Passa ai contenuti principali

Bandiera blu al lago di Scanno

Il lago di Scanno ha ricevuto una Bandiera Blu, assegnata dalla FEE - Foundation for Environmental Education, segno di pulizia ambientale e delle acque, in base ai criteri richiesti dall'organizzazione.
Complimenti al lago di Scanno allora, e il suggerimento di farci una visita se ancora non lo conoscete.
E per "solleticare" il Vs. interesse, vi mostro come era il lago sabato scorso:

Che dite, se l'è meritata la bandiera blu?

Commenti

alberto ha detto…
Pedalante su e giù per la splendida valle del sagittario?
Anonimo ha detto…
Belloooo, ma ormai il mio cuore é perdutamente e per sempre smarrito nelle acque di Tovel.
Sigh!

Mamaa
Anonimo ha detto…
I want not approve on it. I assume precise post. Particularly the appellation attracted me to be familiar with the intact story.
Anonimo ha detto…
Nice brief and this fill someone in on helped me alot in my college assignement. Say thank you you for your information.

Post popolari in questo blog

Di che colore erano le città del medioevo?

Spesso, visitando le splendide città medioevali italiane, maturiamo la convinzione che esse fossero molto austere, nelle forme e nel colore. Le mura, le case, le torri, le cattedrali ci appaiono oggi nei colori della pietra, anche scurita dal passare del tempo. E invece sbagliamo. Dobbiamo dire grazie ad artisti come Benozzo Gozzoli e Giotto se oggi sappiamo con certezza che le città medioevali erano delle vere e proprie "follie cromatiche " ( cit.  Philippe Daverio ). Ad esempio Arezzo, nel quadro di Benozzo Gozzoli, era così all'epoca di S. Francesco, con facciate delle case rosso vivo o blu intenso: E anche Giotto ci ha lasciato una sua immagine di Arezzo sgargiante nei suoi colori: Ma anche le grandi cattedrali gotiche (aggettivo che oggi usiamo per indicare realtà austere, essenziali) del nord Europa dovevano essere tutt'altro che grigie. Ad esempio, questa è la facciata della cattedrale di Limburg an der Lahn, in Germania, 70 km a nord di Francoforte, ...

Il Chopper di Alan Oakley e i miei sogni di ragazzino

È morto ieri a 85 anni Alan Oakley, l'uomo che nel 1967 progettò per la Raleigh uno dei più singolari e fortunati modelli di bicicletta, la "Chopper", che salvò dal fallimento la fabbrica inglese. Il primo esemplare della strana bici fu messo in vendita in Inghilterra nel settembre del 1969, ed uscì di produzione nel 1984 con il record di 1,5 milioni di pezzi venduti. Per noi adolescenti degli anni '70 la chopper era rivoluzionaria, con il suo sedile largo con lo schienale, il cambio con la leva come un'automobile, la ruota posteriore grande e quella anteriore piccolissima, il manubrio altissimo e ripiegato all'interno. Per noi ragazzi nati alla fine degli anni '50 la bici era solo quella pesante d'acciaio da corsa o da città, non c'era l'alluminio, al massimo l'olandesina, ma solo per le donne o per contadini emiliani. Ancora non erano nate le mountain bike e l'unica altra rivoluzionaria apparsa sulle strade era la Graziella...

L'abbattimento del Velodromo di Roma

Costruito per le Olimpiadi di Roma, nel quartiere dell'EUR, per le gare di ciclismo su pista il Velodromo ( * ) fu inaugurato il 30 aprile del 1960. Un'immagine del Velodromo ancora efficiente Oggi è di proprietà dell'EUR spa. Sulla sua pista si sono svolte le gare ciclistiche delle Olimpiadi del 1960, i Campionati del mondo del 1968 e, nel 1967, vi è stato anche battuto il record dell'ora. L'ultima manifestazione svoltasi al velodromo con la partecipazioine del pubblico fu quella dei mondiali del 1968. Successivamente, a causa di fenomeni di assestamento delle strutture e delle tribune del pubblico, l'uso dell'impianto fu dapprima limitato ai soli allenamenti del ciclismo e dell' hockey su prato, e successivamente, abbandonato. Così si presenta oggi il Velodromo, abbandonato e fatiscente Il Consiglio Comunale di Roma, con delibera del 3 aprile 2006 , approvò il programma di interventi “per il recupero e trasformazione del Velodromo Olimpico e nuova e...