuta tra il 2015 e il 2017, mentre il Comune nel 2007 si era accordato con il gruppo Mezzaroma per la riqualificazione del residence, realizzato negli anni Settanta. Quello che a noi abitanti del quartiere risulta difficile da comprendere è il contenuto della decisione del giudici. Il giudice ha infatti stabilito che la Mezzaroma dovrà ricostruire l’immobile e pagare un risarcimento danni al Comune pari a 70 mila euro. Condizione questa cui è sottoposta la sospensione della pena. La domanda che noi ci poniamo è "ma il giudice ha presente cosa sia l