Ora di pranzo, solito dubbio: panino, insalata, yogurt...cosa scegliere oggi? la scelta non è solo gastronomica, ma anche logistica: il panino migliore, lo yogurt più cremoso, l'insalata più ricca sono serviti ciascuno in un esercizio diverso, non sempre vicinissimo. Quindi le variabili in gioco sono molteplici: il tempo (quello dell'orologio) disponibile, il tempo (quello delle nuvole. Se piove, meglio non allontanarsi), la voglia di camminare più o meno a lungo...
Ieri però la proposta innovativa: qualcuno mi segnala un nuovo locale in zona. Scoprire dopo 12 anni di non conoscere ancora un posto nelle vicinanze dove sgranocchiare qualcosa è intrigante. E allora via, in veloce e corta fila si va a pranzo. Prima sorpresa, l'insegna dichiara un esotico "Papyrus café", ma entrando ci si trova dentro una piccola libreria, bellissima, odorosa di carta nuova, con tantissimi piccoli libri posti sulle scaffalature con cura, seguendo (finalmente) un criterio comprensibile. I volumi sono classificati per casa editrice e per autore. E per fortuna entrando non si trovano i soliti Vespa, Camilleri, Lessing, Faletti, cioè i best seller del momento. No, questa libreria, pur non trascurando le edizioni commerciali, propone i cataloghi integrali di 4 piccoli editori romani (Edizioni E/O, Nutrimenti, Nottetempo, Minimum Fax ), sostenendo lo sforzo di ospitarne quanti più volumi sugli scaffali.
Però si sente anche odore di cibo, delicato, appena speziato, e allora viene voglia di sedersi e sfogliare la lista delle pietanze. I tavoli sono al centro delle 2 sale, e quindi, mentre si mangia si è circondati da libri e da lettori che sfogliano le pagine dei volumi esposti.
Prima di andar via vedo una raccolta di racconti di Carver. Ho da poco letto Cattedrale e sono rimasto stordito da quella prosa secca, dolorosa, impietosa eppure affascinante. Non resisto, prelevo e vado alla cassa. E qui la sorpresa "Ha già la nostra tessera fedeltà?" mi chiede il gentile libraio. "No, non ce l'ho", rispondo con l'aria di chi vorrebbe anche dire, ma si trattiene per educazione, "...e nemmeno la voglio, per evitare di sommarla alle altre 50 tessere fedeltà che ogni negozio rilascia ai clienti". "Ma su, la prenda" insiste "ora le spiego come funziona: ogni libro è un timbrino sulla tessera. Con 20 timbrini ha diritto ad un aperitivo per 2 persone, con 50 ad un pranzo per due e con 100 ad una cena riservata, sempre per due, nella sala grande".
Prendo la tessera, in silenzio, mentre penso "che forza, cibo per la bocca e cibo per la mente!"
Ieri però la proposta innovativa: qualcuno mi segnala un nuovo locale in zona. Scoprire dopo 12 anni di non conoscere ancora un posto nelle vicinanze dove sgranocchiare qualcosa è intrigante. E allora via, in veloce e corta fila si va a pranzo. Prima sorpresa, l'insegna dichiara un esotico "Papyrus café", ma entrando ci si trova dentro una piccola libreria, bellissima, odorosa di carta nuova, con tantissimi piccoli libri posti sulle scaffalature con cura, seguendo (finalmente) un criterio comprensibile. I volumi sono classificati per casa editrice e per autore. E per fortuna entrando non si trovano i soliti Vespa, Camilleri, Lessing, Faletti, cioè i best seller del momento. No, questa libreria, pur non trascurando le edizioni commerciali, propone i cataloghi integrali di 4 piccoli editori romani (Edizioni E/O, Nutrimenti, Nottetempo, Minimum Fax ), sostenendo lo sforzo di ospitarne quanti più volumi sugli scaffali.
Però si sente anche odore di cibo, delicato, appena speziato, e allora viene voglia di sedersi e sfogliare la lista delle pietanze. I tavoli sono al centro delle 2 sale, e quindi, mentre si mangia si è circondati da libri e da lettori che sfogliano le pagine dei volumi esposti.
Prima di andar via vedo una raccolta di racconti di Carver. Ho da poco letto Cattedrale e sono rimasto stordito da quella prosa secca, dolorosa, impietosa eppure affascinante. Non resisto, prelevo e vado alla cassa. E qui la sorpresa "Ha già la nostra tessera fedeltà?" mi chiede il gentile libraio. "No, non ce l'ho", rispondo con l'aria di chi vorrebbe anche dire, ma si trattiene per educazione, "...e nemmeno la voglio, per evitare di sommarla alle altre 50 tessere fedeltà che ogni negozio rilascia ai clienti". "Ma su, la prenda" insiste "ora le spiego come funziona: ogni libro è un timbrino sulla tessera. Con 20 timbrini ha diritto ad un aperitivo per 2 persone, con 50 ad un pranzo per due e con 100 ad una cena riservata, sempre per due, nella sala grande".
Prendo la tessera, in silenzio, mentre penso "che forza, cibo per la bocca e cibo per la mente!"
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