Passa ai contenuti principali

Bikedispenser

Tenendo fede al titolo di questo blog, dopo tante riflessioni sulla "vita" voglio riprendere il filone "bici", descrivendo un'esperienza in corso, gurada un po', in Olanda: il "BIKEDISPENSER"
Detto in parole semplici si tratta di un distributore automatico di bici. In prossimità di una stazione ferroviaria, di un parcheggio di scambio, di un capolinea di autobus c'è un capannone, contenete all'interno 50/100 bici, con due varchi. L'abbonato al servizio si avvicina al varco di uscita, inserisce la tessera in dotazione nell'apposito lettore e in 15 secondi un meccanismo automatico fa uscire la bici. Quando si vuole restituire la bici il processo è analogo, solo che si svolge al varco di ingresso. E questo 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, 365 giorni all'anno.

I costi sono davvero allettanti: la tessera annuale costa € 9,50, e ogni noleggio, fino a 20 ore di durata, costa € 2,85, meno di 3 ore di parcheggio in uno spazio urbano tariffato.
Potrebbe essere un'ottima soluzione per promuovere l'uso della bici fra i commuter che arrivano in città dall'hinterland con il treno, il pullman o la macchina e poi sono costretti a servirsi di mezzi pubblici lenti e affollati per percorrere gli ultimi 3/5 kilometri verso il centro.
Soluzioni come il bikedispenser, complementari ad un programma di piste ciclabili utili agli spostamenti urbani davvero potrebbero rappresentare una risposta alle esigenze di mobilità cittadina.

Commenti

Anonimo ha detto…
Sì tipo Orvieto o Montepulciano, no? O Napoli, Catanzaro...

Post popolari in questo blog

Di che colore erano le città del medioevo?

Spesso, visitando le splendide città medioevali italiane, maturiamo la convinzione che esse fossero molto austere, nelle forme e nel colore. Le mura, le case, le torri, le cattedrali ci appaiono oggi nei colori della pietra, anche scurita dal passare del tempo. E invece sbagliamo. Dobbiamo dire grazie ad artisti come Benozzo Gozzoli e Giotto se oggi sappiamo con certezza che le città medioevali erano delle vere e proprie "follie cromatiche " ( cit.  Philippe Daverio ). Ad esempio Arezzo, nel quadro di Benozzo Gozzoli, era così all'epoca di S. Francesco, con facciate delle case rosso vivo o blu intenso: E anche Giotto ci ha lasciato una sua immagine di Arezzo sgargiante nei suoi colori: Ma anche le grandi cattedrali gotiche (aggettivo che oggi usiamo per indicare realtà austere, essenziali) del nord Europa dovevano essere tutt'altro che grigie. Ad esempio, questa è la facciata della cattedrale di Limburg an der Lahn, in Germania, 70 km a nord di Francoforte, ...

Il Chopper di Alan Oakley e i miei sogni di ragazzino

È morto ieri a 85 anni Alan Oakley, l'uomo che nel 1967 progettò per la Raleigh uno dei più singolari e fortunati modelli di bicicletta, la "Chopper", che salvò dal fallimento la fabbrica inglese. Il primo esemplare della strana bici fu messo in vendita in Inghilterra nel settembre del 1969, ed uscì di produzione nel 1984 con il record di 1,5 milioni di pezzi venduti. Per noi adolescenti degli anni '70 la chopper era rivoluzionaria, con il suo sedile largo con lo schienale, il cambio con la leva come un'automobile, la ruota posteriore grande e quella anteriore piccolissima, il manubrio altissimo e ripiegato all'interno. Per noi ragazzi nati alla fine degli anni '50 la bici era solo quella pesante d'acciaio da corsa o da città, non c'era l'alluminio, al massimo l'olandesina, ma solo per le donne o per contadini emiliani. Ancora non erano nate le mountain bike e l'unica altra rivoluzionaria apparsa sulle strade era la Graziella...

Roma non è Valencia

Roma non è Ferrara, ma nemmeno Valencia. In questi giorni si discute a Roma della costruzione di un ponte ciclopedonale sull'Aniene che sarà pronto nel 2011 e di un ponte sul Tevere, all'altezza di lungotevere Flaminio, che la città aspetta da oltre 100 anni. E mentre Roma parla a Valencia, terza città della Spagna, 800.000 abitanti e 78 km di piste ciclabili, hanno costruito in 4 anni scarsi, praticamente dal nulla, un porto gigantesco e bellissimo per l’America’s Cup. Hanno creato un parco urbano, quello del Turia, deviando l’omonimo fiume, (avete capito bene: hanno deviato il letto del fiume dal centro della città alla periferia!!) che offre uno sfogo verde a tutta la città. Il vecchio corso del fiume è diventato il Jardín del Turia, grande giardino e polmone verde della città. Lungo questo giardino si alternano impianti sportivi e prati. Lungo le due (ex) rive si trovano alcuni dei principali musei, monumenti e punti di interesse turistico della città che rendono questo gra...