Mi domando se c'è, e se sì, dove, la fregatura: il Comune di Torino ha approvato ieri, 15 gennaio, una mozione presentata da un consigliere comunale di maggioranza, che impegna l´amministrazione a redigere e divulgare un vademecum per sensibilizzare i ciclisti ad alcune regole di comportamento, ispirate principalmente alle norme del codice della strada e al buon senso. In altre parole "un codice stradale per le biciclette".
Nel vademecum si diranno cose del genere: non si va contromano, non si attraversa con il rosso, sui marciapiedi si può andare solo a piedi portando la bici a mano, non si va senza le mani sul manubrio, per svoltare a destra o a sinistra si alza il braccio corrispondente eccetera eccetera. Secondo il consigliere che ha presentato la mozione "...lo scopo non è assolutamente quello di punire. Il rispetto delle regole e il buon senso servono soprattutto a evitare gli incidenti stradali in cui i ciclisti, rispetto alle auto, hanno la peggio. E a tutelare i pedoni, affinché possano camminare tranquillamente nelle aree a loro destinate".
Pensatela come volete, ma io sento puzza di bruciato. Si comincia con i vademecum, si proseguirà con le ordinanze e poi arriveranno le multe, i divieti, i sequestri di bici.
Ma in fondo vale non dobbiamo mai dimenticare l'amara verità: il traffico è una catena, e il ciclista ne è l'anello più debole!
Nel vademecum si diranno cose del genere: non si va contromano, non si attraversa con il rosso, sui marciapiedi si può andare solo a piedi portando la bici a mano, non si va senza le mani sul manubrio, per svoltare a destra o a sinistra si alza il braccio corrispondente eccetera eccetera. Secondo il consigliere che ha presentato la mozione "...lo scopo non è assolutamente quello di punire. Il rispetto delle regole e il buon senso servono soprattutto a evitare gli incidenti stradali in cui i ciclisti, rispetto alle auto, hanno la peggio. E a tutelare i pedoni, affinché possano camminare tranquillamente nelle aree a loro destinate".
Pensatela come volete, ma io sento puzza di bruciato. Si comincia con i vademecum, si proseguirà con le ordinanze e poi arriveranno le multe, i divieti, i sequestri di bici.
Ma in fondo vale non dobbiamo mai dimenticare l'amara verità: il traffico è una catena, e il ciclista ne è l'anello più debole!
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