Los Angeles, USA, settimana della moda. Una passerella corre sopra un'ampia vasca piena d'acqua. Dentro alla vasca una figurante agita un ventaglio di piume. Un giovane uomo, di lineamenti orientali, si esibisce in un'antica danza di guerra, imbracciando due lame e delle fasce colorate: fa un salto mortale, pesta forte i piedi, esibisce un atteggiamento aggressivo. Finisce la danza, il "guerriero" esce dalla scena ed entra sulla passerella un'esile modella...
È morto ieri a 85 anni Alan Oakley, l'uomo che nel 1967 progettò per la Raleigh uno dei più singolari e fortunati modelli di bicicletta, la "Chopper", che salvò dal fallimento la fabbrica inglese. Il primo esemplare della strana bici fu messo in vendita in Inghilterra nel settembre del 1969, ed uscì di produzione nel 1984 con il record di 1,5 milioni di pezzi venduti. Per noi adolescenti degli anni '70 la chopper era rivoluzionaria, con il suo sedile largo con lo schienale, il cambio con la leva come un'automobile, la ruota posteriore grande e quella anteriore piccolissima, il manubrio altissimo e ripiegato all'interno. Per noi ragazzi nati alla fine degli anni '50 la bici era solo quella pesante d'acciaio da corsa o da città, non c'era l'alluminio, al massimo l'olandesina, ma solo per le donne o per contadini emiliani. Ancora non erano nate le mountain bike e l'unica altra rivoluzionaria apparsa sulle strade era la Graziella...
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