Passa ai contenuti principali

Mangiare all'aperto=delinquere

Immaginate una foto con due ciclisti che mangino tranquillamente un gelato per strada. Potremmo sottotitolarla "Ecco due incalliti trasgressori che se ne infischiano delle leggi e consumano senza vergogna un gelato sulla pubblica via!"

Questa infatti potrebbe esserer la didascalia della foto alla luce della recente bozza di legge 124 della regione Lombardia, che vieta la consumazione di cibi e bevande sulla pubblica via. La finalità, a giudizio degli illuminati legislatori regionali, dovrebbe essere il contrasto ai locali di Kebab, che rimangono aperti fino a tarda notte e generano bivacchi di gente in strada, a scapito della pubblica quiete.
Come dire: a volte l'ideologia annebbia le menti fino all'idiozia (ehi, ho fatto la rima!)

Grazie agli amici Alberto e Gianni che sono i soggetti rappresentati nell'ipotetica foto che non ho pubblicato. Grazie anche a Marco che ha scattato la foto, nel 2006 e che, privatamente, mi ha dato una dettagliata spiegazione della licenza che protegge la foto.

Commenti

Mammifero bipede ha detto…
Veramente si erano prestati volontariamente, te lo dice uno che quella foto l'ha scattata... ;-)

L'ideologia, secondo me, attecchisce nelle menti già "nebbiose" del loro... Il problema, semmai, è ritrovarsi a vivere in un paese in cui le "menti nebbiose" sono in maggioranza.
Anonimo ha detto…
I due delinquenti sopra menzionati saranno prontamente fotosegnalati alle principali questure d'Italia per una pronta cattura.
Attualmente sono inseriti rispettivamente al 15° e 16° posto della lista dei MOST WANTED dei servizi segreti; stiamo anche verificando e valutando attentamente la posizione di tal Mammifero bipede che ha effettuato lo scatto.

Altro che menti nebbiose, come dice l'adagio: poche idee, ma molto confuse.

Mamaa
Mammifero bipede ha detto…
A proposito di "comportamenti illegali" (se non decisamente criminali), ti rendo edotto del fatto che quella foto è stata pubblicata sotto tutela di una licenza "Creative Commons", che te ne consente il riutilizzo solo a condizione di citarne la fonte.
Quindi ti suggerisco di provvedere, prima che ti scateni contro tutta la magistratura italiana...
:-P

Post popolari in questo blog

Di che colore erano le città del medioevo?

Spesso, visitando le splendide città medioevali italiane, maturiamo la convinzione che esse fossero molto austere, nelle forme e nel colore. Le mura, le case, le torri, le cattedrali ci appaiono oggi nei colori della pietra, anche scurita dal passare del tempo. E invece sbagliamo. Dobbiamo dire grazie ad artisti come Benozzo Gozzoli e Giotto se oggi sappiamo con certezza che le città medioevali erano delle vere e proprie "follie cromatiche " ( cit.  Philippe Daverio ). Ad esempio Arezzo, nel quadro di Benozzo Gozzoli, era così all'epoca di S. Francesco, con facciate delle case rosso vivo o blu intenso: E anche Giotto ci ha lasciato una sua immagine di Arezzo sgargiante nei suoi colori: Ma anche le grandi cattedrali gotiche (aggettivo che oggi usiamo per indicare realtà austere, essenziali) del nord Europa dovevano essere tutt'altro che grigie. Ad esempio, questa è la facciata della cattedrale di Limburg an der Lahn, in Germania, 70 km a nord di Francoforte, ...

Il Chopper di Alan Oakley e i miei sogni di ragazzino

È morto ieri a 85 anni Alan Oakley, l'uomo che nel 1967 progettò per la Raleigh uno dei più singolari e fortunati modelli di bicicletta, la "Chopper", che salvò dal fallimento la fabbrica inglese. Il primo esemplare della strana bici fu messo in vendita in Inghilterra nel settembre del 1969, ed uscì di produzione nel 1984 con il record di 1,5 milioni di pezzi venduti. Per noi adolescenti degli anni '70 la chopper era rivoluzionaria, con il suo sedile largo con lo schienale, il cambio con la leva come un'automobile, la ruota posteriore grande e quella anteriore piccolissima, il manubrio altissimo e ripiegato all'interno. Per noi ragazzi nati alla fine degli anni '50 la bici era solo quella pesante d'acciaio da corsa o da città, non c'era l'alluminio, al massimo l'olandesina, ma solo per le donne o per contadini emiliani. Ancora non erano nate le mountain bike e l'unica altra rivoluzionaria apparsa sulle strade era la Graziella...

Roma non è Valencia

Roma non è Ferrara, ma nemmeno Valencia. In questi giorni si discute a Roma della costruzione di un ponte ciclopedonale sull'Aniene che sarà pronto nel 2011 e di un ponte sul Tevere, all'altezza di lungotevere Flaminio, che la città aspetta da oltre 100 anni. E mentre Roma parla a Valencia, terza città della Spagna, 800.000 abitanti e 78 km di piste ciclabili, hanno costruito in 4 anni scarsi, praticamente dal nulla, un porto gigantesco e bellissimo per l’America’s Cup. Hanno creato un parco urbano, quello del Turia, deviando l’omonimo fiume, (avete capito bene: hanno deviato il letto del fiume dal centro della città alla periferia!!) che offre uno sfogo verde a tutta la città. Il vecchio corso del fiume è diventato il Jardín del Turia, grande giardino e polmone verde della città. Lungo questo giardino si alternano impianti sportivi e prati. Lungo le due (ex) rive si trovano alcuni dei principali musei, monumenti e punti di interesse turistico della città che rendono questo gra...