
Come si vede, tutto molto serio. 

E come rispondono le autorità italiane? «Non facciamo allarmismi». Dalla Protezione Civile rassicurano: «Il vulcano è monitorato, non ci sono segnali che facciano pensare a un'eruzione vicina. C'è una probabilità dell'1% che si verifichi un'eruzione pliniana come quella di Avellino. Per questo, per elaborare il piano, ne è stata scelta una subpliniana come quella del 1631», spiega Titti Postiglione, del Dipartimento della protezione civile.
Quindi viene confermato quello che afferma National Geographic: se dovesse verificarsi nuovamente un'eruzione come quella "avelliniana", l'intera area campana sarebbe a rischio di distruzione. In altre parole, speriamo (che parola agghiacciante, detta da uno scienziato) che non avvenga o che avvenga fra molto tempo!!
«In ogni caso — aggiunge Giulio Zuccaro, direttore del centro studi Plinius — per Napoli il rischio non è quello immediato di piogge piroclastiche ma di cenere. L'evacuazione può essere in questo caso più lenta e programmata in base ai venti».
Splendido! Immagino allora che le strade di Napoli saranno dotate di manicotti a vento per verificare la direzione del maestrale o del libeccio e decidere dove mandare gli sfollati in caso di eruzione!!
Gli "specialisti campani" ci dicono anche che il piano di evacuazione esaminato da NG è superato e che ora ne è stato preparato uno nuovo (di cui però la comunità scientifica internazionale non ha traccia e che non è mai stato oggetto di prove o simulazioni sul territorio) che prevede lo sgombero del territorio in 3 giorni anziché in 6, come previsto nel piano precedente. E come si realizza questo miracolo? aggiungendo ai mezzi di evacuazione pubblici anche quelli privati. Come dire: ognuno si prende la sua macchina, la carica, fa il pieno, visto che c'è controlla anche le gomme, e poi se ne va. Dove? Che domande, questi non sono problemi scientifici, devono essere affrontati dall'autorità politica.

A questo punto mi domando: ma parliamo delle stesse autorità politiche che in Campania non sanno risolvere nemmeno il problema quotidiano dell'immondizia?
Ma la parte più interessante delle dichiarazioni delle autorità regionali è quella finale: "... non e' il caso di seminare panico, che puo' solo generare fenomeni di paura ingiustificata e rischi inutili". Insomma, basta con gli iettatori!! E anzi, propongo di organizzare nei prossimi giorni un rito collettivo scaramantico a base di corni di corallo, gobbetti, ferri di cavallo e giaculatorie del genere "aglie e fravaglie fattura che non quaglia, capa 'e alice e capa d'aglie".
E diciamo anche basta una volta per tutte a queste riviste scientifiche che vogliono sempre mettere in difficoltà il nostro meridione!
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