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Visualizzazione dei post da agosto, 2011

Fiumalbo e il crocifisso rubato

Entro nella chiesa parrocchiale di Fiumalbo , in provincia di Modena, e vengo accolto da un ambiente mistico, ovattato, odorante di incenso, leggermente in penombra, con mura ampie e scure. Percepisco l'immediata sensazione di aver attraversato una "porta della storia". La chiesa, dedicata a S. Bartolomeo, come oggi ci appare risale al termine del XVI secolo, ma l'opera originaria è del ben più antico XIII secolo. All'interno sono presenti opere d'arte di varie epoche e di differente pregio, a testimonianza della lunga storia del paese e della comunità che lo abita. La mia curiosità, scaturita dalle notizie lette su un opuscolo, riguarda un antico crocifisso che dovrebbe adornare il pulpito. Giro per la chiesa ma noto che il pulpito non reca alcuna traccia dell'antica croce, come evidenziato dalla freccia gialla nella foto. Esco dalla chiesa un po' deluso, deprecando l'incapacità dell'autore dell'opuscolo. Dopo alcuni giorni, nuovament

Affrontare il dolore della storia passeggiando nel bosco

Metà agosto 2011. C'è sole, fa caldo e il cielo è luminoso. La capanna dei pastori appare così, in mezzo ad un bosco della montagna pistoiese, dopo una curva del sentiero: Sembra un tranquillo rifugio appenninico, assolato e frequentato da gitanti allegri e spensierati: risalente alla metà del XIX secolo, come indica una lapide murata sull'esterno di una parete Ma il luogo è particolare, e custodisce una memoria atroce che va conosciuta. Siamo nel luglio del 1944, nei boschi dell'appennino pistoiese, a metà strada del sentiero che conduce verso il Lago Nero. L'aspetto della capanna era questo: La "Capanna dei pastori" ospita appunto un piccolo gruppo di pastori, cinque per l'esattezza, originari della Versilia e saliti sulle montagne con le pecore. Sono i giorni tremendi della Repubblica di Salò, della guerra partigiana, e la capanna si trova appena al di qua della linea gotica, allestita dai nazisti per difendersi dagli attacchi delle truppe alle

La formica Rufa

Questi enormi cumuli di aghi di abete e di altri residui vegetali sono il nido della formica rossa (Formica Rufa) . Questo insetto ha un ruolo fondamentale nell'equilibrio ecologico del bosco. Con il suo robusto apparato boccale si rende estremamente utile distruggendo un considerevole numero di insetti dannosi alla piante (es.: la Processionaria del pino ). Queste formiche, in caso di pericolo, secernono una sostanza tossica che spruzzano a distanza, tenendo così lontani possibili disturbatori. (info del Corpo Forestale dello Stato, Riserva Naturale Biogenetica di Abetone)

...un si vede...

Abetone, Toscana, provincia di Pistoia, giardino di un albergo, abbellito da alcune opere di artisti contemporanei. Una di queste opere raffigura un appassionato abbraccio fra un uomo e una donna, che sembrano scaturire, oppure essere assorbiti, da un blocco di roccia. E' una scultura double face, e per coglierne la portata occorre girarle intorno. lato "donna" lato "uomo" Una torma di ragazzini e ragazzine toscani purosangue gioca vociante nello spiazzo. Una femminuccia sui 10 anni si avvicina all'opera, la osserva girandovi intorno, si ferma sul lato del maschio, poi alza la testa, ci guarda e, con franco accento toscano, ci comunica con solennità " ... un si vede il pipolo! "

Gli antichi confini del Granducato di Toscana

Alla fine degli anni '80 del XVIII (1776-1778) secolo il Granducato di Toscana si accordò con il Ducato di Modena per costruire una strada che collegasse i due stati (e quindi il porti del Tirreno con quelli dell'Adriatico) senza passare per i territorio dello Stato Pontificio. Nacque così la strada Ximenea dell'Abetone, ancor oggi in pieno esercizio. L'esigenza di un più preciso controllo del territorio portò in quegli anni anche ad una ricognizione generale di tutti i confini del Granducato di Toscana, che fu attuata nel 1792. Tutta la linea confinaria venne descritta dapprima sulla carta, con una abbondante produzione di mappe e di piante eseguite dagli ingegneri dei due stati, poi identificata sul terreno, per mezzo di "termini" cilindrici (colonnine in pietra) numerati e rintracciabili sulle carte, posti a circa 50 metri di distanza l'uno dall'altro. Realizzati in pietra e solidamente interrati si sono in gran parte conservati, specie in quei tra

A Fiumalbo rivive il Risorgimento

Si è svolta il 13 agosto a Fiumalbo, in provincia di Modena, la rievocazione di una battaglia risorgimentale combattuta nel 1861 fra l'esercito austriaco e una formazione di volontari patrioti, che, nella simulazione, erano un gruppo di volontari toscani in marcia verso Mantova. La rievocazione della battaglia si è svolta sul ponte "del seminario", ed è stata combattuta con armi d'epoca: fucili ad avancarica e due antichi cannoni austriaci. Ecco qualche foto scattata durante la manifestazione. Sono disponibile a cedere gratuitamente le foto (queste o le altre scattate durante la rievocazione) in formato originale e senza watermark per utilizzo non a fini di lucro ma promozionali. Chi fosse interessato può richiederle a magociclo@yahoo.it o inserire un commento al post

Assessore Visconti, per avere i risultati bisogna lavorare, non chiacchierare

In pochi mesi è quasi triplicato, passando da 20 a 58, il numero di biciclette pubbliche che il Comune di Pesaro ha reso disponibili in città per il progetto «Bike Sharing». Le bici possono essere utilizzate gratuitamente per gli spostamenti da tutti i cittadini residenti nel Comune, oltre a coloro che lavorano o studiano a Pesaro e i turisti in vacanza in città. Sei sono le postazioni caratterizzate da altrettanti totem informativi, in cui viene spiegato come si può accedere al servizio. Il servizio è gratuito, a parte i 10 euro richiesti come quota di adesione al progetto almeno per coprire le spese vive; solo ai turisti che utilizzano le bici al massimo cinque giorni viene restituito il contributo. Vengono utilizzati mezzi robusti, con ruote piene che non si bucano. Finora ci sono circa 130 chiavi “in servizio”. Chi possiede la chiave può usufruire del servizio anche a Senigallia, Misano, Riccione e Rimini! Inoltre, sempre a Pesaro, è stata realizzata una nuova rastrelliera da 1