Passa ai contenuti principali

Cosa differenzia Italia e Spagna?

Secondo Voi cosa distingue oggi la Spagna dall'Italia?

Il fatto che domenica 22 giugno la Spagna abbia battuto ai rigori l'Italia nei quarti di finale dei campionati europei di calcio?

noo...troppo sportivo.

Allora il fatto che nella classifica 2008 Eurostat del Prodotto Interno Lordo (PIL) pro capite la Spagna superi l'Italia per 107 a 101?
noo...troppo economico.

La vera differenza tra Spagna e Italia sta nel regime di governo:

La Spagna è una monarchia costituzionale

mentre l'Italia invece è una monarchia...incostituzionale! (*)

(*) Frase pronunciata da Oliviero Beha durante TG3 Primo Piano del 23 giugno 2008


Commenti

Anonimo ha detto…
Caro Magociclo, la cosa che più spaventa non é tanto quello che combina il Cavaliere con tutte le sue leggi e leggine ad uso e consumo personale, non é neanche la ricaduta terribile che hanno queste leggi sul sistema e sulla società (ho letto un esempio di quello che succederà con la legge blocca processi e sono terrorizzata!!).
Quello che veramente fa paura, ed é un indicatore grave del livello di abbrutimento quotidiano, é il fatto che nelle rubriche di posta dei giornali ci sia gente che lo difende a spada tratta ed addirittura se ne esca con frasi tipo: "Bisognerà aspettare un secolo prima che gli storici rivalutino Berlusconi"
Aiutoooooooo!
Mamaa
Anonimo ha detto…
Grande Mago!
Ma gli orrori della Storia difficilmente sono imputabili a singoli individui, per quanto dipinti, o, effettivamente "mostri".

Insomma dopo quasi un secolo di benessere e pace nel Mediterraneo con gli Antonini nel II secolo, arrivò il flagello violento e devastante di Commodo.

Mostro sicuro, ma può essere obiettivamente colpa di un solo individuo la fine del diritto e l'avvio dell'oscuro medio evo?

Hitler e Mussolini hanno si fatto dei colpi di Stato più o meno traumatici, ma avevano una SOLIDA MAGGIORANZA CONVINTA CHE LI SOSTENEVA e che ha continuato a seguirli fin dentro i più neri abissi.

E' imbarazzante parlare di democrazia con questo terzetto, ma non bisogna nascondere la pur spaventevole verità: la "maggioranza" era ed è con questi VERI INTERPRETI DEI TEMPI.

Sì, vabbè, con Benigni del Mostro , "fanculo la maggioranza", ma dovunque ti giri vedi corruzione e miseria morale, furbizia e violenza contro i deboli, accondiscendenza e connivenza con i forti, quindi ben venga il Vero interprete umano e politico di tutto ciò.
AVe caiofabricius VALE

Post popolari in questo blog

L'arco e la via di Tiradiavoli. E' pericoloso passarci?

Lo sapete che a Roma esiste una via che si chiamava “via Tiradiavoli”? E che su questa via passa un arco chiamato “arco Tiradiavoli”? E che molti di noi la percorrono ogni giorno senza saperlo? E sarà pericoloso questo passaggio? Fermi tutti, innanzitutto spieghiamo dove siamo: ci troviamo su via Aurelia (antica) nel tratto che fiancheggia da un lato Villa Pamphili e dall’altro il giardino di Villa Abamelek, la residenza romana dell’ambasciatore russo a Roma. Il posto è questo che vedete qui nella foto   Ma perché il popolo romano chiamava questa via, e l’arco, che la sovrasta, “Tiradiavoli”?  Una possibilità riguarda la figura della celeberrima Olimpia Maidalchini Pamphili, la celebre “Pimpaccia” a cui è anche intitolata una via qui vicino, Via di Donna Olimpia.  Questa donna, spregiudicata e abile, grazie alle sue capacità fu potentissima durante il pontificato di Innocenzo X, nella prima metà del 17° secolo. Questa sua avidità di denaro e potere la resero temuta e odiata dal popolo

Di che colore erano le città del medioevo?

Spesso, visitando le splendide città medioevali italiane, maturiamo la convinzione che esse fossero molto austere, nelle forme e nel colore. Le mura, le case, le torri, le cattedrali ci appaiono oggi nei colori della pietra, anche scurita dal passare del tempo. E invece sbagliamo. Dobbiamo dire grazie ad artisti come Benozzo Gozzoli e Giotto se oggi sappiamo con certezza che le città medioevali erano delle vere e proprie "follie cromatiche " ( cit.  Philippe Daverio ). Ad esempio Arezzo, nel quadro di Benozzo Gozzoli, era così all'epoca di S. Francesco, con facciate delle case rosso vivo o blu intenso: E anche Giotto ci ha lasciato una sua immagine di Arezzo sgargiante nei suoi colori: Ma anche le grandi cattedrali gotiche (aggettivo che oggi usiamo per indicare realtà austere, essenziali) del nord Europa dovevano essere tutt'altro che grigie. Ad esempio, questa è la facciata della cattedrale di Limburg an der Lahn, in Germania, 70 km a nord di Francoforte,

Il Chopper di Alan Oakley e i miei sogni di ragazzino

È morto ieri a 85 anni Alan Oakley, l'uomo che nel 1967 progettò per la Raleigh uno dei più singolari e fortunati modelli di bicicletta, la "Chopper", che salvò dal fallimento la fabbrica inglese. Il primo esemplare della strana bici fu messo in vendita in Inghilterra nel settembre del 1969, ed uscì di produzione nel 1984 con il record di 1,5 milioni di pezzi venduti. Per noi adolescenti degli anni '70 la chopper era rivoluzionaria, con il suo sedile largo con lo schienale, il cambio con la leva come un'automobile, la ruota posteriore grande e quella anteriore piccolissima, il manubrio altissimo e ripiegato all'interno. Per noi ragazzi nati alla fine degli anni '50 la bici era solo quella pesante d'acciaio da corsa o da città, non c'era l'alluminio, al massimo l'olandesina, ma solo per le donne o per contadini emiliani. Ancora non erano nate le mountain bike e l'unica altra rivoluzionaria apparsa sulle strade era la Graziella