"MAI SENZA L'ALTRO". Una lettera sui migranti e sul trattamento che ricevono in Italia.
La Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Istituti Missionari (CIMI) ha scritto la lettera che segue, concernente il “corrente clima sociale politico culturale in relazione ai migranti”; la riporto qui integralmente nella certezza che sia di interesse anche fuori dal mondo strettamente missionario.
"Siamo missionari/e, cioè, migranti. Abbiamo passato buona parte delle nostra vita altrove, da ‘stranieri’. Come tali ci siamo sentiti accolti, amati, e abbiamo convissuto esperienze esaltanti di incontro, scambio ed arricchimento. Nei giorni di guerra e conflitti alcuni/e di noi sono stati protetti e salvati da coloro che ci “ospitavano”. Conosciamo per esperienza la ‘debolezza’ di trovarsi in un Paese ‘straniero’. Quegli anni e quei volti e quelle speranze ci hanno resi più attenti e vulnerabili; ci hanno aperto gli occhi sulla realtà del nostro mondo; ci hanno trasformati!
COME MISSIONARI/E, siamo profondamente feriti da quanto sta accadendo nella nostra terra, rispetto ai migranti. Ci preoccupa il ‘virus’ che gradualmente sta infettando non solo parte della nostra società, ma, purtroppo, anche porzioni delle nostre stesse comunità missionarie! Un ‘virus’ che spinge a considerare immigrati, Rom, i “senza documenti”, come gente che ruba, violenta, diventa ‘il nemico' che minaccia la nostra sicurezza.
COME MISSIONARI/E, siamo profondamente indignati perché persuasi che ogni attentato perpetrato alla dignità della persona si afferma come radicale negazione di un comune progetto di umanità che insieme abbiamo la responsabilità di costruire. La ‘criminalizzazione’ dei migranti e il conseguente tentativo di farne il ‘capro espiatorio’ per una crisi sociale che ha ben altre radici, ci amareggia e ci spinge a dissentire dallo ‘spirito’ che sembra prevalere nella società. Ci sembra di riconoscere lo stesso ‘virus’ che ha coinvolto, attraverso il crescente ricorso alla violenza e alla logica della competizione e della manipolazione mediatico-politica, il nostro tessuto sociale, minandone le difese ‘civili’.
COME CITTADINI, ci preoccupa il rinnegamento dei valori portanti di una Costituzione con la quale ci identifichiamo e che, seppur faticosamente, ha offerto negli anni spunti e prospettive di solidarietà e civile convivenza.
COME DISCEPOLI DI CRISTO, rimaniamo sconcertati nel constatare come episodi di intolleranza, giustizia sommaria, discriminazione ed esclusione abbiano potuto trovare terreno fertile anche in varie comunità cristiane. Questi fatti gettano una luce particolarmente inquietante sul tipo di Vangelo e di ‘evangelizzazione’ che in tutti questi anni la Chiesa, cui apparteniamo e di cui siamo espressione, ha proclamato e testimoniato. Siamo infatti persuasi che il ‘virus’ di cui sopra deve essere combattuto anche attraverso la nostra predicazione, l’accoglienza evangelica e la testimonianza quotidiana di ospitalità.Vogliamo esprimere solidarietà e vicinanza ai nostri fratelli e sorelle migranti assicurando loro che non saranno mai soli in questo viaggio di speranza comune.
Invitiamo le nostre comunità missionarie e quanti/e hanno a cuore la dignità della persona e i valori del Vangelo a contrastare in ogni modo la logica violenta dell’esclusione e della criminalizzazione dei migranti. Mettiamoci insieme per continuare a creare spazi di ospitalità e di dialogo, che soli assicureranno il germoglio di un futuro più umano per tutti. Il futuro della nostra società è legato ai nostri cuori aperti e ospitali. MAI SENZA L'ALTRO!
Commenti
Ma purtroppo é vero che trattano di argomenti talmente tristi e comunque al limite dell'assurdo che non c'é niente da commentare.
Però io continuo a domandarmelo: perché ci sono posti sulla terra dove ancora si muore di fame, perché ci sono posti sulla terra dove pur di sopravvivere si sceglie di abbandonare tutto e partire per altri paesi...
Perché ancora oggi nel 2008 dove queste cose sono sotto gli occhi di TUTTI e NESSUNO può dire "io non lo sapevo" non si riesce a migliorare la situazione e risolvere i problemi?
Perché in una finta economia di mercato globale, ancora più di prima, c'é bisogno di paesi e popolazione da poter sfruttare e schiacciare sotto il tallone così che i nostri figli possano comprarsi la maglietta griffata e noi possiamo girare con i nostri potenti e puzzolenti machinoni...
Ma ci sta bene che sia così?
A quanto vedo e sento osservandomi intorno, direi di sì.
Ma a me non sta bene e cerco di vivere la mia vita con coscienza, anche nelle piccole cose. Forse serve a poco, ma se lo trasmetto ai miei figli e loro lo trasmetteranno ai loro, forse tra qualche generazione si vedranno i primi risultati...
Voglio e devo crederci.
Mamaa
Condivido tutto quello che dici e anche io cerco nella vita di casa e di lavoro di testimoniare i valori di base in cui credo. Anzi, nel lavoro adesso mi occupo proprio di questo: cercare di rendere "sostenibile" la crescita della mia azienda. Sostenibile in termini di impatto sociale ed ambientale. Non è facile, ma insieme ad altre persone di buona volontà questa attività, che gli inglesi hanno definito Corporate Social responsibility (CSR) sta crescendo.
Per quanto riguarda i commenti, bhé, questo è un blog "di nicchia", non conta certo sull'effervescenza di altri blog, ma è anche giusto che sia così. Se volesi raccogliere più commenti ora non sarebbe difficile: basterebbe loggarsi sui principali blog nazionali, lasciare tracce ovunque, farsi elencare dai siti che recensiscono i blog...ma questo è il mio diario, la parte delle mie riflessioni che ho deciso di condividere con chi ha interesse a farlo. Sono felice quando qualcuno accetta di confrontarsi con me e con i miei pensieri, ma se non accade non mi addoloro. Vedo che i lettori aumentano gradualmente e oggi, dopo oltre 1 anno di vita, sono arrivato ad una media di circa 60 lettori al giorno. Ci sono gli amici di sempre, gli amici più recenti e quelli che invece non conosco per niente. A tutti dico grazie. E a te dico 2 volte grazie, perché mi hai fatto riflettere profondamente su alcuni argomenti che riprenderò qui prossimamente.
Un abbraccio
il mago