Lo scorso 21 marzo il quotidiano inglese Mirror ha "pizzicato" il leader del partito conservatore, David Cameron, in sella alla sua bici mentre andava al lavoro. E fin qui niente di male: il problema è che Mr. Cameron durante il percorso ha mostrato una particolare indifferenza alle norme del codice della strada, imboccando contromano strade a senso unico, passando incroci con il semaforo rosso e camminando sul lato sbagliato della carreggiata.
Ecco la testimonianza visiva, ripresa dal reporter con una telecamera occultata alla buona sul manubrio di una bici utilizzata per l'inseguimento:
L'ondata di critiche (la notizia è stata ripresa anche dall'austero "Times") ha costretto Cameron, definito dal Mirror "calamity Cam", a scusarsi pubblicamente: "So quanto sia imp0rtante rispettare le norme del codice della circolazione. Stavolta ho commesso qualche errore e me ne scuso".
In molti hanno preso al volo l'occasione per stigmatizzare il comportamento dell'uomo politico, ma anche quello dei ciclisti nel traffico, evidenziando i rischi che si corrono a violare il codice della circolazione e per chiedere interventi più severi da parte delle auorità, anche in vista del piano che mira a spostare entro pochi anni quote consistenti del traffico londinese sulle bici.
In realtà sembra che Cameron sia un habitué del "contromano" e del passaggio con il rosso, e che la presenza del reporter fosse stata meticolasamente programmata a seguito di precise informazioni ricevute dalla redazione.
Quello che però a me interessa sottolineare è che l'equivalente di Berlusconi del Regno Unito (cioè il leader del partito di opposizione, i "tories") vada di tanto in tanto in ufficio con una normalissima bici, percorrendo i 25 minuti di strada senza scorte e agenti di contorno, come un qualsiasi cittadino. E dire che il Regno Unito non sia poi così privo di potenziali nemici!
Noi al massimo abbiamo Rutelli, che in piena campagna elettorale, vestito in tuta sportiva, si è fatto filmare sulla ciclabile del Tevere, percorso lontano da qualsiasi tentazione di contromano o di semafori da bruciare!.
Ecco la testimonianza visiva, ripresa dal reporter con una telecamera occultata alla buona sul manubrio di una bici utilizzata per l'inseguimento:
L'ondata di critiche (la notizia è stata ripresa anche dall'austero "Times") ha costretto Cameron, definito dal Mirror "calamity Cam", a scusarsi pubblicamente: "So quanto sia imp0rtante rispettare le norme del codice della circolazione. Stavolta ho commesso qualche errore e me ne scuso".
In molti hanno preso al volo l'occasione per stigmatizzare il comportamento dell'uomo politico, ma anche quello dei ciclisti nel traffico, evidenziando i rischi che si corrono a violare il codice della circolazione e per chiedere interventi più severi da parte delle auorità, anche in vista del piano che mira a spostare entro pochi anni quote consistenti del traffico londinese sulle bici.
In realtà sembra che Cameron sia un habitué del "contromano" e del passaggio con il rosso, e che la presenza del reporter fosse stata meticolasamente programmata a seguito di precise informazioni ricevute dalla redazione.
Quello che però a me interessa sottolineare è che l'equivalente di Berlusconi del Regno Unito (cioè il leader del partito di opposizione, i "tories") vada di tanto in tanto in ufficio con una normalissima bici, percorrendo i 25 minuti di strada senza scorte e agenti di contorno, come un qualsiasi cittadino. E dire che il Regno Unito non sia poi così privo di potenziali nemici!
Noi al massimo abbiamo Rutelli, che in piena campagna elettorale, vestito in tuta sportiva, si è fatto filmare sulla ciclabile del Tevere, percorso lontano da qualsiasi tentazione di contromano o di semafori da bruciare!.
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