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Visualizzazione dei post da agosto, 2007

Vesuvio killer? E noi facciamo il rito antimalocchio!

Il numero di settembre 2007 di National Geographic Italia lancia un allarme agghiacciante: il Vesuvio potrebbe presto tornare alla fase attiva, mettendo in pericolo la vita di 3 milioni di persone. La notizia si basa sull'incrocio fra la possibilità estrema prevista da uno studio di alcuni vulcanologi italiani e le misure di protezione previste dal piano di evacuazione, che prevede lo sgombero di 600.000 abitanti della zona vesuviana ma trascura di mettere in salvo gli abitanti di Napoli. La sintesi della rivista è che se il vulcano eruttasse con la stessa potenza manifestata 3.780 anni fa, quando fu distrutta la città che si trovava dove ora sorge Avellino, le misure di emergenza sarebbero insufficienti e la popolazione di un'ampia zona della Campania sarebbe annientata. Come si vede, tutto molto serio. E come rispondono le autorità italiane? «Non facciamo allarmismi». Dalla Protezione Civile rassicurano: «Il vulcano è monitorato, non ci sono segnali che facciano pensare a un

What do you mean by "place"?

Fine agosto, treno Intercity 581 Roma-Napoli. Nello scompartimento da sei posti ci sono un giovane romano, capelli lunghi, IPod nelle orecchie e aria stravaccata, una famiglia napoletana di tre persone e due ragazze straniere di circa 25 anni, pelle bianca, nasino all'insù, aria saccente. Fermata di Formia. Entrano nello scompartimento due signore "robuste", dall'accento marcatamente campano e dai modi spicci, diciamo pure con affetto, due popolane veraci. Hanno in mano un cartoncino con l'indicazione dei posti prenotati nella tratta Formia-Napoli in quello scompartimento. Chi si deve alzare e cedere il posto? I quattro italiani si guardano con atteggiamento complice e manifestano sublime indifferenza al problema: loro sono tutti e quattro regolarmente prenotati. Dodici occhi si concentrano brucianti sulle straniere, che però a loro volta manifestano indifferenza, barricandosi dietro un ripetuto "sorry, I'm british, I don't speak italian". Il gi

What time is it?

Mettiamo che mi venga voglia di fare un viaggio negli Stati Uniti, magari a Las Vegas, in Nevada, o a Los Angeles, in California, e che, stordito dal cambio di fuso orario con l'Europa, non sappia più bene che ore siano. Che faccio? semplice, vado in una cabina telefonica pubblica, inserisco il "coin", compongo il numerino che ho scritto su una tessera AT&T e... "Sorry, we apologize, the requested service is not available. Please, contact an operator for further informations". Ma che succede? Succede che dal prossimo 19 settembre anche in Nevada e California verrà soppresso il vecchio, caro servizio dell'ora esatta telefonica. Questo servizio, nato negli Stati Uniti intorno al 1920, va in soffitta. L'At&t ha deciso di eliminarlo. Quando nacque negli States il servizio dell'ora esatta c'erano operatori in carne e ossa che leggevano l'ora da orologi montati sul muro, finché un decennio più tardi una società di Atlanta chiamata Audichron

Interventi radicali? Sì, grazie

Quando le sensazioni hanno il conforto dei numeri tutto diventa più chiaro. Dall'ultimo censimento risulta che gli abitanti del comune di Roma sono circa 2,5 milioni (diventano 3,7 mln considerando la provincia). Ieri l'ISTAT ha comunicato il tasso di motorizzazione dei comuni italiani capoluogo di provincia: Roma ha 742,3 automobili, e 141,5 moto, per 1.000 abitanti (per inciso, dopo Viterbo è il più alto del paese). Il che, tradotto in numeri, significa che a Roma ci sono circa 1,9 mln di automobili e 354.000 moto. Che, riportato alla superficie del comune, significa che su ogni kilometro quadrato della capitale, parchi, chiese, palazzi e monumenti compresi, poggiano, ferme o in movimento, circa 1.480 autovetture e 275 moto. L'ho sempre sospettato che fossimo in tanti sulla strada, soprattutto quando, a rischio della pelle provo a spostarmi in bicicletta, ma COSI' TANTI NO!! Avrei davvero perso le speranze leggendo questi numeri, se non fosse per le dichiarazioni di A

Ronde cicliste? No, grazie!!

Alcuni giorni fa, lungo la pista ciclabile "Tevere sud", in un posto tranquillo e pieno di verde, alle spalle dell'ippodromo di Tor di Valle, un ciclista è stato assalito alle spalle con un bastone da alcuni sconociuti che volevano rapinargli la bici. Il poveretto è ancora in coma all'ospedale con la testa fracassata, mentre i rapinatori sono spariti. A fronte di questa tragica notizia di cronaca, che colpisce tutti i ciclisti urbani e soprattutto quelli che come me in quel posto ci sono passati decine di volte, si stanno alzando le voci più fantasiose che invocano anche la creazione di "ronde cicliste". A parte la terminologia, che proprio non mi piace, credo che il compito di far rispettare l'ordine non competa ai ciclisti, ma alle forze dell'ordine, che, come accade in altri paesi, potrebbero essere dotate di bici e incaricate di pattugliare questi percorsi protetti. Secondo me qualche pattuglia composta come quella illustrata nella foto saprebbe

La vendetta dell'ACERNIPOTE

In attesa che inizi il gustoso siparietto su "usi e costumi d'Austria", ACERNIPOTE presenta il suo zio, famoso blogger mentre redige il suo quotidiano diario on line:

L'autre tour 4, la vittoria

Nelle settimane scorse abbiamo seguito in questo blog l'impresa di Guillame Prébois e di Fabio Biasiolo che hanno "replicato" il tour de france percorrendo, 24 ore prima dei professionisti, lo stesso itinerario della grande boucle per dimostrare che un ciclismo pulito è ancora possibile. Da questo blog avevo mandato un saluto ai 2 ciclisti. e proprio un paio di giorni fa Guillame, il giornalista francese, ha avuto la cortesia e l'attenzione di rispondermi per posta elettronica: Grande Magociclo, approfitto del primo momento di calma per risponderti e ringraziarti. Abbiamo dimostrato che un Altro Tour è possibile, facendo il percorso del Tour a quasi 29 di media in 2 senza gruppo e su strada aperta al traffico. Ma soprattutto le analisi mediche dimostrano che il mio corpo sta meglio dopo che prima: stesso peso, ematocrito invariato, 1,2 chili di muscolo in più sulle gambe...Lo sport pulito è possibile.Saluti.Guillaume. E salutando gli amici Guillame e Fabio, faccio mio

L'ufficio del personale

Pomeriggio d'estate, sede della filiale americana di una grande azienda italiana. È in visita il nuovo direttore commerciale. I locali sono stati rinfrescati, tutto il personale è stato adeguatamente ammaestrato: indossare un abbigliamento consono all'occasione, non fare domande e rispondere solo se interrogati. Arriva il momento atteso: il direttore commerciale arrivato dall'Italia scende negli uffici e inizia la visita ai dipendenti. Lo accompagna il locale manager commerciale, un italoamericano di terza generazione che parla una lingua composta da un mix di inglese e dialetti dell'Italia meridionale. Introduce il boss nei vari box degli open space e presenta velocemente ogni dipendente con una breve frase: "chist'è nu bravo commercial account, come dite voi...nu figli'e 'ntrocchia". Al boss però non sfugge che il giro è stato studiato per "saltare"una postazione dove è seduto un agitato signore sulla cinquantina. Chiede allora al manag

In giro per l'Engadina

Stanno per iniziare le vacanze d'estate e non posso sottrarmi all'obbligo delle "segnalazioni turistiche". Allego perciò alcuni links per la descrizione di itinerari in mountainbike proposti dall'ente del turismo svizzero e recensiti dal periodico "Dove", completi di hotel, saune, massaggi e menu ad hoc per ciclisti. Il primo itinerario inizia da Tirano, paesino di confine vicino Sondrio, a St. Moritz, vero crocevia degli itinerari a due ruote. Da qui partono 600 km di tracciati a vari livelli di difficoltà. Il secondo itinerario , che richiede un discreto allenamento, è un anello che parte e si conclude proprio a St. Moritz. Certamente più comodo è il terzo itinerario , che costeggia i laghi della zona e consente giri rilassanti. Il quarto itinerario vede come meta Zuoz, con un adeguato contorno di ristoranti specializzati in menu per ciclisti. Mi domanderete: ma perché, come mangiano i ciclisti? Io, che ciclista sono, mangio normalmente, con una spicca

Commercio itinerante 2 - l'attimo fuggente

La scala mobile si avventura nella galleria per iniziare la scalata della gola nera del colle, le luci sono, come sempre, rigorosamente accese al 30% (cioè, ne funziona solo una su tre) e si vede poco o niente. La puzza è il solito mischio di sudicio consolidato sui muri, grasso industriale, treno, cani. Tre metri davanti a me un signore sulla quarantina, giacca chiara tenuta con il dito a gancio dietro le spalle, e poi nessun altro in giro. Dal lato della galleria verso cui siamo diretti arriva un vocio confuso, che aumenta d'intensità molto velocemente. La salita è finita e la scala mobile cede il passo ad un lungo tapis roulant. Laggiù in fondo, preceduta da urla concitate, si vede una coppia di persone che scappa con dei fagotti sulle spalle: assistiamo alla solita retata contro l'abusivismo. Il primo dei due giovani africani in fuga corre sul tapis roulant e sembra volare, l'altro invece caracolla lungo lo stretto corridoio che affianca il mancorrente, e quindi è molto

Commercio itinerante 1 - il catalogo

E' la calda controra di un pomeriggio di fine luglio, fa caldo sulla spiaggia, libro sulla pancia, occhi socchiusi, il solito rumore di fondo, un mix di urla di bambini, risacca e chiacchiericcio dei bagnanti che non mollano nemmeno alle 3 del pomeriggio. Una voce si stacca dalla altre, timbro forte, accento gutturale " compra tu questo?". Non apro gli occhi, ma lui nemmeno se lo aspetta. Sento che si è già girato e rivolge la stessa domanda alla signora dell'ombrellone vicino "compra tu questo"? La signora squittisce con una serie di suoni di cui decifro solo " divino ", delizioso ", " incantevole ", tocca tutto, passa tutto all'amica che le sta a fianco, ma non avvia nessuna trattativa. Ora il venditore capisce che le prede sono pronte per essere catturate: " forse interessa te questo "? Non sento più la voce della signora, l'aria si è fatta seria, capisco (sto sempre ad occhi socchiusi aspettando la botta di &qu