Oggi "lo spettacolo" si è dovuto fermare, dinanzi all'ennesima tragedia consumatasi all'interno di un carcere. Nel penitenziario femminile di Rebibbia era previsto oggi, 12 dicembre, lo svolgimento dei Giochi della Speranza, un'iniziativa promossa dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap) e dalla rete di magistrati “Sport e Legalità”, con il patrocinio del Dicastero della CEI per il Servizio dello sviluppo umano integrale.
Ma alle prime luci dell'alba una terribile notizie ha cancellato tutta l'organizzazione dell'evento: una detenuta è morta nella notte. La notizia è passata velocemente di bocca in bocca fra i presenti: atleti, magistrati, parlamentari (l'on Michela Di Biase), organizzatori. Tutti sgomenti dal tragico evento che ha spento come un vento gelido l'energia di una giornata che si preannunciava davvero portatrice di speranza.
La direzione del carcere, in conseguenza di questo evento luttuoso, ha quindi deciso di sospendere la manifestazione in segno di lutto e di rispetto verso i familiari della donna deceduta.
Purtroppo questa vicenda rappresenta una grande sconfitta dello Stato, incapace sia di progettare pene che, in coerenza con il dettato della nostra Costituzione dovrebbero essere rieducative, ma incapace anche di tutelare la sicurezza e la salute dei detenuti se, come rilanciano alcune fonti di informazioni, la morte della donna sarebbe avvenuta per overdose.
Ma, come ha correttamente rilevato Daniele Pasquini, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport -ente organizzatore della manifestazione-, durante un breve momento di raccoglimento e preghiera, "la speranza non può morire. Oggi appare tacitata, ma continueremo il nostro impegno nelle carceri e cercheremo di riprogrammare l'evento oggi sospeso."
Queste le dichiarazioni di Daniele Pasquini in un'intervista ai giornalisti presenti.
Come anticipato, le persone presenti davanti al carcere si sono raccolte in un momento di riflessione e preghiera in suffragio e memoria della donna morta.
I "Giochi della Speranza" si inseriscono nel cammino dell’Anno giubilare e propongono una riflessione condivisa su giustizia, dignità umana e percorsi di recupero, valorizzando la dimensione educativa e sociale dello sport. La prima edizione si è svolta il 13 giugno scorso, nella sezione maschile del carcere romano di Rebibbia.





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