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Visualizzazione dei post da 2017

Non solo Spelacchio. Gli alberi di Natale a Roma nel 2017

Dopo le tante discussioni su "Spelacchio", il tanto chiacchierato albero di Natale innalzato dal comune di Roma in piazza Venezia, mi è venuta voglia di vedere quali altri alberi siano visibili nel centro storico della capitale. Procedendo lungo via del Corso, il primo che incontro è quello di Piazza San Lorenzo in Lucina, anche lui non proprio un "gran fusto" e con addobbi molto "sobri" se non poveri. Attraversando via del Corso e percorrendo via Condotti, arrivo dritto in piazza di Spagna. Qui c'è da scegliere: sulla scalinata di Trinità dei Monti il futurista e rutilante (di notte) "albero" sponsorizzato da Bulgari ("usurpatore" del posto tradizionalmente dedicato al presepe storico fino a due anni fa), a forma di canne d'organo. Poco più sotto, in piazza Mignanelli, c'è l'enorme abete (finalmente un'immagine tradizionale) sponsorizzato dalla maison Valentino, riccamente decorato d

Cosa ci resta dopo l'estate 2017?

Cosa lascia l'estate 2017 ai romani? sicuramente la consapevolezza di una grande "fragilità" della città, dovuta alla carenza di pioggia. Qui una sintesi del reportage su Repubblica.it Uno dei simboli di Roma, i grandi parchi cittadini, hanno gravemente sofferto la siccità. Qui le foto di un viaggio in alcuni fra i più grandi parchi romani : villa Pamphili, villa Sciarra, villa Borghese, villa Torlonia, villa Ada, monte Antenne, villa Glori. Per vedere fino a che punto i parchi romani, vanto della città, hanno sofferto, siamo andati a visitarli in questi giorni di fine agosto. Abbiamo trovato situazioni di abbandono, come a Monte Antenne o di siccità a livelli di panorami di film western, come a villa Glori o villa Pamphili trovando però anche situazione sorprendenti, come a Villa Torlonia, con prati verdissimi grazie all'irrigazione, e Villa Pamphili, verdissima, ma limitatamente ai giardini che circondano la palazzina dell'Algard

Pellegrinaggio di S. Domenico fra Fornelli e Villalago 2017

Una delle più autentiche e forse anche l'ultima espressione della cultura agropastorale dell'Appennino abruzzese-molisano è il pellegrinaggio con il quale, ogni anno il 21 agosto, la gente di Fornelli (Isernia) si porta all'eremo di San Domenico Abate presso Villalago. Il percorso prevede i passaggi delle Mainarde, della montagna di S. Francesco, il transito per Villetta Barrea, l'ascesa a Passo Godi e l'entrata a Scanno, che avviene tradizionalmente la mattina del 21 agosto. Da Scanno, dopo un suggestivo momento di preghiera, i pellegrini escono in processione e, scendendo verso il lago, si recano alla cappella della Madonna del Lago, dove si fermano per un suggestivo omaggio alla Vergine. I pellegrini sono usciti da Scanno e percorrono viale del Lago. Sono a poche centinaia di metri dalla cappella della Madonna del Lago Una statua del Santo Domenico viene portata dai pellegrini a dorso d'asino Al termine del lungo pellegrinaggio, circa 80

Domenica d'agosto a Roma

Dal centro alla periferia quasi tutti i negozi espongono cartelli di chiusura per ferie, con indicazioni di riapertura a fine mese. Siamo quindi andati a vedere, sulle orme del famoso "Diario" di Nanni Moretti, come si presenta Roma la mattina di domenica 20 agosto. Qui il reportage completo Non abbiamo trovato una città "fantasma", perché comunque ci sono i turisti che girano nel centro e i "runners" che approfittano delle strade libere, e poi perché molto capillari sono i controlli che le forze dell'ordine hanno predisposto pressoché ovunque. Però l'effetto che si prova è comunque surreale: un silenzio diffuso, mancanza di autovetture e scooter nelle strade, con i pedoni e i ciclisti che una volta l'anno sono i padroni della città. E magari un bambino spera anche di riuscire a tirare quattro calci ad un pallone in via del Corso, indossando la maglietta del Barcellona, quasi come monito a non dimenticare i drammi recent

L'acqua a Roma. 2017: fine di una spensieratezza millenaria

La grandezza di Roma nei secoli si è basata anche sulla grande capacità dei romani di gestire l'acqua, costruendo acquedotti, terme, bagni pubblici. Ovunque andassero, i romani provvedevano a far arrivare l'acqua nelle terre conquistate. E per quasi tremila anni gli abitanti di Roma non si sono mai preoccupati della loro acqua. Dovevamo arrivare al 2017 per doverci improvvisamente confrontare con la siccità, la penuria di acqua e l'onta delle turnazioni. E oggi, forse ultima domenica del millenario periodo di spensieratezza idrica dei romani, ho fatto un giro per la città per documentare quanto l'acqua e il suo uso sia parte integrante della vita delle nostre strade. Ecco cosa ho visto