Mario Labadessa cura il sito bicidepoca.com (sulla storia della bicicletta potete leggere qui) e fa anche consulenze per il restauro e la conservazione di biciclette. Quanto vale una bici antica? «Dipende dalla marca, dal modello e dallo stato di conservazione. Per esempio un biciclo del 1870, in buono stato, può valere anche 5-6.000 euro. E consideri che di bicicli ne furono fabbricati parecchi. Oppure una Bianchi da passeggio “tipo Impero” ben conservata, con tutti i pezzi originali, vale anche 1.400 euro». E quelle dei campioni? «Anche lì è difficile da dire. La Bianchi con cui Coppi vinse la Parigi-Roubaix nel 1950 direi intorno ai 2.000 euro». Chi vuole avvicinarsi al mercato delle bici d’epoca cosa deve assolutamente sapere? «Che la differenza spesso la fa il restauro. Se è conservativo, cioè cura la bici d’epoca lasciando i pezzi originali, la vernice ecc., è meglio e la bici vale di più. Invece alcuni ridipingono, cambiano i pezzi e tolgono l’usura. In questi casi la bici d’epoca perde il suo valore». Lei colleziona? «Sì. Facevo il bancario, ma la bicicletta è la mia passione da sempre». Pezzo più pregiato? «Un velocifero. Può valere anche 25.000 euro».
È morto ieri a 85 anni Alan Oakley, l'uomo che nel 1967 progettò per la Raleigh uno dei più singolari e fortunati modelli di bicicletta, la "Chopper", che salvò dal fallimento la fabbrica inglese. Il primo esemplare della strana bici fu messo in vendita in Inghilterra nel settembre del 1969, ed uscì di produzione nel 1984 con il record di 1,5 milioni di pezzi venduti. Per noi adolescenti degli anni '70 la chopper era rivoluzionaria, con il suo sedile largo con lo schienale, il cambio con la leva come un'automobile, la ruota posteriore grande e quella anteriore piccolissima, il manubrio altissimo e ripiegato all'interno. Per noi ragazzi nati alla fine degli anni '50 la bici era solo quella pesante d'acciaio da corsa o da città, non c'era l'alluminio, al massimo l'olandesina, ma solo per le donne o per contadini emiliani. Ancora non erano nate le mountain bike e l'unica altra rivoluzionaria apparsa sulle strade era la Graziella...
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