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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

LADRI DI (fotografie di) BICLETTE

Il quotidiano gratuito "metro", nell'edizione romana di ieri, 26 novembre, presentava la seguente pag. 10 Magociclo, cioè io, lo scorso 7 novembre 2009 pubblicò un post sul blog Roma Pedala raccontando lo svolgimento della fiaccolata in memoria di Eva, la giovane ciclista uccisa da un taxi mentre pedalava. Tra le foto pubblicate a corredo del post c'era questa, scattata personalmente da me: toh, ma è uguale identica spiccicata a quella pubblicata da metro, che però è firmata "EIDON" e non porta nessun altro "credit". DOMANDA: Come è possibile che 2 foto siano così uguali eppure sembrano appartenere a 2 autori differenti? RISPOSTA: uno dei due ha rubato la foto all'altro, senza nemmeno la consolazione della citazione. Io la mia foto l'ho pubblicata il sul web il 7 novembre (e tra l'altro sono l'unico a possedere il file originale a pieno formato e con tutte le info elettroniche che la macchine imprime nel file). Metro da dove ha

26 novembre: i ciclisti romani incontrano l'Amministrazione Comunale

CICLODECALOGO DEI CICLISTI ROMANI * 1. SVILUPPO DELLA MOBILITÀ CICLISTICA URBANA 2. RIDUZIONE DELLA VELOCITÀ : ZONE 30 IN TUTTO IL CENTRO STORICO, NELLE ZTL E NELLE STRADE INTERNE RESIDENZIALI. RIGOROSO 50 ALTROVE. ATTRAVERSAMENTI PEDONALI RIALZATI 3. ITINERARI/PISTE CICLABILI E CICLO-PEDONALI DOVUNQUE SIA POSSIBILE, Interventi con carattere di urgenza indifferibile: o parcheggio chiuso della piscia costruita per i recenti mondiali di nuoto, in corrispondenza della Ciclovia della Musica ; o Ciclovia Tevere. I rricevibile e scandalosa l'utilizzazione della banchine a parcheggio o scorrimento di veicoli a motore. Si sposti l'Estate Romana sulla sponda sinistra del Tevere per evitare il blocco della ciclabile da Maggio a Ottobre, proprio nel periodo più favorevole ; o Ciclabile “ Palmiro Togliatti”. Correggere i gravi difetti di progettazione e restituirla al ruolo di potenziale strategico raccordo Aniene -Nomentan

Cosa pretendono i ciclisti romani

Ciclisti romani, è oramai evidente a tutti che siamo coinvolti in una guerra non dichiarata in cui noi siamo le vittime predestinate! Noi dobbiamo pretendere dalle Amministrazioni locali e nazionale una circolazione sicura per tutti, con il minor inquinamento dell'aria e acustico possibile, con l'obiettivo primario di poterci spostare TUTTI (compresi handicappati, anziani, bambini in carozzina...), poter andare ovunque ci vada e farlo in sicurezza. Dobbiamo pretendere dal comune poche cose, chiare, ma tassative. E' stato redatto da alcuni ciclisti romani un " Decalogo " che ho riportato integralmente nel blog. In particolare pretendiamo: riduzione della mortalità sulle strade della città (come farlo toccherà a loro deciderlo); riduzione con effetto immediato della velocità a 30 km/h su tutte le strade entro il GRA; chiusura seria al traffico della ZTL; approntamento entro 6 mesi di percorsi protetti per le biciclette entro le mura aureliane; esame, approvazione e

DECALOGO DELLE RICHIESTE URGENTI DEI CICLISTI ROMANI AL COMUNE DI ROMA (ideato e predisposto da Caio Fabrizio)

I ciclisti romani chiedono al Comune di Roma di accogliere urgentemente e senza ulteriori dilazioni le seguenti richieste: Lo sviluppo della mobilità ciclistica urbana in un ambito di politiche di intermodalità semplificata col mezzo pubblico e soprattutto di moderazione, allontanamento e disincentivo dei mezzi a motore sia perno di importanti scelte amministrative come in tutto il mondo civile. Il COMUNE VUOL CAMBIARE POLITICA ?CI VOGLIONO FATTI E RISORSE CONCRETE.COSA SI DEVE FARE E SI FA IN TUTTO IL MONDO LO DICE DA ANNI LA SOCIETA' CIVILE, ADESSO CI VUOLE IL CORAGGIO E L’ONESTA’ DI PROVARCI Riduzione della velocità: zone 30 in tutto il Centro e nelle strade interne residenziali. Rigoroso 50 altrove. Solo sotto i 50 si ha la possibilità di sopravvivere ad un investimento. Ma non solo "intenzioni", bensì con DOSSI nei tanti “obiettivi” sensibili (scuole, parchi, ospedali, chiese sono così protetti in tutto il mondo senza furbi alibi dell’intralcio ai mezzi di soccorso)

9 novembre 2009

" Oddio, e che è successo? " Questa l'esclamazione più ricorrente che si ascoltava stamattina in piazza di Spagna, pronunciata a voce alta dai frettolosi passanti che, uscendo dalla metropolitana, si sono trovati di fronte a questo spettacolo: Un muro grigio taglia a metà la celebra scalinata che sale a trinità de' Monti, Spanish Step per i turisti, un muro triste, pieno di graffiti, cupo, quasi un pugno nello stomaco. Ma è proprio questo l'obiettivo dell'installazione: oggi Roma celebra i venti anni dalla caduta dell'infame muro di Berlino con la manifestazione "Venti di libertà" L'intera piazza è occupata da strutture, tralicci, palchi, per consentire a politici, uomini di cultura e di spettacolo di festeggiare oggi una delle date fondanti d'Europa. E per farlo ha ricostruito una piccola porzione del muro, con le stesse lugubri fattezze del muro originale, destinato stasera ad essere demolito come ricordo della vera demolizione. Una f

Piccoli rugbisti crescono

Il Villa Pamphili Arvalia Rugby continua a crescere. La squadra dei "piccoli" under 14 ha giocato in un torneo interprovinciale del lazio. Piccoli eh? guardate un po':

La morte in bicicletta

Il selciato bagnato dalla pioggia caduta fino a qualche minuto prima, una bicicletta bianca, una sagoma di donna disegnata per terra e una fila lunghissima di lumini e candele: così Roma ha ricordato Eva, figlia di un altro paese, innamorata della città eterna tanto da averla scelta come città della vita e che invece per lei è stata la città della morte. Fra i presenti volti tesi, espressioni tirate, qualche saluto, qualcuno a bassa voce prova a spiegare, ma trova intorno solo voglia di silenzio. Oggi è il giorno del dolore. E come ultima immagine quella di alcune bici poggiate in terra capovolte, quasi a porgere una riverenza ad Eva, che ora non pedala più. Servizio video sul TG5 del 7-11-2009, ore 13.30 (dal minuto 20.30)

In memoria di Eva

Venerdì 6 novembre, alle ore 20.00, a Roma, in via dei Fori Imperiali, i ciclisti romani ricorderanno Eva, morta a 28 anni, investita da un taxi mentre pedalava su quella strada.

Una ragazza uccisa per strada

English version

EVA

If you're 28 years old, you go to work by bicycle and your go along the fori imperiali road in Rome by night, you would never expect suddenly a taxi to hit you like a missile from behind. It's now been a while that you move around this crazy yet beautiful city. Loads of times you've found yourself trapped and endangered surrounded by cars and scooters. You've starred straight into the eyes of these persons driving around with rage and violence. In everyday life they seem good and reliable persons and yet when their hands grab the steering wheel and their foot hits the accelerator, they change. You can see them not respecting the right of way at intersections, they go through red lights, they don't stop for pedestrians that are crossing the street, they start going incredibly fast as soon as they see a free looking street, they double park in the street and on the pavement, they open their doors without looking behind them first. All to gather one more minute in a li

Quando vedremo questo mostro in via dei Fori?

Mentre siamo ancora attoniti per la morte di Eva, sbattuta in terra da un taxi mentre era in bici su via dei Fori a Roma, trovo su un grande sito italiano di news l'immagine di questo veicolo che sembrerebbe finto per quanto è brutto, ed invece è un veicolo vero e funzionante, creato, sentite un po', per andare sulle piste innevate, e presentato al SEMA Show 2009 di Las Vegas in Nevada. Per la cronaca, si chiama «Impreza WRX STI», ed è prodotto dalla Subaru.

Questi sono gli occhi di Eva..

... gli occhi che non vedremo più e che non vedranno più la luce di una realtà fatta di soprusi ed omicidi legalizzati su strada La foto è presa da ciclistica.it

Perché non si vede il fantasma?

Un fantasma che si rispetti è bianco, va in giro di notte e fa i dispetti ai vivi. Però il fantasma di una ciclista di 28 anni che viene sbattuta sull'asfalto da un taxi in una notte uggiosa di fine ottobre non è bianco e non si fa vedere. E' leggero come l'aria che entrava nei capelli di Eva quando girava in bici per Roma, lontano da Brno, la città dove era nata. Ha tutti i colori dell'arcobaleno, quello che Eva vedeva dietro al Colosseo lungo una strada percorsa decine di volte. Questo fantasma non si fa vedere, è come una bolla di sapone, si confonde con la forma delle nuvole dove ora Eva ci aspetta, ancora incredula della sorte che il destino le ha riservato. E già Eva, hai ragione, perché morire ammazzati di notte, colpiti alle spalle da un taxi che sfreccia a tutta velocità, lascia senza parole. Quello che invece non capisco è che senza parole ci siano rimasti anche i tanti altri che invece avrebbero dovuto parlare, scrivere, far sapere: non una riga di commento

Marianna si è laureata

Auguri a Marianna, neo dottoressa in Biologia Cellulare Molecolare! Cliccando sulla foto si accede alla galleria di immagini