Passa ai contenuti principali

Congratulation, mr. President

Impossibile non dare un cenno della cerimonia del giuramento di Barack Obama come 44° presidente USA.
Dopo ore di commenti giornalistici in tv, centinaia di articoli, migliaia di commenti sui blog di tutto il mondo, diventa difficile dire qualcosa di originale. Quindi mi limito a fare gli auguri ad Obama e a sottolineare un paio di aspetti che mi hanno colpito nella cerimonia:
La partecipazione di massa al giuramento. A dispetto del mondo virtuale, ieri 2 milioni di persone hanno voluto testimoniare con la presenza fisica la loro aspettativa verso la nuova presidenza. Hanno sfidato il freddo, le distanze, le strette misure di sicurezza per poter dire "c'ero anch'io". E' sembrato quasi un ritorno alle adunata degli anni '60 contro la guerra in Vietnam o contro il razzismo. La differenza è che ieri la presenza non era contro qualcuno o qualcosa, ma a favore di qualcuno, a favore dei valori che Obama sembra incarnare. Ed era presente l'intera nazione, bianchi e coloured, giovani ed anziani, poveri e ricchi. E per Obama credo sia stato un bell'inizio.
La spiritualità, emersa nella preghiera introduttiva e nella benedizione che ha seguito il giuramento, prestato davanti ad una copia del libro dei libri, la Bibbia. Oggi chi nel mondo occidentale professa una fede religiosa, soprattutto se è persona pubblica, lo fa con tanto, troppo rispetto verso chi si proclama ateo, temendo di urtarne la sensibilità. Ieri gli USA hanno mostrato che si può essere laici e chiedere la benedizione di Dio nell'affrontare una grande e difficile prova.
La semplicità che traspirava dalla figura di Obama. Certamente è solo un'impressione, ma Obama mi sembrava il bravo ragazzo che puoi incontrare sull'autobus o al cinema. Mi è sembrato di conoscerlo da sempre, mi ha ispirato un senso di fiducia e speranza. Da qui a prevedere una presidenza di successo, in grado di agire verso orizzonti di pace, di sviluppo sociale ed economico ce ne corre. Però la speranza la dà. Direte: "è tutta una messa in scena. Così come un bravo attore sa suscitare emozioni in un film, Obama sa emozionare usando la sua arma migliore, la retorica, l'arte del parlare."
Sarà, però anch'io voglio levarmi di dosso la scorza di cinismo e provare a credere in quello che oggi, soprattutto a noi italiani sembrano ossimori: politica e fiducia, politica e trasparenza, politica ed etica.
Congratulation, mr. President!

Commenti

Anonimo ha detto…
Oggi chi nel mondo occidentale professa una fede religiosa, soprattutto se è persona pubblica, lo fa con tanto, troppo rispetto verso chi si proclama ateo, temendo di urtarne la sensibilità.

A me sembra piuttosto che temano di urtare i veri credenti, che gli chiederebbero ragione delle innumerevoli incoerenze tra la fede professata ed i comportamenti reali...
Personalmente, da ateo, mi trovo perfettamente a mio agio coi credenti coerenti(fatte salve alcune questioni "calde", sulle quali ci si confronta apertamente), purtroppo l'italia è piena di baciapile opportunisti ed ipocriti.
:-/

Ciao Mago, il tuo feed di una settimana intera mi si è sbloccato stasera, altrimenti avrei commentato prima.

Post popolari in questo blog

Di che colore erano le città del medioevo?

Spesso, visitando le splendide città medioevali italiane, maturiamo la convinzione che esse fossero molto austere, nelle forme e nel colore. Le mura, le case, le torri, le cattedrali ci appaiono oggi nei colori della pietra, anche scurita dal passare del tempo. E invece sbagliamo. Dobbiamo dire grazie ad artisti come Benozzo Gozzoli e Giotto se oggi sappiamo con certezza che le città medioevali erano delle vere e proprie "follie cromatiche " ( cit.  Philippe Daverio ). Ad esempio Arezzo, nel quadro di Benozzo Gozzoli, era così all'epoca di S. Francesco, con facciate delle case rosso vivo o blu intenso: E anche Giotto ci ha lasciato una sua immagine di Arezzo sgargiante nei suoi colori: Ma anche le grandi cattedrali gotiche (aggettivo che oggi usiamo per indicare realtà austere, essenziali) del nord Europa dovevano essere tutt'altro che grigie. Ad esempio, questa è la facciata della cattedrale di Limburg an der Lahn, in Germania, 70 km a nord di Francoforte, ...

Il Chopper di Alan Oakley e i miei sogni di ragazzino

È morto ieri a 85 anni Alan Oakley, l'uomo che nel 1967 progettò per la Raleigh uno dei più singolari e fortunati modelli di bicicletta, la "Chopper", che salvò dal fallimento la fabbrica inglese. Il primo esemplare della strana bici fu messo in vendita in Inghilterra nel settembre del 1969, ed uscì di produzione nel 1984 con il record di 1,5 milioni di pezzi venduti. Per noi adolescenti degli anni '70 la chopper era rivoluzionaria, con il suo sedile largo con lo schienale, il cambio con la leva come un'automobile, la ruota posteriore grande e quella anteriore piccolissima, il manubrio altissimo e ripiegato all'interno. Per noi ragazzi nati alla fine degli anni '50 la bici era solo quella pesante d'acciaio da corsa o da città, non c'era l'alluminio, al massimo l'olandesina, ma solo per le donne o per contadini emiliani. Ancora non erano nate le mountain bike e l'unica altra rivoluzionaria apparsa sulle strade era la Graziella...

L'abbattimento del Velodromo di Roma

Costruito per le Olimpiadi di Roma, nel quartiere dell'EUR, per le gare di ciclismo su pista il Velodromo ( * ) fu inaugurato il 30 aprile del 1960. Un'immagine del Velodromo ancora efficiente Oggi è di proprietà dell'EUR spa. Sulla sua pista si sono svolte le gare ciclistiche delle Olimpiadi del 1960, i Campionati del mondo del 1968 e, nel 1967, vi è stato anche battuto il record dell'ora. L'ultima manifestazione svoltasi al velodromo con la partecipazioine del pubblico fu quella dei mondiali del 1968. Successivamente, a causa di fenomeni di assestamento delle strutture e delle tribune del pubblico, l'uso dell'impianto fu dapprima limitato ai soli allenamenti del ciclismo e dell' hockey su prato, e successivamente, abbandonato. Così si presenta oggi il Velodromo, abbandonato e fatiscente Il Consiglio Comunale di Roma, con delibera del 3 aprile 2006 , approvò il programma di interventi “per il recupero e trasformazione del Velodromo Olimpico e nuova e...