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Mobilità sostenibile in Italia: com'è l'aria che respiriamo?

E' stata presentata ieri, 17 dicembre, la seconda edizione della ricerca "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città", elaborata da Euromobility e Kyoto Club in collaborazione con Assogasliquidi e Consorzio Ecogas e con il patrocinio del ministero dell'Ambiente.
Il primo dato, inquietante, che salta agli occhi è l'indice di motorizzazione. In Europa questo indice, che rappresenta il numero di macchine per cento abitanti, è pari a 46. La media italiana è di 61,01. L'indice della città di Roma è 70!! (fonte: dati ACI 2007). Ci sono cioè 70 macchine per ogni 100 abitanti!Il dato di Aosta è influenzato dalla prassi di alcune società di autonoleggio che immatricolano nella Vallée le loro auto.

Ma veniamo alle informazioni sulla bicicletta in città: la prima tabella ci dice quanti sono i km di piste ciclabili, sia in termini assoluti che in rapporto alla popolazione residente nella singola città:
E passiamo al bike sharing:
I numeri, se rapportati alle realtà estere quali Parigi o Barcellona, sono ridicoli, sia se rapportati al numero di bici, come nella tabella sopra, sia se rapportati al numero degli abbonati (tabella successiva)
E in una situazione come quella che abbiamo appena visto, come volete che sia l'aria delle nostre città? Una schifezza


Insomma, questa accurata ricerca, al di là delle affermazioni positive degli amministratori le cui città si piazzano in testa alla classifica (Parma, Bologna e Firenza) e delle scuse degli amministratori delle città agli ultimi posti della classifica (Taranto, L'Aquila e Campobasso) dimostra che in Italia la mobilità cittadina è quasi esclusivamente a motore, perlopiù a 4 ruote e privata. E la conseguenza è che tutti i giorni respiriamo una miscela tossica di veleni e polveri!

Per caso qualcuno di Voi ha notizie di iniziative miranti a modificare questo stato di cose?

Commenti

Anonimo ha detto…
Non c'entra niente con questo post ma te lo devo dire:

Sei sempre il solito....Rompipxxxe!!!

Uno non sa come ringraziare il cielo per aver trovato un così bel posto, uno di quelli che a Roma non se ne trovano. In divieto di sosta?!. E allora??, tutta Roma lo è.
Quindi lasci la maghina in tranquillità e chi ti arriva?! Il solito fotografo rompi... Ma che cavolo di città è questa, un pò di privacy!

Ciao Cormarco
Anonimo ha detto…
La soluzione sta arrivando!

La commissione Attila composta da 60 espeeeehrti (in fumettologia comparata) degni di consulenze miliardarie hanno preso alla lettera l'esilarante discorso di Verdone sull'asfaltocementificazione del Tevere e dopo estenuanti sedute e relativi Cachet (pè er mal de testa..)hanno proposto di togliere le bici e trasformare la Ciclovia Tevere in Microcephalic Cerebropenicae High Way of Noantri.

E non è uno scherzo

AVe caio ride o piagne?
paolo ha detto…
Urge spiegazione.
Questa mattina il Corriere della Sera pubblica la foto di un lettore che denuncia il degrado in via Ripetta, con le automobili posteggiate sopra al marciapiede. Cormarco correttamente denuncia la violazione della privacy causata dal fotografo.
Non capisco però perché se la prenda con me invece che con il fotografo curioso!!
Anonimo ha detto…
Però se osserviamo attentamente la foto possiamo notare che, come per la regola ormai più che collaudata del gioco del calcio se il pallone non supera completamente la linea del perimetro del campo, il fallo non c'è. Quindi prendendo esempio da questa regola, anche la maghina non oltrepassa tutta la linea bianca del marciapiede e quindi non si può dire che è parcheggiata male ed il proprietario non si trova quindi in fallo. Certo può anche capitare che un arbitro, ehmm.. cioe un vigile multi per sbaglio il veicolo in questione. Per questo faremo una raccolta di firme per avere una moviola in via di Ripetta.

Come ? Cosa ho fumato oggi?
PM10 senza filtro!!!

giancamar(tos)sico.

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