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Visualizzazione dei post da giugno, 2007

Libera nos a Malo

È morto lo scrittore vicentino Luigi Meneghello. Aveva 85 anni. Studente appassionato dello studio (prese la maturità a 16 anni), scelse, l'8 settembre del 1943 la strada della resistenza. Appena laureato, in un paese che tentava faticosamente di voltare pagina dopo 20 anni di dittatura e una guerra atroce, vinse una borsa di studio di 10 mesi per una ricerca da svolgere in Gran Bretagna. Invece di 10 mesi ci rimase oltre 40 anni, fondando la cattedra di letteratura italiana all'università di Reading, ed eleggendo la Gran Bretagna a suo paese di adozione, mantenendo però vivo il rapporto con la terra natale. Ma proprio lì vennero a galla i ricordi adolescenziale e di gioventù di una vita di paese, del suo paese, Malo, in provincia di Vicenza. E questi ricordi, messi su carta in una lingua devastante per quegli anni (1963), un misto di italiano, veneto e gramelot, diedero vita ad uno dei più grandi romanzi italiani del XX secolo " Libera nos a Malo ". E sarebbe ingiust

Tattoo

In un commento al precedente post radiobeba ha posto una giusta considerazione: io ho i tatuaggi, mi devo preoccupare? E allora, per sgomberare il campo da dubbi, vi porto in un attimo a Miami beach, in Florida, all'interno di una bottega che ha un nome chiarissimo " Miami Ink ". In realtà Miami Ink è il titolo di un programma Cult della tv satellitare "Discovery Channel" in cui è descritta minuziosamente l'attività di una bottega di tatuaggi gestita da un gruppo di artisti. Finora non mi ero mai posto il problema dei tatuaggi, su chi li facesse, con quale tecnica e, soprattutto, con quale scopo. Bé, questa trasmissione ha risposto a molte delle mie domande. Ho visto passare in Miami Ink uomini e donne di ogni età ed estrazione sociale, e gli artisti sforzarsi di capire, oltre al gusto del cliente, anche la motivazione profonda che spinge una persona a farsi incidere e colorare la pelle in modo che ne resti una memoria senza tempo. Molti chiedono un tatuaggi

i tatuaggi

Location: via S. Andrea delle Fratte, ore 8.45 della mattina Personaggi: LUI. 41 anni (questo l'ho capito dopo) sta posteggiando un maxiscooter sul marciapiede. LEI, morona appariscente, 40enne (anche questo l'ho capito dopo), un po' scollacciata, cammina sul marciapiede dove sta lo scooterone. Si incontrano, si riconoscono e cominciano una schermaglia a base di "ma ndo vai", "che cce stai a ffa qui" e similari. A un certo punto LEI, sorridendo:" ...e poi portame rispetto, hai capito?" LUI: de che anno sei? LEI: del '67 LUI: e allora portame rispetto te, perché c'hai 'n'anno meno de me LEI: ma rispetto de chi? che tte sei pure preso una k'ii tatuaggi!!

Si vvoi l'extracommunitari portateli a casa tua!

Sono le 14.00 circa. Fa un caldo cattivo, umido, che ti leva il respiro. L'asfalto di via Condotti sembra lo sportello di un vulcano che rimanda verso le gambe un soffio torrido che avvolge i rari passanti. Gli unici a sembrare indifferenti sono 4 giovani sui 25 anni, alti, belli, atletici, indossano sgargianti camicie a fiori, la loro pelle scura li protegge dal caldo. Sull'asfalto bruciante, sopra 4 teli, sono esposte in bella mostra alcune decine di borse delle grandi firme della moda, i cui show room sfarzosi sono distanti appena pochi metri. Non credo però che si tratti di una stravagante iniziativa promozionale di uno dei suddetti show room per raggiungere fin sulla strada clienti pigri, e deduco quindi che si tratti di uno dei tanti mercatini ambulanti, che vendono falsi made in China. Prezzi bassi, qualità scarsa, insomma, paccottiglia. I 4 giovani senegalesi parlottano fra di loro, sorridono, sono rilassati, per strada non passa quasi nessuno, tranne una coppia di 2 uo

Diamogli una mano!!

Certo che Giovanni ha molta fiducia nel prossimo. Io mi limito a rilanciare in rete il suo appello "cartaceo" colto al volo stamattina sul parabrezza di un motorino: Ehi, attenzione però, Giovanni parla di "regalo", non vi sbagliate!!

Roma non è Valencia

Roma non è Ferrara, ma nemmeno Valencia. In questi giorni si discute a Roma della costruzione di un ponte ciclopedonale sull'Aniene che sarà pronto nel 2011 e di un ponte sul Tevere, all'altezza di lungotevere Flaminio, che la città aspetta da oltre 100 anni. E mentre Roma parla a Valencia, terza città della Spagna, 800.000 abitanti e 78 km di piste ciclabili, hanno costruito in 4 anni scarsi, praticamente dal nulla, un porto gigantesco e bellissimo per l’America’s Cup. Hanno creato un parco urbano, quello del Turia, deviando l’omonimo fiume, (avete capito bene: hanno deviato il letto del fiume dal centro della città alla periferia!!) che offre uno sfogo verde a tutta la città. Il vecchio corso del fiume è diventato il Jardín del Turia, grande giardino e polmone verde della città. Lungo questo giardino si alternano impianti sportivi e prati. Lungo le due (ex) rive si trovano alcuni dei principali musei, monumenti e punti di interesse turistico della città che rendono questo gra

Andiamo al lavoro in bici

Le recenti norme in materia di assicurazione contro gli infortuni che possono avvenire sul lavoro stabiscono che è tutelato l’infortunio, subito dal lavoratore assicurato, nel normale percorso dalla dimora abituale al lavoro e ritorno, sia che avvenga a piedi sia con mezzi pubblici (cosiddetto "infortunio in itinere). Per quanto riguarda il mezzo privato, invece, l'uso deve essere "necessitato" (deve essere provata, a carico del lavoratore interessato, l'inesistenza di mezzi pubblici che coprano l'intero tragitto o i cui orari non coincidano con quelli del lavoro, ecc.). In questo quadro normativo l'uso della bicicletta per recarsi al lavoro è considerato alla stregua di qualsiasi altro mezzo privato (auto, motociclo) e così, pur sussistendo tutti gli altri elementi previsti dalla legge, è respinta la domanda di indennizzo del ciclista che subisce un infortunio, perché gli viene obiettato che avrebbe potuto usare il mezzo pubblico, equiparando così l'

La pista ciclabile a Roma è un...sogno!

Si sta tanto parlando in queste settimane delle piste ciclabili a Roma. Ho trovato su Youtube qualcuno....che ha saputo tirare una sintesi efficace di questo problema, e ve la propongo:

The World's Toughest Bike Race!

E' iniziata! La 26esima edizione di quella che viene definita "la corsa in bici più dura del mondo", la " Race Across America ", è iniziata a mezzanotte del 10 giugno e finirà, per chi ce la farà, il prossimo 22 giugno. E' una corsa pazzesca, che ripercorre il mito USA del coast-to-coast, e si sviluppa per 3.043 miglia (circa 4.900 chilometri) sulle strade americane, da Oceanside, in California, ad Atlantic City, in New Jersey. I partecipanti, come nella Paris - Brest - Paris, gara maratona ciclistica europea che si correrà nel prossimo mese di agosto, pedalano senza interruzioni per ore, ore, giorni, senza mai praticamente fermarsi, se non per le più elementari esigenze fisiologiche e per qualche ora di sonno fugace. Devono attraversare i deserti della California e dell’Arizona, le montagne del New Mexico, le salite dei monti Appalachi, superando oltre 25.000 metri di dislivello totale! La media per arrivare fino in fondo entro il tempo massimo è di 253 mig

Ubriaco? No, potenziale assassino

I due carabinieri di Ortisei, in servizio di pattuglia a Castelrotto, non credevano ai loro occhi: l'etilometro utilizzato per controllare il tasso alcolico del sangue di un autista fermato per un controllo segnava 3,86 grammi per litro. Per spiegare, secondo le tabelle tecnico-sanitarie, con un tasso di 2,3 gr/lt si ha intossicazione generale, oltre i 3 gr/lt si è praticamente in coma etilico. Per superare i 3,5 gr/lt bisognerebbe bere più di 21 bicchierini da 30 cc di grappa a 43 gradi, oppure più di 9 bicchieri da 200 cc di vino da 12 gradi. Ma andrebbero bene anche più di 14 bottiglie da 330 cc di birra. In altre parole, l'uomo era ubriaco fradicio, alla guida della sua Bmw, con un tasso alcoolemico superiore di ben 7 volte il limite consentito. Come se avesse bevuto 21 bicchieri di grappa a 43 gradi. Un record per i carabinieri di Ortisei, del resto abituati da tempo a fronteggiare quella che ormai è una vera emergenza, l'ubriachezza al volante. L'uomo, un 45enne,

La ville est plus belle à vélo, ovvero come Parigi incentiva l'utilizzo della bici in città con VELIB

Stamattina è iniziato sperimentalmente a Parigi il servizio " VELIB ", parola di nuovo conio che fonde "velo" (bici) e "liberté". Si tratta di bici pubbliche a disposizione dei cittadini, utilizzabili in città a prezzi irrisori (l'abbonamento per un giorno costa 1 euro, per 1 anno 29 euro). I ciclisti urbani si abbonano al servizio e ricevono una tesserina magnetica. Quando hanno bisogno di una bici si recano in uno dei parcheggi disseminati per Parigi (a regime saranno oltre 700, distanti, nelle aree centrali della città, non più di 300 metri uno dall'altro), inseriscono la tesserina in un lettore, scelgono la bici che preferiscono tra quelle posteggiate e...clack, il gancio che la blocca alla colonnina si apre e la bici è pronta ad essere usata. Finito il giro, il ciclista urbano si ferma presso una qualsiasi delle stazioni di parcheggio e compie la procedura inversa. La bici viene assicurata alla colonnina con l'apposito gancio ed è pronta p

Un'altra grande occasione per tacere è stata persa

Bush, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti all'incontro con Prodi, tenutosi sabato 9 giugno, avrebbe domandato al nostro Presidente del Consiglio: 'Romano, tu vai in bici a Roma?" Prodi gli avrebbe risposto che "Roma è la citta' dei sette colli", mostrando una forte padronanza della geografia ma altrettanta poca coerenza fra risposta e domanda. Continuando la chiacchierata, Bush avrebbe chiesto informazioni sugli spostamenti di Prodi in bicicletta. Quando vai? Dove vai? Come fai con la sicurezza? Prodi, secondo quanto si e' appreso, avrebbe risposto di utilizzare solitamente le strade provinciali per evitare problemi. Bush, forse stanco per la sua vita blindata, avrebbe concordato: effettivamente è un problema girare con tutta questa gente intorno". Un'altra grande occasione per tacere è stata persa. Che significa che Roma è la città dei sette colli? Questa frase ha lo stesso valore dell'affermazione dell'assessore all'amb

E' ora di dire basta ai ciclisti ammazzati per strada

http://www.mammiferobipede.splinder.com/post/12585427#comment P.S. Nella foto è ripreso uno dei partecipanti alla tappa di Madrid della World Nake Bike Ride. Come lui centinaia di ciclisti hanno sfilato nudi nelle maggiori città del mondo per proclamare il diritto ad avere città a misura di persona. E come lui altre centinaia di ciclisti si sono sdraiati sull'asfalto a ricordare le migliaia di ciclisti morti che ogni anno insanguinano le strade del mondo. http://magociclo.blogspot.com/2007/06/317-ciclisti-morti-nel-2005.html

317 ciclisti morti nel 2005

INCIDENTI AI CICLISTI - ANNI 2003/2005 Fonte Istat - Elaborazione Il Centauro-Asaps - 2003: Morti 329 Feriti 11.249 2004: Morti 300 (-8.8%) Feriti 11.766 (+ 4,6%) 2005: Morti 317 (+5,7%) Feriti 12.476 (+ 6,00%) Dal sito "Repubblica.it" Le associazioni di categoria lo dicono da tempo, ma il loro grido rimane inascoltato: per i ciclisti ormai è strage. Gli ultimi dati, elaborati come sempre dall'Asaps - associazione amici polizia stradale - parlano chiaro e dimostrano che da noi, in pratica, muoiono ogni sei mesi un numero di ciclisti pari a quelli che fanno il Giro d'Italia. Anche qui c'è il solito problema dei numeri Istat perché l'anno di riferimento è solo il 2005, ma è l'ultimo disponibile: così si scopre che in 12 mesi sono morti 317 ciclisti, con un incremento del 5,7%, in totale controtendenza rispetto al calo generale della mortalità sulle strade che nel 2005 che è stato del 4,7%. E non è tutto: in appena 3 anni, secondo un'inchiesta pubblicata

Fuorirotta

Emilio Rigatti ha 53 anni, è nato a Gorizia ed è un professore. Però da qualche anno è finito "fuorirotta". Deve portare i suoi studenti di 3a media in gita a Ferrara? Va bene, ma in bici. Deve andare da Trieste ad Istanbul? che problema c'è: si sceglie un compagno di viaggio, si monta sul sellino di una bici e si parte. E poi questo viaggio lo ha anche raccontato in un libro ("La strada per Istanbul") che ha vinto il premio Albatros 2002 per la lettaratura di viaggio. A questo punto Emilio dovrebbe essere stato contento ed appagato. Avrebbe potuto continuare ad andare alla sua scuola in bici, percorrendo i quotidiani 40 chilometri e divertendosi a raccontare di quando bucò la ruota anteriore nel mezzo dei Balcani. Macché! Deve andare da Ruda (in provincia di Udine, dove vive) a Gambarie (in Aspromonte)? Indossa il caschetto, ne mette uno anche in testa al figlio di 12 anni, montano sulle bici e partono. E percorrono 2000 km da mare a mare, fuori rotta, appunto,

Esami di maturità 2007

Giugno, tempo di esami di maturità. La mente prova a volare indietro, ma si ferma in un groviglio di ragnatele ed antichità. Luglio 1976, si facevano 2 scritti e si portavano all'orale 2 materie su 4. Una la sceglieva lo studente, l'altra la assegnava la commissione, composta interamente da membri esterni, con l'aggiunta di 1 solo professore della classe. Oggi sento i ragazzi parlare di prove che nel 1976 nemmeno esistevano, come non esistevano i telefoni cellulari per farsi passare la versione di latino, o internet dove studiare a fondo i professori, così come Lippi studiò i giocatori della Francia prima della finale del mondiale di calcio dello scorso anno. Come dite, non ci credete? provare per credere, ecco il link: http://www.studenti.it/superiori/cercaprof/ Ci siamo? Proviamo. Scriviamo nei vari campi le informazioni su un prof. Che so: Manlio Manavella, matematica, liceo scientifico Cavour, Torino. Click e...scopriamo che il prof Manavella è adorabile, del tutto info

Soddisfazione

Pista ciclabile, periferia estrema della città, diciamo pure campagna. L'aria sibila tra i fori del caschetto, il cielo è limpido, le ruote quasi non toccano l'asfalto. Improvvisamente una voce mi risveglia da questo stato di benessere psico fisico. Parte da un gruppo di ciclisti super tecnologici, abbigliamento ipertecnico, bici in carbonio. Una di queste bici è poggiata a "testa in giù" (forse sarebbe più adatto dire "a sellino in giù") con una ruota bucata malinconicamente per aria. Una voce mi risveglia dal mio stato di benessere "Aho', che ce l'hai 'na chiave inglese c'amo bucato?" Sì, ce l'ho. Che soddisfazione!! P.S. Saranno pure stati ipertecnologici, ma nella manutenzione erano scarsini. Ho dovuto aspettare oltre un quarto d'ora per riavere la mia chiave inglese e poter ripartire, molto "ponchio"!!

Giornata nazionale dello sport

Stai ancora indugiando prima di aprire il cassetto, tirar fuori il costume dello scorso anno, indossarlo, chiudere gli occhi, portarti (con attenzione, hai gli occhi chiusi) davanti allo specchio e poi aprirli d'un tratto e valutare la situazione? beh, non hai più molto tempo, siamo già a giugno, e tutte le riviste e le trasmissioni televisive si stanno addentrando nel più fantasioso degli argomenti possibili: le diete. La prima cosa che balza agli occhi è la generalizzata incompetenza di chi dà consigli. Si contano sulla punta delle dita le rubriche tenute da medici specializzati in dietologia. Gli altri sono dei simpatici cialtroni, i cui consigli però non vanno seguiti, pena grossi rischi per la nostra salute. Il problema deve essere mondiale, o più precisamente deve riguardare la maggior parte dei paesi così detti "ricchi", perché il settimanale Newsweek ha dedicato, nel numero in edicola, un’inchiesta sul mondo delle diete. Davvero tutto il mondo è paese: dopo una ra

La Haka, il rugby, le convention aziendali...che minestrone!

La sala è buia, siamo un centinaio di persone, inchiodate da un paio d'ore alle sedie da una sequenza di numeri sciorinati dal palco dai colleghi preposti ad officiare il pagano rito dell'annuale Convention aziendale. Il clima è rilassato, forse troppo. L'anno è andato bene, le prospettive sono buone...ma la gente è, come dire, moscia! Al mio fianco è seduto un signore sulla cinquantina, l'unico in maniche di camicia, senza cravatta. Non lo conosco, strano, chi sarà? Si alzano le luci, il padrone di casa (il mega Direttore) prende un microfono e prova a scuotere i presenti annunciando..."ed ora voglio presentarvi Fabrizioooo... Gae..ta..niel..loooo, direttore sportivo della federazione italiana di rugby!!!". Il signore che mi siede accanto si alza, ecco chi è, il famoso "ospite segreto"! Già, oggi va di moda presentare alle Convention un testimonial, dello spettacolo, dello sport, della cultura. Che cosa mai potrà dirci un rugbista? Già immagino i to