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La politica e l'inutile trascorrere del tempo

 

Così intitola il Corriere della Sera lunedì 12 febbraio 2024, indicando come tratto fra i più pericolosi a Roma quello dell'Aurelia Antica in prossimità dell'ingresso di Villa Pamphili.

Un tratto di strada che i cittadini segnalano come pericolosissimo da decenni, per l'impossibilità di percorrerlo in sicurezza a piedi, tenendo conto che su questa strada si trovano la scuola tedesca di Roma, una grande scuola privata e l'ingresso del parco più grande della Capitale.


Qui sul lato destro di via Aurelia antica è in vigore il divieto di sosta, ma nei fine settimana, e anche negli orari di entrata e uscita dalle scuole, stante l'impossibilità di lasciare altrove le macchine, la strada rimane soffocata dalle vetture in sosta su entrambi i lati, con la reale impossibilità per i pedoni di procedere in sicurezza.

Ripeto, sono decenni che le autorità amministrative si rimpallano le responsabilità della situazione: "è competenza del Comune", "No, è competenza del XII municipio", "no, quello è territorioo del XIII municipio", "ma no, la colpa è dei privati le cui proprietà insistono sulla strada"...Insomma, uno scaricabarile pluriennale che ha portato questa strada ad essere classificata con il tremendo appellativo di strada killer.

Ma il tempo sembra essere una variabile ignorata dalle nostre amministrazioni anche in altri campi. Per rimanere nel nostro territorio romano, ecco un altro esempio di tempi protratti allo sfinimento, il "Mercato Nuovo Bravetta", di via dei Capasso. 

Questo il manifesto affisso nel quartiere Pisana Bravetta a fine giugno 2011


Guarda bene, GIUGNO 2011!!

In questi tredici anni a Roma ci sono state amministrazioni letteralmente di ogni parte politica (in ordine cronologico i sindaci sono stati: Alemanno, Marino, Raggi, Gualtieri), ma ad oggi il mercato nuovo Bravetta ancora non è aperto. Manca poco, è vero. Lo scorso 2 febbraio il presidente del XII municipio ha informato i cittadini che l'apertura, se non ci saranno ulteriori intoppi, avverrà entro l'estate 2024. 


All'apparenza non ci sono stati comportamenti scorretti, anzi, le autorità hanno garantito la trasparenza e la correttezza di ogni passo della procedura. Un ipergarantismo che però ha portato ad un risultato assolutamente deludente. Ogni mattina il cittadino che transita davanti al mercato costruito e terminato da oltre 1 anno, ma ancora desolantemente chiuso, pensa al fallimento della politica e alla sua lontananza siderale rispetto ai tempi e ai bisogni degli abitanti.

A chi negli anni ha chiesto, anche in maniera veemente, informazioni sul nuovo mercato, è stato risposto "bisogna fare la gara di appalto", e poi "la ditta aggiudicataria non riesce a fare il lavoro, bisogna assegnare nuovamente l'appalto", e ancora "bisogna fare la gara per l'assegnazione dei banchi", "bisogna fare la gara integrativa perché alcuni banchi non sono ancora assegnati", "bisogna fare il collaudo", "bisogna attendere (e questa attesa ha avuto valore per ognuno dei passaggi dell'interminabile procedura) il termine per eventuali ricorsi", che puntualmente sono poi arrivati. Insomma un delirio che, per tutelare la correttezza della procedura, ha impedito per tredici anni a cittadini e operatori del mercato di ottenere un servizio prezioso per il territorio.


E' come se il tempo della politica fosse misurato con una clessidra mentre tutti noi andiamo con orologi elettronici. E questa evidenza dovrebbe spaventare amministratori e politici e indurli a mettere mano con urgenza prioritaria alla vera madre di tutte le riforme, quella della pubblica amministrazione.

Norme prodotte quando ancora si usava la macchina da scrivere oggi non possono essere valide per una società che, anche se con fatica, cerca di inseguire la corsa del mondo guidata dall'Intelligenza Artificiale. Il fardello di norme, codicilli, regolamenti, decreti attuativi, determinazioni dirigenziali è oramai insopportabile e di fatto imbriglia anche amministratori giovani e capaci come quelli che oggi abbiamo nei municipi romani.

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