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Magociclo è nudo. Rubate tutte le sue bici

Già, da domenica mattina, 22 giugno, magociclo è nudo. Infatti è stato derubato di tutte le sue biciclette, trafugate nottetempo dai ladri che le hanno prese dal garage dove erano custodite.
Questo è un articolo di commemorazione e non di dannazione. Il mio sentimento non è la rabbia, ma il dolore profondo. Il furto delle biciclette mi ha aperto una ferita nell'animo.
Vorrei cominciare la commemorazione dall'ultima entrata nel gruppo, la Cinelli "Eroica", che poi era anche la più antica, essendo stata costruita negli anni '70.

Con la Cinelli, amorevolmente ripristinata da Giacomo "capomeccanico" di BBike e successivamente dall'amico Ventus dei Meta Sudans,
Ventus all'opera sulla Cinelli Vintage
ho corso una delle avventure più belle, l'Eroica.
 
Dapprima mesi di allenamento, di familiarizzazione con un telaio e una componentistica del tutto diversa da quella abitualmente utilizzata. Centinaia di chilometri lungo le strade (molte quelle bianche) dell'alto Lazio per prepararmi adeguatamente ai saliscendi del Chianti.

E poi l'Eroica, sotto una pioggia incessante e con il freddo nelle ossa, ma il fuoco nel cuore.
Magociclo, in sella alla Cinelli, al termine della salita di Brolio
E poi, nel 2012, quando non potei andare io, assecondò le possenti gambe del "Derfino de Guidonia", al secolo "Francesco" sul percorso lungo dell'Eroica.

La seconda bici rubatami che voglio ricordare è la Triban Trial 7 Decathlon, acquistata di corsa per sopperire alla mancanza della mia prima bici, una single speed di marca Ceriz, frantumata contro un pilone di cemento a seguito di un incidente meccanico.

Con la Triban ricordo il percorso lungo la ciclabile della Drava, in Austria, o quello nel cuore della Francia, lungo il fiume Doubs.

Ma il primo ricordo che ho è quello di una mattina di gennaio, fredda e piovosa. Avevo acquistato la Triban la sera precedente. Non avevo mai avuto una bici con il cambio, ma sempre e solo single speed. Inforcai la bici e andai in Prati per comprare la staffa di sostegno per il posteggio in garage (questa è rimasta, non l'hanno rubata!). Al ritorno, sotto una pioggia battente, con la staffa infilata nel braccio, la salita del Gianicolo sembrava non finire mai. Arrivato alla sommità ricordo un urlo di gioia,dedicato alla mia bici! E ancora, ricordo le perlustrazioni romane, nei parchi (scoprii la Caffarella) insieme al fraterno amico Marco, le Ciemmone, le scoperte di una Roma nascosta insieme a Caio Fabricious.

La terza bici rubata fu la mia prima bici da corsa, la grande "Pepino" CPH 380:

telaio in alluminio e "flat bar", con la quale ho provato davvero l'emozione della bici da strada, con le ruote sottili, il cambio "Veloce" Campagnolo a 11 velocità.
Le lunghe tirate sulla Tevere Nord

o il giro per Sacrofano lungo la Valle Muricana, e tante altre lunghe scorribande in lungo e largo (o meglio, in salita e discesa) sulle strade abruzzesi.

E ora, puff, tutte e tre sparite insieme ad una Triban 5 praticamente nuova, mai usata.
E' un vuoto, per ora difficilmente colmabile. Spero che il tempo sappia lenire le ferite. Una parola per i ladri: forse non vi rendete conto del danno che arrecate con questo vostro agire. Per voi si tratta di svoltare qualche decina di euro, non di più. Per il derubato invece si tratta di sopportare una pena pesante. Spero che prima o poi lo capiate e smettiate questo turpe mestiere.

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