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Visualizzazione dei post da settembre, 2010

L'Eroica

Ci siamo: mancano tre giorni all' Eroica . Domenica mattina all'alba, insieme ad altre migliaia di ciclisti, affronterò questa sfida d'altri tempi: percorrere in bici un lungo tracciato su strade prevalentemente non asfaltate usando una bici "vecchia", cioè costruita prima degli anni '80, con il telaio in acciaio, con le leve del cambio sul tubo obliquo e i pedali con le "gabbiette". Ricordo come sembrava lontano questo momento quando a febbraio mi iscrissi, insieme a tre colleghi, appena aperte le iscrizioni. Volevamo essere tra i primi, avevamo una specie di fuoco che ci bruciava dentro. Folli! Da quel momento iniziò un vero e proprio conto alla rovescia mentale, nel quale, alla diminuzione dei giorni che mancavano all'Eroica corrispondeva l'aumento dell'intensità degli allenamenti. Da febbraio ne ho fatte di salite, e nei momenti di debolezza o sconforto l'unico sprone a proseguire era "dai, questa fatica ti serve per l'Er

Israel - Qumran

Pico del Veleta

Spagna meridionale, Sierra Nevada, vicino a Granada. Dal nostro corrispondente in loco, Simone: "Domenica siamo stati in cima al famoso "Pico del Veleta" (3394 m), nella Sierra Nevada, quello con la terribile salita di 45 km circa... c'erano degli eroi in bicicletta che affrontavano "il bestio". Oltre alla durezza della salita, le condizioni della strada e la mancanza di ossigeno per la quota, c'era un forte vento gelido con raffiche di almeno 60 km/h... A dir la verità esiste anche l'opzione "schiappe": caricare la bicicletta (gratis) sull'autobus che parte da Granada e ti lascia a 2500 m di quota... A quel punto mancano "solo" 900 m di dislivello in 12 km, percorrendo la strada che vedi nella prima foto, però risparmi 28 km di salita!! Grazie a Simone, che con le sue splendide foto e la descrizione del "bestio" ci ha portati in un posto davvero unico.

Una magnifica gita in bici per la provincia di Udine

Lucia ci racconta una sua magnifica giornata in bicicletta! Allora, sono Lucia, un'amica friulana di magociclo, abito a pochi km (una decina in linea d'aria) dalla base delle Frecce Tricolori di Rivolto. Domenica scorsa c'è stata la gran festa per i 50 anni delle Frecce e ho deciso di andare a vedere lo spettacolo delle varie formazioni europee di aerei . Siamo partiti in 3, per fortuna solo in 3(io + 2 figli: Luca di 14 anni e Maria, più grandicella)..., in bicicletta, abbiamo fatto tutte le strade alternative al traffico - cioè per i sentieri nei campi - e dopo un'oretta siamo arrivati al campo dell'aereobase di Rivolto. Eravamo molto felici ed orgogliosi di essere arrivati in bici, soprattutto perchè il servizio d'ordine della Protezione Civile faceva parcheggiare le macchine lontanissimo e noi invece in bici siamo entrati dentro, magari solo per un pezzetto .. C'erano tantissime bici parcheggiate, non ne avevo mai viste così tante tutte assieme... Le nos

Ecco perché N non uscirà con i Meta Sudans sabato prossimo

Metti una normale (si fa per dire) uscita in bici di quattro sgarrupati ciclisti... (il quarto è il vs. cronista, al momento dietro la fotocamera) Metti che i quattro alla fine dell'uscita decidano di mangiare velocemente un boccone prima di tornare alle ordinarie miserie umane... Metti che uno dei quattro (N) apra il portabagli della macchina per infilare la bici e metti anche che dopo averla infilata chiuda lo sportello... Metti che lo sventurato si ricordi, una frazione dopo aver chiuso il portellone, di aver lasciato le chiavi della macchina dentro la macchina e che ora non dispone più di mezzi leciti o non violenti per aprirla Metti che N debba chiamare il papà che da Roma Montesacro deve andare a Roma EUR a prendere le chiavi della macchina per poi portarle al figlio che lo aspetta sul marciapiede, in tuta da ciclista, in un paese lontano 65 km... Metti che N sulla via del ritorno, distrutto dai km in bici e dalla lunga attesa sul marciapiede, buchi una gomma della macchina e

Bici e pappa - Pedaling 3: "Sweet & Savory"

Saffron King, nome d'arte di Behroush Sharifi , ci porta in bici attraverso una New York City autunnale da cartolina, fino al Village, dove proverà ad impastare delle tortine sotto la guida di un maestro fornaio e pasticciere. PEDALING: NYC "Sweet & Savory" from Jim Fryer/BrakeThrough Media on Vimeo . Great city, great chef, great cycling...that's Pedaling! Dedicata a Giovanni, che mi manda, a mezzo di messaggeri, dei "pizzini" incomprensibili.

"Un secchiello di ghiaccio, s'il vous plait", ovvero la Tuscia viterbese nell'interpretazione dei ciclisti della "meta sudans"

Le buone intenzioni c'erano tutte: sveglia presto, appuntamento preciso, meteo favorevole, bici revisionata ieri dal meccanico, copertoni nuovi, raggi regolati...insomma, non mancava nulla per dar vita ad una proficua giornata di sport e di allenamento dei Meta Sudans in vista dell'imminente cimento dell'Eroica. Ma con i Meta Sudans non si sa mai da dove si parte, ma si sa sempre dove si va a finire: a mangiare! E dire che abbiamo anche provato a resistere, ma... ...immaginate la scena: sono le ore 14.oo. Siamo in un paesino della provincia di Viterbo, davanti ad un'osteria , chiusa ad ora di pranzo. La proprietaria è tuttavia nelle vicinanze e, impietosita dagli occhi lacrimosi di PM (Parvus Magister) decide di aprire solo per noi e di offrirci il poco che ha: l'avanzo di una lasagna che hanno mangiato a pranzo in famiglia. Ci fa apparecchiare la tavola dal nipote Davide, il nipote di 13 anni, passato lì per caso. All'improvviso, nel silenzio quasi sacrale del

Israel - Dead Sea

Bici e pappa - Pedaling 2 "Roadies & Wafel"

Una campionessa di ciclismo, Meredith Miller, e una sua amica in giro per NYC alla ricerca delle migliori "Wafels" belghe(in Abruzzo le chiamano "ferratine" e le mangiano con il miele...mmmh) . Interessante nei primi minuti del filmato la presentazione del sistema di valutazione della posizione in sella. Giacomooooo, quando lo mettiamo in negozio? PEDALING: NYC "Roadies & Wafels" from Jim Fryer/BrakeThrough Media on Vimeo . Great friends, great food, great riding...that's Pedaling!

Israel - Ein Avdat in early morning

Israel - Makhtesh Ramon in the late afternoon light

Israel, 2010 July, 21

Bici e pappa - Pedaling trailer

Per chi ama il ciclismo "caprettonico" (1) questi video sono un must: ci fanno girare New York City in bici alla ricerca dei cibi caratteristici, delle botteghe che producono i piatti migliori. Iniziamo con il trailer e poi, a puntate, li vedremo tutti: PEDALING: NYC Trailer from Jim Fryer/BrakeThrough Media on Vimeo . (1) ciclismo "caprettonico" è un'espressione la cui paternità va attribuita al Gruppo Ciclistico "Diavolo Rosso" di Roma ed in particolare a Nic. Nacque per indicare una particolare uscita in bici nel Lazio, durante la quale era prevista la sosta in una trattoria il cui piatto principale sono i rigatoni al sugo di caprettone. Da lì il passo è stato breve: il ciclismo caprettonico definisce oggi quello stile di ciclismo amatoriale che tiene d'occhio, oltre ai km e alle pendenze, anche le soste presso le buone tavole.

Nessuno levi la mano contro Sakineh

LAPIDARLA significherebbe lanciare un sasso contro ogni donna. Può sembrare retorico, scontato, persino falso, perché in fondo le donne da altre parti del mondo vivono come vogliono e forse nemmeno sanno chi è lei. Ma poiché queste sono parole è compito nostro trasformarle in sassi, colpendo chi l' ha condannata. In modo da riuscire a essere in molti - e determinanti - nel dire, nel pretendere: «Nessuno levi la mano contro Sakineh». ROBERTO SAVIANO